Cos’è il Sangue vivo della Terra, lo strano fenomeno osservato dalla stazione spaziale internazionale?

Le recenti immagini arrivate dallo spazio mostrano uno scenario da film horror. Fiumi dal colore rosso vivo come sangue sono stati immortalati dagli astronauti a bordo della ISS. 

La NASA ha ribattezzato l’evento “Sangue vivo della Terra”. L’impressione davanti a queste foto è infatti che il nostro Pianeta abbia una ferita aperta da cui fuoriesca sangue, esattamente come quando ci tagliamo. 

La diffusione del reticolo rosso lungo corsi d’acqua o nelle diramazioni di estuari a delta dà poi l’effetto di questa suggestiva “perdita ematica”. A cosa è dovuto questo strano fenomeno?

Cos’è il Sangue vivo della Terra: cosa mostrano le immagini spaziali

Spesso gli astronauti impegnati nelle missioni spaziali a bordo della stazione internazionale scattano istantanee della Terra. Cambiando il punto di vista infatti si possono scoprire molte particolarità del nostro pianeta.

In alcuni casi i fotografi spaziali si imbattono però in fenomeni davvero suggestivi, come il caso del Sangue vivo della Terra.

Le immagini acquisite dall’Earth Observatory (EO) della NASA mostrano fiumi rossi come sangue. Come diffuso da una nota ufficiale dell’agenzia spaziale americana le foto risalgono a due differenti avvistamenti.

Il primo risale al 7 Settembre 2023 e le foto sono state scattate attraverso una fotocamera digitale Nikon D5 con una lunghezza focale di 1.150 millimetri. In questa occasione il “Sangue vivo della Terra” era riferito alla Laguna Colorada in Bolivia.

Le immagini più recenti invece sono state catturate il 30 Settembre 2023 grazie ad una lunghezza focale di 400 millimetri e hanno ripreso il fiume Betsiboka in Madagascar.

Il fenomeno del Sangue vivo della Terra non è una prerogativa di questi due ambienti descritti. Eventi analoghi vengono avvistati anche in altre zone del Pianeta, come ad esempio nel Lago Arasor in Kazakistan Grande e nel Lago Salato degli Stati Uniti.

Sebbene il nome attribuito a questo fenomeno dalla NASA spaziale evochi scenari apocalittici e cruenti si tratta invece di un evento non così inconsueto.

Non siamo davanti a fiumi inondati di vero sangue o come si potrebbe pensare della fuoriuscita di magma che si espande da un vulcano. La tinta rossa dei corsi d’acqua infatti è dovuta ad altri motivi.

La causa del fenomeno

In realtà la causa del “Sangue vivo della Terra” può essere attribuita o alla presenza di alghe e altri microrganismi che vivono nelle acque di questi particolari luoghi oppure alla conformazione rocciosa del suolo.

Nel caso dell’osservazione fatta al di sopra della Laguna Colorata, il motivo della tonalità arancio-rossastra deriva non solo dalla pigmentazione di questi organismi che popolano le zone poco profonde ma anche dai depositi minerari e dalle condizioni di salinità e pH.  

In determinati periodi dell’anno le acque si colorano molto più intensamente e l’effetto risulta così visibile dallo spazio.

La Laguna Colorada è un infatti un lago salato, situato nel sud-ovest della catena montuosa delle Ande, molto famoso per la sua suggestiva colorazione.

I maggiori responsabili sono microrganismi e alghe dalla pigmentazione rossastra, che sono peraltro alla base della dieta dei fenicotteri di James, una particolare specie della zona. La tonalità è però generata da una particolare commistione di elementi.

La vivacità del colore è infatti esaltata dall’alto tasso salinico delle acque, mentre l’intensità della luce e i giusti livelli di pH e temperatura favoriscono il proliferare delle alghe rosse.

Nel caso invece del fiume Betsiboka in Madagascar il “Sangue vivo della Terra” è prodotto dalla presenza di intensi giacimenti ferrosi minerali. I sedimenti trasportati dal corso d’acqua rilasciano alcune particelle che tingono il fiume di una tonalità rosso-brunastra.  

La presenza di questi minerali è talmente elevata che possono addirittura ostruire alcuni corsi o tratti di diramazione della foce a delta. Non è raro poi che a causa dell’accumulo di materiale si creino isole.