Professionista dal 2003, Flavio Cipolla ha dedicato tutta la sua vita al tennis. Atleta prima, allenatore poi, partito da Roma con il sogno di raggiungere la più alta posizione possibile del ranking mondiale, si è dovuto fermare al settantesimo posto, raggiunto nel 2012. Nel corso della sua carriera ha affrontato i più forti e dopo aver posato la racchetta ha iniziato a dedicarsi ai talenti più giovani. Da quest’anno ha iniziato a lavorare con Dar’ja Kasatkina e insieme sognano in grande. Per commentare le ultime prestazioni dei tennisti italiani e commentare il ritorno in campo di Nadal, Cipolla è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Tennis, Nadal torna in campo: Cipolla commenta a Tag24

Nadal torna in campo, adesso è ufficiale. Lo spagnolo, ormai da un anno lontano da ogni competizione, ha deciso di rientrare e lo farà in Australia, a Brisbane, senza pretendere nulla da sé stesso come ci ha tenuto a specificare. All’età di 37 anni, Rafa ha ancora voglia di mettersi in gioco e soprattutto, dopo tutto quello che ha dato in questi anni a questo sport, ha voglia di chiudere la sua carriera su un campo come un campione del genere merita. Per commentare il ritorno in campo di Nadal, Cipolla, ex tennista e allenatore che lo ha affrontato anche nel corso della sua carriera, è intervenuto in esclusiva a Tag24

Nadal ha annunciato il suo ritorno in campo e tu hai giocato contro di lui in carriera. Che cosa ti aspetti?

“E’ un campione straordinario che viene però da un anno di stop. Nell’ultimo periodo ha avuto parecchi acciacchi fisici, anche importanti e ha una certa età. Non gareggiare per così tanto tempo non è poco. Ha annunciato che rientrerà a gennaio in Australia, ma sinceramente non so cosa aspettarmi. Penso sia difficile immaginarlo in fondo ad uno Slam, ma resta un atleta da cui ci si può aspettare di tutto. Ogni volta che lui rientra è sempre pericolosissimo, però la vedo difficile e sarei sorpreso se riuscisse a fare un risultato importante”.

Ma secondo te, all’età di 37 anni, perché si rimette in gioco dopo uno stop così lungo?

“Penso che lui voglia ritirarsi in campo e non da casa, a causa di un infortunio. È quello che meriterebbe e sarebbe molto più bello. Lo ha anche detto qualche tempo fa. E poi non dobbiamo sottovalutare il fatto che a uno come lui, ma anche a Federer, a Murray, giocare a tennis piace tantissimo. Hanno una grandissima passione, direi smisurata. Credo comunque che il ritiro sia abbastanza vicino, se non è quest’anno sarà il prossimo. Molto dipenderà anche da come andranno le cose. Io gli auguro di stare bene fisicamente e di continuare il più possibile, ma vorrà chiudere la sua carriera con un torneo importante”.

Anche perché chiudere la carriera, per un campione come lui, non deve essere di certo un passaggio semplice…

“Per atleti che hanno un amore del genere nei confronti dello sport che praticano è davvero complicato. Come dicevo prima, lui, Federer e Murray lo fanno proprio per piacere. Competono perché è quello che amano e quindi anche dire basta non sarà semplice”.

Il tennis in Italia

La soddisfazione arrivata in Coppa Davis è il coronamento di un momento straordinario. Considerando la giovane età di questi ragazzi, cosa ti aspetti dal futuro?

“E’ un momento d’oro per il tennis in Italia. Un movimento incredibile, sia ai vertici del ranking mondiale che un pochino più indietro. La cosa positiva e che ci fa guardare con grande fiducia al futuro è che sono tutti ragazzi molto giovani e che possono crescere ancora”.

Sinner può davvero arrivare a diventare il numero 1?

“Assolutamente sì, anche perché ha già dimostrato di essere al livello dei più forti del mondo. È arrivato al quarto posto e può crescere ancora. Ha battuto anche Djokovic, due volte ultimamente e non è certo una cosa che succede per caso”.

Djokovic appunto, resta lui l’uomo da battere?

“Allo stato attuale delle cose certo che sì. È sempre lui l’uomo da battere perché è quello che ha fatto meglio anche in questa stagione nei tornei dello Slam. Ha fatto tre vittorie, una finale e la vittoria al Master. È il numero uno, merita di essere il numero uno e resta il più forte, per ora”.