Massimiliano Bruno su Paola Cortellesi ha le idee chiare. Si conoscono e si vogliono bene da quando erano giovanissimi tanto che, secondo il regista e attore romano, il successo della sua opera prima ha un’origine lontana. Ne ha parlato volentieri ospite del morning show condotto da Bussoletti e Arianna Caramanti tutti i giorni dalle 6 alle 9. Un intervento che è stato anche mandato in tv sul canale 122 del digitale terrestre. L’occasione è stata l’importante e attesa uscita di “Non ci resta che il crimine – la serie” di cui l’artista ha curato la regia e non solo. Ecco i passaggi più importanti dell’intervista.
Massimiliano Bruno su Paola Cortellesi, le parole
“Lei c’era al mio esordio da regista ed ora è lei che ha esordito dietro all’obiettivo? Il suo “C’è ancora domani” sta avendo grandissimo successo e ne sono contentissimo perché la tematica del film è la tematica di Paola da quando la conosco che aveva diciannove anni. E’ un tema che insieme, uomini e donne, dobbiamo iniziare ad affrontare e vincere, a prescindere dalla bellezza del lavoro sofisticato, con quel suo bianco e nero elegante. Parliamo di un’opera importante che lancia forte un messaggio di ribellione e rabbia ma costruttivo. Serve per dire a noi uomini che abbiamo superato il limite.”
Massimiliano Bruno su Paola Cortellesi, le conseguenze
“Adesso cosa accadrà? Credo che si apriranno tematiche e dibattiti sul tema del patriarcato. Paola ha detto la sua con questo film bellissimo ma ora mi aspetto che anche i musicisti esprimano nuovi punti di vista con canzoni e testi sull’argomento. E poi ci saranno i politici che dovranno prendere le precauzioni affinché una certa violenza, fisica e psicologica, che non succeda più.”
Non ci resta che il crimine la serie, le informazioni
“Abbiamo girato per quattro mesi tra settembre e dicembre mentre si insediava il governo Meloni e alla fine ne son venuti fuori sei episodi da circa 48 minuti l’uno. L’uscita di “Non ci resta che il crimine – la serie” è prevista a botte di due a volta per ogni venerdì fino ad arrivare al 15 dicembre dove tutto finirà ma poi resterà, ovviamente, sulla piattaforma dove uno si potrà anche sparare tutta la serie insieme.”
Sui futuri lavori
“Se farò mai un film fantasy? Non è nelle mie corde. Lo vedo molto volentieri come genere ma solo come fruitore. Mi sento forte nelle commedie e, eventualmente, nei drammi che hanno una struttura simile. Neanche nell’horror penso che riuscirei a rendere. Farei qualcosa che sembra già visto e non mi andrebbe.”
Sui nomignoli
“Negli anni novanta ci vedevamo tutti a Il Locale, un posto magico nel cuore di Roma. C’erano giovani musicisti come Max Gazzè, Niccolò Fabi, Silvestri ma anche tutti noi futuri registi e attori. Fondamentalmente eravamo amici e ci sfottevamo. Marco Giallini, per esempio, mi chiamava “Er pischello”, perché ero il più giovane della comitiva. Io invece Bussoletti lo chiamo il “Ben Harper di San Lorenzo“. A Roma i soprannomi ci sono sempre, è segno d’affetto.”
Ecco qua il podcast dell’intera intervista di Massimiliano Bruno:
https://www.radiocusanocampus.it/it/massimiliano-bruno-regista-serie-sky-non-ci-resta-che-il-crimine
Ecco il trailer di “Non ci resta che il crimine – La serie”: