La Lazio vince ma non convince, i fischi dei tifosi dopo la vittoria per 1-0 contro il Cagliari ne sono l’esempio, roba da far impallidire Mino Caprio. O meglio, Peter Griffin. “Cacchio e controcacchio, porcacchio e stracacchio, ma cosa cacchio sta succedendo?”, secondo la voce storica della nota serie tv il suo personaggio risponderebbe così, anche lui non saprebbe dare una spiegazione.
Perchè la Lazio è una squadra che ad oggi è lontana parente di quella ammirata la scorsa stagione, e ancora non si capisce il perchè. “E’ un punto interrogativo”, afferma Caprio, che in esclusiva a Tag24 ha provato a fare un analisi sul momento della squadra biancoceleste.
Una Lazio deludente, Mino Caprio (voce di Peter Griffin): “Non so se tutti i giocatori sono adatti al gioco di Sarri. Su Felipe..”
La vittoria convincente per 2-0 contro il Celtic con tanto di passaggio del turno agli ottavi di Champions, poi i tre punti contro il Cagliari, conquistati con enorme fatica e che ha spazientito i tifosi. Per Mino Caprio è un momento di difficile lettura.
D: La Lazio vince ma viene fischiata. Che idea ti sei fatto su questa squadra?
R: “Parto da un concetto: non posso dire che questa squadra non ci metta impegno, ma a volte sembra che non sappiano cosa fare. Retropassaggi, spalle alla porta avversaria, schemi non fluidi come l’anno scorso. Io sono un sarriano convinto, lui è un insegnante di calcio, e non credo negli appagamenti, anche se vedo che la squadra affronta i match in maniera differente. Ma non so dare una valutazione. Inoltre, vedo poche conclusioni dalla distanza: non si tira in porta, nessuna punizione decisiva, è un punto interrogativo.
D: Questione di interpreti?
R: Non so se tutti i giocatori sono adatti al gioco di Sarri, a prescindere dal fatto che su per giù sono gli stessi dell’anno scorso. Il discorso poi può essere fatto anche su altri interpreti: Rovella mi piace e sarà sicuramente il regista del futuro, ma deve ancora imparare tanto. Poi Castellanos, che è stato presentato come un grande colpo dal presidente Lotito, ma ad oggi non sembra quel grande centravanti così come veniva descritto, anche se ovviamente gli va dato tempo”.
Nel segno dei nuovi acquisti
Lente d’ingrandimento anche sui nuovi acquisti per Mino Caprio. Questi ultimi stanno cominciando a carburare. Almeno se si parla di alcuni interpreti, come Guendouzi e Isaksen. Specie il danese, che ha tolto il posto a Felipe Anderson.
D: Un segnale sembra lo stiano dando i nuovi, tipo Isaksen che va a mille rispetto ad un Felipe Anderson spento
R: “Lo conosciamo, c’è questo momento del letargico Felipe che arriva e che lo porta a non rendere come dovrebbe. Parliamo di un giocatore che l’anno scorso è stato fenomenale, ha sostituito anche Immobile come falso nueve, facendo bene. Ma il discorso è per tutta la squadra, bisogna capire se è un fatto mentale oppure capire cosa fare, fermo restando che c’è sempre un avversario di fronte che quando si chiude ti mette un po’ più in difficoltà”.
D: Tu hai detto di essere sarriano convinto. Quindi bisogna andare avanti con il mister a prescindere?
R: “Spero di sì, così come spero che cambi qualcosa e ci sia una svolta. Abbiamo avuto momenti postivi e poi ricadute. Mi viene in mente Bologna-Lazio: un primo tempo fantastico e poi una seconda frazione da mani nei capelli, non erano concentrati, e questo sicuramente questo è un fatto di testa. Anche le prime sconfitte hanno fatto rumore, questo è certo, ma ad inizio stagione le piccole possono sorprendere anche contro avversari più forti. Però torno a ripetere che contro il Cagliari non ho visto una squadra spenta, si davano da fare, la sensazione è che non sappiano più cosa fare. Non funziona più il metodo Sarri? Non lo capiscono più i giocatori?”.