I La Rua (Daniele Incicco, Nacor Fischetti e Alessandro Mariani) tornano con un nuovo singolo dal titolo “Periodo di merda” (Believe), in uscita in tutte le radio e digital store oggi, venerdì 8 dicembre. Il brano scritto e prodotto dalla band, arriva dopo il singolo “Cinghiali”, pubblicato lo scorso maggio, e racconta in maniera molto intima, un momento difficile, dello sconforto e del dolore, ma anche della forza per rialzarsi.
La Rua: intervista di Tag24
Tag24 ha contattato telefonicamente il cantante Daniele Incicco per parlare di questo singolo e di tanto altro.
Come nasce Periodo di merda?
Il brano è nato in un momento particolare, in 15 minuti in maniera molto spontanea e diretta. Nasce dalla fotografia di uno stato d’animo, di un periodo esatto in cui tutti eravamo senza lavoro, senza prospettive. Ovviamente sto parlando del periodo in cui è arrivato il Covid. Le persone con le quali stavamo lavorando sono state allontanate e c’è stato un momento in cui ci siamo ritrovati da soli. Io personalmente ho dovuto reinventarmi, non chiedendo più economia al mondo della musica visto che non si potevano fare nemmeno concerto. Mi sono messo a cercare tartufi nei boschi, perché è la mia passione. Ho messo tutto quel momento lì in questa canzone.
Quindi come hai vissuto dal punto di vista personale e lavorativo il periodo del Covid?
Da quel periodo è nato un nuovo Daniele perché prima non pensavo di essere così legato alla pubblicazione di canzoni e ai concerti. Nel momento in cui questo è mancato mi sono ritrovato praticamente perso. Potendo andare a tartufi andavo sempre in giro per i boschi, quindi non ho vissuto in maniera pesante le restrizioni perché potevamo andare a praticare questa attività. Non poter pubblicare canzoni, fare concerti, incontrare il pubblico ha creato tanto dolore dentro di me. La musica è la mia unica mia ragione di vita. Scrivere canzone per me è l’unico momento in cui mi sento vivo e in cui esisto realmente.
Quanto la musica ti ha salvato nei periodi così?
Certo. Anzi la musica in quei periodi lì ha creato una strada, una scappatoia, un rifugio. La musica è sempre stata questo per me. Una casa, un posto in cui posso esistere, in cui posso essere apprezzato o non apprezzato.
Prossimamente arriverà un album?
Penso di sì, anche se non siamo sicuri al momento. Certamente usciranno un sacco di singoli, abbiamo già tutti i brani pronti. Sono canzoni sincere, che non cercano di essere una hit, sono vere e rappresentano un periodo reale della nostra vita come band. Ci sono canzoni d’amore, canzoni di riflessioni, canzoni sulla perdita. Sono tutti brani che hanno a che fare con episodi realmente avvenuti. Se dovessi pensare ad un filo conduttore ti direi “tratto da una storia vera”.
Anche nei prossimi brani ci sarà la supervisione artistica di Elisa?
Elisa c’è stata in fase embrionale di questo progetto, ci ha indicato la strada che noi già avevamo ma non eravamo in grado di individuare. Lei ci ha dato il suo grande appoggio ed apporto, ma ora andiamo da soli.
L’esperienza ad Amici
Voi vi eravate conosciuti ad Amici. Proprio riguardo quell’esperienza, tornando indietro c’è qualcosa che non rifaresti?
No, rifarei tutto, è stata un’esperienza bellissima. Un momento di crescita grande. Forse avrei voluto avere la maturità artistica che ho ora nella scrittura di canzoni. Questa crescita non si può forzare e capisco che il merito di quello che sta succedendo oggi è dovuto gran parte a quell’esperienza.
Cosa consiglieresti a chi sta facendo Amici in questo momento?
L’unico momento che posso dare è quello di cercare di conoscersi prima di fare qualsiasi talent per essere pronti. Bisogna formarsi per bene prima di presentarsi.
Avevate provato Sanremo Giovani cinque anni fa, avete più ritentato?
In realtà con l’età non rientriamo più nei giovani. Ho mandato le mie canzoni ad Amadeus, ma non ho mai pensato ad un featuring con un Big. Io faccio sempre fatica a fare collaborazioni perché le canzoni sono così intime e personale che sarebbe un controsenso cantarla con chi non ha vissuto quell’esperienza in prima persona. O meglio, anche se l’avesse vissute, magari non le avrebbe scritte nella stessa maniera. Al momento l’unico feat è stato con Federica Carta.
Cosa pensi del cast di quest’anno?
Quello che conta davvero sono le canzoni, quindi bisogna aspettare di ascoltare e poi commentare le scelte. Io sono innamorato delle canzoni da quando sono piccolo.
Sono previsti concerti prossimamente?
Suoneremo a Capodanno ad Ascoli Piceno, nella nostra casa, poi ci sarà un tour in primavera o in estate in cui canteremo i nuovi brani. La particolarità è che stiamo costruendo un palco nel bosco fatto di materiale di recupero, di legname, di pietre per tornare a fare musica nella maniera più reale possibile, con un contatto diretto con il pubblico. Si tratta di un progetto gigante e folle, ma daremo vita ad uno spazio tutto nostro per stare insieme ai fan.
Foto Alessio Panichi