Dei tre temi al centro della 28° Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici quello sulla riduzione nell’uso dei combustibili fossili nelle economie mondiali appare davvero di difficile risoluzione.

Al di là delle affermazioni del sultano Ahmed al-Jaber, presidente del vertice che ieri ha negato la correlazione tra questi combustibili e inquinamento (facendo oggi una rapidissima marcia indietro) il tema dell’addio alle fonti non rinnovabili è cruciale per una serie di ragioni.

Nonostante carbone, petrolio e gas siano riconosciuti dalla comunità scientifica mondiale come fattori scatenanti del riscaldamento globale e dei cambiamenti climatici, la resistenza all’abbandono di queste fonti energetiche per una piena decarbonizzazione dell’economia è altissima, dati gli elevati costi economici e sociali richiesti dalla transizione e, non da ultimo, a causa dei numerosi interessi delle lobby del fossile.

Cop28, Bandecchi (AP): “L’idrogeno verde è la chiave per una transizione giusta ed efficace”

Mentre alla Cop28 di Dubai i leader mondiali discutono se e come abbandonare i combustibili fossili, in Italia un importante contributo alla discussione su come promuovere una transizione energetica efficace e sostenibile nel Paese arriva oggi da Stefano Bandecchi, coordinatore nazionale di Alternativa Popolare.

Da sempre attento alla ricerca scientifica e all’innovazione, il sindaco di Terni si batte da tempo perché il nostro Paese dia un definitivo impulso allo sviluppo delle filiere dell’idrogeno verde, particolare forma energia pulita in grado di permettere una transizione sostenibile dell’economia italiana.

Secondo Bandecchi, infatti, i «grandi avanzamenti della ricerca in tema di produzione dell’idrogeno» – cui ha contribuito anche l’Università Niccolò Cusano, presentando alla Cop27 dell’anno scorso la spin off Hydrozero – impongono oggi di considerare la diffusione di questo «oro verde» come prioritaria.

Bandecchi (AP): “L’idrogeno verde permette di decarbonizzare interi settori. Pensiamo ai benefici per Terni”

Come ricorda Bandecchi, infatti, l’estrema eterogeneità delle fonti da cui produrre idrogeno verde – e l’alta sostenibilità di questi processi – consentirebbero l’avvio di importanti processi di decarbonizzazione in diversi settori industriali.

In qualità di sindaco di Terni, peraltro, Bandecchi non può non ricordare quali effetti positivi potrebbe avere l’idrogeno verde nella transizione del settore siderurgico, «il cui destino è cruciale per l’economia e la salute pubblica» proprio di Terni e delle sue acciaierie.

Per poter proseguire in questa importante strategia, secondo il leader di AP, occorre però che il Paese si doti finalmente di una Strategia nazionale per l’idrogeno, così da far convergere efficacemente «gli sforzi di pubblico e privato».

Come denunciato da Bandecchi, infatti, «mentre gli altri Paesi europei si sono dotati di linee guida e di quadri normativi chiari», ad oggi l’Italia è «ancora ferma all’enunciazione di principi».

Cop28, Bandecchi (AP): “Per un completo addio ai combustibili fossili serve il nucleare”

Nella riflessione del sindaco di Terni non manca, infine, un riferimento a un altro dei temi al centro della discussione della Cop28 di Dubai: il rilancio del nucleare di ultima generazione.

Secondo Bandecchi, a corredo di una strategia che porti davvero all’abbandono dei combustibili fossili «nel medio-lungo periodo», occorre che anche l’Italia entri a far parte dei Paesi che utilizzano il nucleare pulito come fonte di energia pienamente sostenibile.

Per far questo, tuttavia, per il leader di AP occorre innanzitutto che nel Paese «cada il tabù esistente» sul nucleare attraverso una grande «campagna di informazione» che porti l’Italia a riaprire il dibattito sul tema e, soprattutto, a «superare quegli ostacoli che, più di 36 anni fa, hanno impedito lo sviluppo di un settore senza il quale non potremo mai realizzare la piena transizione energetica».