È stato indetto, a livello nazionale, per l’intera giornata di martedì 5 dicembre 2023, lo sciopero negli ospedali: come di consueto però ci saranno dei servizi garantiti, da Nord a Sud Italia, isole comprese, che dovranno comunque essere assicurati ai pazienti nelle strutture pubbliche. Vediamo quali sono e scopriamo insieme tutte le informazioni utili su questa protesta.

Sciopero ospedali 5 dicembre: i servizi garantiti

I lavoratori e le lavoratrici del settore della sanità potrebbero incrociare le braccia per l’intera giornata di martedì, come da loro diritto. Diverse sono le motivazioni legate a questa movimentazione sindacale, indetta da varie sigle nei giorni scorsi. Si protesta per la carenza di personale, per le mancate assunzioni, per gli stipendi considerati troppo bassi rispetto al costo della vita e alla media europea e altro ancora.

A scioperare, a livello nazionale, potrebbero essere medici, direttori sanitari, infermieri, ostetriche e altri addetti delle professioni sanitarie. In concomitanza con l’agitazione sindacale si tiene anche una manifestazione a Roma, in piazza SS Apostoli, che prende il via alle 11.30.

Per lo sciopero degli ospedali di martedì i servizi garantiti saranno quelli pubblici essenziali come i servizi di emergenza e di pronto soccorso. Non sono garantite le attività prenotate o programmate. Tutto, in ogni caso, dipende dall’effettiva adesione dei lavoratori e delle lavoratrici. Questa però verrà resa nota solamente il giorno stesso della protesta e può variare da città in città e da struttura a struttura.

Si protesta contro la Manovra

Tanto lo sciopero nazionale quanto il sit-in che si tiene a Roma sono stati indetti in difesa del Servizio Sanitario Nazionale e contro l’ultima manovra economica varata dal Governo. A proclamare questa importante manifestazione del personale del comparto sanità sono stati i sindacati di categoria Anaao Assomed, Cimo-Fesmed e Nursing up.

Le sigle lamentano, tra le altre cose, i nuovi tagli alla sanità imposti dall’esecutivo. Si avverte inoltre una grande mancanza di personale, che andrà ad aumentare sempre di più nei prossimi mesi, considerando i nuovi pensionamenti e i trasferimenti all’estero.

Secondo i sindacati la manovra economica ignorerebbe le esigenze dei professionisti della salute e metterebbe in discussione i loro diritti. Lo hanno affermato Pierino Di Silverio, segretario Anaao Assomed, Guido Quici, presidente Cimo-Fesmed, e Antonio De Palma, presidente Nursing up.

Le esclusive di Tag24 sullo sciopero di medici e infermieri

Tag24 ha parlato dello sciopero nazionale dei medici e infermieri con il dottor Matteo Bassetti, direttore della clinica Malattie Infettive dell’ospedale Policlinico di San Martino di Genova. Il professore e ricercatore, in una intervista esclusiva rilasciata ai nostri microfoni, ha riferito che questa movimentazione sindacale “va bene”, ma, al tempo stesso, ha sostenuto che i dottori non possono assentarsi dal curare i loro pazienti.

Anche il professore Pier Luigi Bartoletti, segretario provinciale della Fimmg di Roma e vice segretario nazionale vicario, a Tag24, ha spiegato il suo punto di vista sulla protesta, nell’ottica di quanto accade nel settore della medicina di base. Il suo settore appunto.

Il dottore ha ribadito che i professionisti del settore sanitario sono uniti in questo sciopero per vedere tutelati i propri diritti. Ha affermato inoltre che negli ultimi tempi da una parte si sta osservando lo sforzo di finanziare il settore pubblico, ma dall’altra, con l’ultimo provvedimento del Governo, si stanno dando segnali negativi a tutti quei lavoratori che sono “già in sofferenza a livello di vocazione”.

Ha affermato inoltre che il numero di colleghi che vogliono rimanere nel pubblico sta diminuendo sempre di meno. E ciò va a discapito di tutti quei milioni di pazienti che non possono rivolgersi al settore privato. Il dottore comunque si è detto fiducioso riguardo ad una possibile revisione del provvedimento da parte del Governo.