Ore 22.50 di una domenica sera all’apparenza come tante. Domenica 3 dicembre 2023, ieri. A quell’ora spunta il post su X, con tanto di commenti bloccati, dunque in atteggiamento da “er cavajiere nero” di proiettiana memoria, del ministro della Difesa, Guido Crosetto, per precisare che il generale Roberto Vannacci (sebbene non citato nel post stesso) non è stato promosso ma nemmeno demansionato, come si dice oggi. È diventato “un collaboratore“.

Il ministro della Difesa Crosetto precisa: “Vannacci non è stato promosso né declassato”

Spiego equivoco – scrive Crosetto – Il capo di stato maggiore dell’esercito (o marina o aeronautica) e il capo di stato maggiore di un comando o ente (qualsiasi) sono cose differenti. Il primo è il responsabile di un’organizzazione complessa e decide, il secondo il collaboratore di un comandante.

È stata una domenica sulla graticola per il titolare del dicastero della Difesa. Non che il resto della settimana sia stato certo più tranquillo, per via del “chiarimento-non chiarimento-sì, ma come siamo rimasti?” in merito alle dichiarazioni sull'”opposizione giudiziaria” e il presunto disegno eversivo di “parte della magistratura”. Pd, Cinque Stelle, +Europa e Italia Viva hanno pressato non poco il “poro Crosetto” per tutta la giornata, criticando la nomina a Capo di stato maggiore del Comando delle Forze terrestri del “generale-scriba” poiché giudicata “una promozione“.

Ancora più chiaro Crosetto è stato in un comunicato diffuso nel pomeriggio, scrivendo:

Mi preme solo sottolineare che il Generale dell’Esercito Roberto Vannacci non è stato né promosso né retrocesso. Lo Stato Maggiore dell’Esercito italiano ha deciso di affidargli uno dei ruoli che gli competevano per grado, esperienza e diritto, in attesa che siano esperiti gli accertamenti previsti.

Sorpresa intanto nella classifica dei libri più venduti su Amazon

Il problema potrebbe probabilmente essere che, dopo la pubblicazione de “Il mondo al contrario“, non ci si aspettasse nemmeno un ruolo da “collaboratore di un comandante” per il generale. Altrimenti si dà ragione a chi dice che la nomina sia arrivata per “meriti letterari“.

A proposito, il libro di Vannacci con cui l’autore esprime senza filtro alcuno le proprie idee su migranti, omosessuali e – secondo alcuni – il concetto stesso di tolleranza è passato all’ottavo posto della classifica dei libri più acquistati dagli italiani su Amazon. Graduatoria che al momento in cui scriviamo vede al primo posto “L’uomo di Pietroburgo” di Ken Follett, al secondo “Crimini e misteri da risolvere mentre fai la cacca”, al terzo “Una di famiglia” di Freida McFadden, al quarto “Quiz da fare mentre fai la cacca”, al quinto “Tutto è qui per te” di Fabio Volo. Un tempo veniva persino studiato a scuola.