Da una parte il Napoli che cade contro l’Inter e alla ricerca di se stessa, dall’altra parte una Roma che vince contro il Sassuolo guadagnando entusiasmo, Carmine Gautieri riassume così il momento delle due squadra. L’ex centrocampista non ha dubbi, da un lato c’è Mazzarri che ancora deve lavorare per mettere in campo ciò che i tifosi si aspettano, mentre dall’altro bisogna fare affidamento a Josè Mourihno.
La stagione è lunga, ma il margine di errore si assottiglia sempre di più, ecco perchè secondo Gautieri è arrivato il momento di spingere in questo mese intenso di partite, con l’ex Roma e Napoli che in esclusiva a Tag24 ha analizzato il momento delle due squadre.
Il Napoli cade, la Roma vola. Gautieri: “La squadra di Mazzarri non rende come l’anno scorso. La Roma ora deve dare continuità”
L’arrivo di Mazzarri ha generato un’euforica speranza, al netto di un calendario non semplice. La vittoria all’esordio contro l’Atalanta, poi le sconfitte con Real Madrid e Inter, che però non possono mettere in discussione il lavoro di Mazzarri secondo Gautieri: “Serve tempo“.
D: Sconfitta contro l’Inter da campanello d’allarme?
R: “Penso che la partita vada analizzata da un punto di vista, ovvero che il Napoli ha affrontato la squadra più forte del campionato. Il percorso dei partenopei è diverso rispetto a quello dell’anno scorso, ma questo si sapeva. Ripetersi è sempre difficile anche se i giocatori sono sempre gli stessi. Quest’anno oltre a Inter e Juve, i giocatori del Napoli stanno rendendo meno rispetto alla passata stagione”.
D: Non ha dato una mano nemmeno il calendario?
R: “Quando si va a parlare di calendario o percorso di crescita si va a parlare di una squadra che l’anno scorso ha strabiliato tutti, in Italia e in Europa. Rispetto l’anno scorso sta rendendo meno e i tifosi si aspettano di più. Il calendario poi lascia il tempo che trova, anche le partite semplici possono trasformarsi in difficili”.
D: Si vede comunque la mano di Mazzarri?
R: “Quello si, penso però che debba andare anche a recuperare ciò che ha fatto Spalletti la scorsa stagione. È una squadra nata per il 4-3-3, Mazzarri deve lavorare e spingere su questo sistema, perché contro l’Inter a tratti il Napoli ha fatto vedere un bel calcio. Bisogna spingere sul possesso palla e sulle transizioni offensive e difensive, ma qualsiasi allenatore fosse subentrato a Spalletti avrebbe dovuto fare ciò che è stato fatto nel passato, poi ovviamente pian piano vengono inserite le idee dell’allenatore attuale”.
Una Roma che vola sulle ali dell’entusiasmo
Dal Napoli per passare alla Roma, qui il discorso di Carmine Gautieri cambia. La squadra di Mourinho sta attraversando un ottimo momento dal punto di vista dei risultati: 8 partite, 6 vittorie e zona Champions agganciata. Con Gautieri che non ha dubbi: “La Roma è forte“.
D: E’ questa la vera squadra che gioca nel segno di Mourinho?
R: “Ho sempre detto che mettere in discussione uno come Mourinho non sia giusto. Un allenatore che sa il fatto suo, lo dimostrano i risultati. La Roma è forte, una squadra fatta di qualità e che sta affrontando il campionato con assenze importanti che di fatto dà problemi. Poi mettiamoci l’allenatore più la classe di molti giocatori ed ecco che i risultati arrivano. Adesso bisogna dare continuità, perché la Roma non può tornare ad essere quella delle prime partite”.
D: Ma tu avresti detto le stesse parole di Mourinho dopo il pareggio contro il Servette?
R: “Penso che Mourinho sotto l’aspetto della comunicazione sia il numero uno. Non allena solo la squadra da questo punto di vista, ma tutto l’ambiente. Ogni allenatore sa come comportarsi e cosa dire per spronare i propri giocatori. Sono convinto che quelle parole la squadra le abbia prese in maniera positiva, uno scossone deciso. Sappiamo che Roma è una piazza difficile dove viene amplificato tutto, ma Mourinho si prende sempre le sue responsabilità in funzione del gruppo. Se dice certe cose è perché sa cosa deve dire, anche quando deve usare il bastone invece che la carota. E non credo la Roma abbia vinto contro il Sassuolo per ciò che ha detto Mourinho, ma perché è una squadra forte e i giocatori quando sono in giornata fanno la differenza”.