Il Gup si è pronunciato oggi 4 dicembre 2023, intorno alle 14:45: i quattro 007 egiziani, imputati nel procedimento penale per il caso del ricercatore italiano Giulio Regeni, sono stati rinviati a giudizio. Dovranno quindi rispondere di concorso in sequestro di persona; lesioni e omicidio. Parte civile sarà anche la Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Caso Regeni, quattro 007 egiziani rinviati a giudizio: udienza fissata a febbraio del 2024

Il Gup ha accolto la richiesta del procuratore aggiunto di Roma Sergio Colaiocco dopo la decisione della Consulta dello scorso settembre, che aveva stabilito di processare i quattro agenti dei servizi egiziani anche in loro assenza.

Ai quattro imputati-Tariq Sabir, Athar Kamel Mohamed Ibrahim, Uhsam Helmi, Magdi Ibrahim Abedal Sharif – vengono contestati, a vario titolo e a seconda delle posizioni, i diversi reati. L’udienza, di fronte alla prima corte d’Assise di Roma, è stata fissata per il 20 febbraio 2024.

Il ricercatore venne rapito e ucciso al Cairo nel 2016. Oggi, in aula, erano presenti anche i genitori del 28enne, Paola Deffendi e Claudio Regeni, assistiti dall’avvocata Alessandra Ballerini. La Presidenza del Consiglio dei ministri è stata ammessa come parte civile dato l’obbligo, da parte dello Stato, di salvaguardare l’integrità e la sicurezza dei propri cittadini.

La richiesta del governo italiano

La presidenza del consiglio dei ministri ha deciso di avanzare la richiesta, in caso di condanna dei quattro imputati, di un risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali.

un risarcimento in via solidale, a favore di questa parte civile, dei danni patrimoniali nella misura di euro 1.000.000,00 e dei danni non patrimoniali nella misura di euro 1.000.000,00 ovvero nella maggior misura che risulterà in corso di causa. In via subordinata da determinarsi in via equitativa ai sensi o in separata sede civile, comunque con provvisionale immediatamente esecutiva di euro 500.000,00, oltre interessi e rivalutazione, nonché la condanna alla rifusione delle spese di giudizio.

A scriverlo è l’Agi, citando fonti qualificate.

Le parole della madre di Giulio: “E’ una bella giornata”

Paola Deffendi, madre di Giulio Regeni, ha ringraziato tutti, affermando che quella di oggi “è una bella giornata”.

La donna, insieme al marito, si sta battendo da 7, lunghi anni per arrivare alla verità su quanto accaduto al figlio.