Femminicidio Cristina Peroni, ergastolo per Benedetto Vultaggio: le richieste del PM sono state accolte dalla Corte d’Assise e lo hanno condannato alla pena dell’ergastolo.

Un’aggressione ferocia e inaudita perpetrata ai danni della compagna il 25 giugno 2022 ha messo fine a una convivenza molto travagliata, un epilogo triste che ha causato la morte della giovane mamma ha registrato il fatto di cronaca nella lista dei femminicidi accaduti in Italia.

Femminicidio Cristina Peroni, la Corte d’Assise condanna all’ergastolo Benedetto Vultaggio:

Per futili motivi, crudeltà e per il fatto di aver compiuto il delitto durante la convivenza con la compagna: ecco gli elementi fondamentali su cui il PM ha spinto incessantemente la sua tesi verso una pena esemplare che oggi 4 dicembre 2023 è arrivata a carico di Benedetto Vultaggio, il 48enne rinviato a giudizio il 23 febbraio scorso.

La Corte d’Assise presieduta dal giudice Fiorella Casadei dunque ha accolto la richiesta del PM e ha condannato all’ergastolo l’autore del femminicidio consumatosi attraverso 14 colpi di mattarello sul capo e 51 fendenti di coltello.

Benedetto Vultaggio inoltre è stato condannato altresì al risarcimento delle parti civili (il tutto per questo aspetto si stabilizzerà nelle sedei di competenza civile) e all’anticipata corresponsione di 150mila euro a favore del figlio.

L’imputato ritenuto colpevole per aver ammazzato Cristina Peroni per voce del suo legale dopo la pubblicazione delle motivazioni che hanno convinto la Corte a sentenziare l’ergastolo nei suoi confronti ha fatto intendere di volersi appellare.

Femminicidio Cristina Peroni, cosa accadde

A Bellariva, in un’abitazione della frazione di Rimini dove conviveva la coppia fu uccisa per mano del compagno Cristina Peroni di 33 anni. La donna madre di un neonato di 5 mesi fu colpita a morte da Benedetto Vultaggio dopo un delle tante liti che abitualmente avvenivano.

I soccorsi chiamati dai vicini non poterono far altro che constatare lo stato di morte della donna e la Polizia non ebbe alcun minimo di dubbio di arrestate l’uomo 47enne allora che si consegnò.

Accertate le modalità di assassinio durante l’autopsia, l’indagato fu sottoposto da due perizie psichiatriche.

Se quella effettuata per volere del PM stabilì la volontarietà a la lucidità dell’uomo al momento del delitto, quella di parte effettuata dietro richiesta dell’avvocato difensore stabilì che l’uomo non era in grado né di intendere né di volere.

Dopo essere stato rinviato a giudizio, a due settimane dall’arresto di Filippo Turetta reo di aver commesso anch’egli un femminicidio ai danni di Giulia Cecchettin arriva la condanna all’ergastolo per Benedetto Vultaggio.