Quota 103 e pensione per le donne. Le linea previdenziale per le lavoratrici potrebbe richiedere qualche sforzo in più. Non si prevedono importanti opportunità; il quadro previdenziale per il 2024 sembra cristallino. L’unica alternativa alla pensione di vecchiaia è data dalla pensione Quota 103, Ape sociale e Opzione donna.

Nei prossimi giorni, sicuramente arrivano maggiori certezze; tuttavia, in attesa dell’ufficialità della legge di Bilancio 2024, si procede con le indicazioni presenti nella bozza della Manovra 2024. Vediamo insieme come funziona la pensione con Quota 103 per le donne.

Pensione con Quota 103 per le Donne

Il governo marcia spedito per chiudere la legge di Bilancio 2024; tra i tanti emendamenti ci sono anche le modifiche al quadro previdenziale, inclusa la proroga della misura Quota 103. Tuttavia, per il 2024 ha subito delle cambiamenti.

Ora l’obiettivo del Governo è quello di chiudere la legge di Bilancio 2024, entro la metà del mese di dicembre.

Pertanto, la pensione anticipata Quota 103 si presenta più realistica, anche se molto penalizzante a causa del calcolo dell’assegno integralmente il sistema contributivo, un tetto d’importo applicato e una finestra mobile molto lunga.

Per le donne tre penali nella pensione a 62 anni di età

 Come raccontato in un precedente articolo sulla riforma delle pensioni, ci vorrà molto tempo per vedere norme in linea con le esigenze dei lavoratori. Non è un caso che, alcune promesse elettorali sono evaporate nel nulla, la stessa legge Fornero resta al suo posto senza troppi intoppi.

I lavoratori dovranno affrontare diverse ostacoli prima di andare in pensione; difatti i problemi e gli squilibri che affliggono l’economia nazionale non sono stati risolti. I correttivi a Quota 103 non permetteranno l’assalto alla quiescenza.

Ad oggi, la pensione anticipata Quota 103 viene rilasciata alle donne che hanno maturato 41 anni di versamenti contributivi e hanno raggiunto 62 anni di età, a patto che la rendita mensile risulti essere almeno di 5 volte l’assegno sociale.

Requisiti accesso alla pensione Quota 103

Chi sono le beneficiare che possono andare in pensione con quota 103?

Con decorrenza dal 1° gennaio 2024, andrà a regime la nuova versione della misura Quota 103; pertanto le donne potranno ritirarsi dal lavoro al raggiungimento dei 62 anni di età, a condizione che il requisito anagrafico risulti abbinato a un accumulo contributivo minimo di 41 anni di versamenti.

Qual è la penalizzazione della misura Quota 103? La nuova versione della pensione a 62 anni prevede l’applicazione integrale del sistema contributivo. In altre parole, le lavoratrici che hanno maturato un’importante anzianità contributiva prima del 1996, quindi in regime retributivo e misto, si vedranno annullare i benefici legati a quest’ultimi metodi di calcolo della pensione.

Pertanto, l’assegno sarà calcolato su tutto il montante accumulato dall’inizio fino alla fine della carriera lavorativa con il solo metodo contributivo.

Le donne che richiedono l’accesso alla pensione Quota 103, rinunciano per tutta la vita a una parte importante dell’assegno pensionistico.

Opzione donna e Quota 103 contengono le stesse penali? Si, assolutamente. Le donne che richiedono l’accesso a queste formule previdenziali devono considerare un penalizzazione definitiva del 15-16% della rata mensile rispetto all’importo realizzato sulla parte contributiva di competenza del sistema retributivo e misto.

Pensione con Quota 103 per le Donne

Come è la finestra pensionistica per la quota 103?

In sintesi, a partire dal 1° gennaio 2024, la nuova versione della misura Quota 103 contiene diverse condizioni, tra cui:

  • 62 anni di età;
  • 41 anni di contribuzione;
  • un assegno lordo mensile non superiore a 4 volte il trattamento minimo (2.250 euro) fino al raggiungimento dei 67 anni, previsti per la pensione di vecchiaia;
  • una finestra mobile di 7 mesi per il privato e 9 mesi per il pubblico.