Il Consiglio Ue pone un altro tassello per la rivoluzione europea delle norme in materia di sicurezza stradale: a cominciare dalla patente digitale, che introdurrà, tra le altre cose, la possibilità di guida accompagnata dopo aver ottenuto la patente a 17 anni.
Il documento, da inserire nel wallet digitale comunitario, prevede la possibilità anche per i minorenni di guidare. Non si tratta però di un “liberi tutti”: al contrario. La proposta approvata a Bruxelles prevede condizioni più rigorose per i neopatentati, almeno nei primi due anni. O anche più, a seconda delle decisioni dello Stato membro.
Le principali novità della patente digitale Ue: al volante a 17 anni, possibile ridurre la validità per gli anziani
Oggi i ministri Ue erano chiamati ad annunciare la loro posizione in merito all’impostazione generale della proposta della Commissione. Introdotte alcune modifiche al progetto iniziale, a cominciare dalla validità delle patenti di guida degli anziani.
Per questi ultimi, il Consiglio suggerisce di mantenere, su base volontaria per il singolo Stato, la riduzione dei periodi di validità delle patenti di guida degli ultrasessantenni.
Tra le novità assolute c’è anche l’utilizzo di autovalutazioni come filtro verso la visita medica dell’idoneità del conducente. Si prospetta anche un quadro più chiaro dello screening dell’idoneità fisica e mentale alla guida prima del rilascio e del rinnovo della patente di guida. Alla base di queste valutazioni ci saranno diversi sistemi sviluppati negli Stati membri.
Tra gli altri punti caldi c’è, appunto, l’affinamento dei requisiti dell’accompagnatore nel regime di guida accompagnata. Quest’ultima condizione sarà obbligatoria solo per la patente di categoria B. In presenza di determinate condizioni, il cittadino potrà sostenere l’esame teorico nello Stato membro di cittadinanza se diverso dallo Stato membro di residenza. Ciò non varrà, tuttavia, per la prova pratica.
Obiettivo circolazione stradale più sicura
Obiettivo degli organi comunitari è quello di garantire una circolazione stradale più sicura in tutta Europa. La proposta è dunque incentrata sul cercare di accomunare il più possibile le regole negli Stati membri.
In questo modo si andrebbe a garantire anche che i conducenti non residenti rispettino le regole del traffico quando guidano in altri Stati membri.
Tutte le garanzie necessarie, spiega il Consiglio, sono messe in atto per proteggere i diritti fondamentali del conducente o di qualsiasi altra persona interessata.
Le regole, inevitabilmente, andranno a toccare anche gli automobilisti italiani, letteralmente demoliti da una ricerca degli ultimi giorni, che ha rivelato l’imperversare di una sempre più scorretta abitudine all’uso dello smartphone al volante.