È stato svelato nel corso dell’ultima puntata di “Crimini e Criminologia” andata in onda su Cusano Italia Tv, il contenuto della lettera anonima indirizzata al giornalista Fabio Camillacci e alla famiglia Orlandi sulla scomparsa di Emanuela. Nel testo, un vero e proprio enigma da risolvere, l’autore sembra rivolgersi alla Procura di Roma: è possibile che voglia dare impulso alle indagini? Se sta leggendo e sa qualcosa, si faccia avanti.
Il contenuto della lettera anonima su Emanuela Orlandi inviata alla redazione di Radio Cusano Campus
La lettera anonima, indirizzata al giornalista Fabio Camillacci del Cusano Media Group, era arrivata in redazione lo scorso 13 novembre. Solo ieri, di comune accordo con la famiglia Orlandi – che l’aveva già ricevuta –, si è deciso di renderne noto il contenuto.
Si tratta di un enigma, un rompicapo da risolvere.
Alcune possibili interpretazioni del testo
Il riferimento principale è a un misterioso documento acquisito dalla Procura di Roma nel 2019, ma anche a una donna che in qualche modo sarebbe venuta a conoscenza del caso di Emanuela. Una donna con nome “mariano”: Fatima, Lourdes, Loreta e Lauretana, Pompea, Monserrata e Montserrat, Guadalupe, Carmela e Carmen o, ancora, Valverde, Fonte e Fontana, Catena.
Una donna collegata all’ambiente “anglosassone” o AMERICANO, come venne chiamato colui che nei giorni immediatamente successivi alla sparizione di Emanuela più volte si mise in contatto con la sua famiglia, dicendo di essere a conoscenza dei fatti che avevano riguardato lei ma anche Mirella Gregori, scomparsa a Roma appena un mese prima.
Non è tutto. Nella lettera c’è anche un riferimento allo IOR, Istituto Opere di Religione, la Banca vaticana al centro di gravissimi scandali nel periodo del sequestro Orlandi. È possibile che l’autore voglia indicare un movente di tipo economico? Sembra dimostrarlo anche la citazione della parola “Clearstream”, che fa riferimento ad attività bancarie e finanziarie su scala europea, con movimentazione di fondi in entrata/uscita dal Lussemburgo.
Il bar “d’ORO” potrebbe invece richiamare quello della famiglia Gregori, la “Coppa d’oro” o la “Tazza d’oro”, situato vicino al Pantheon, a pochi passi dal luogo in cui Emanuela fu avvistata per l’ultima volta il 22 giugno 1983. Oppure si tratta, ancora, di un riferimento al denaro.
L’ultima indicazione, quella del film, “Il ladro di bambini” potrebbe tirare in ballo il pm Erminio Amelio, fratello del regista e titolare, a Roma, dell’inchiesta sull’omicidio di Katy Skerl, da molti collegato alla vicenda Orlandi.
È possibile che attraverso le persone di Camillacci e Orlandi l’autore stia cercando di comunicare con lui o, più in generale, con la Procura? È possibile che sia conoscenza di elementi utili alle indagini, che voglia davvero aiutare oppure si tratta di un mitomane?
L’analisi della grafologa Candida Livatino
La grafologa Candida Livatino, che ha analizzato i caratteri scritti a penna dall’autore, ritiene che si tratti di una persona caratterizzata da tratti narcisistici ed egocentrici.
“Le lettere che dovrebbero essere curve sono invece quadrate e ci sono molte angolosità che segnalano una persona aggressiva, priva di valori, che vive in un mondo creato dalla sua fantasia, inventato. L’energia che imprime sulla busta non è omogenea. A volte calca, altre volte meno. È il segno di un’energia non ben gestita, che trova uno sfogo in atteggiamenti aggressivi, che lo gratificano ma non in maniera completa”,
ha spiegato l’esperta, secondo cui i tremolii presenti nella scrittura rimanderebbero a una persona abituata a reprimere la propria rabbia.
Il commento di Pietro Orlandi sulla lettera anonima
“Questa è l’ennesima lettera con rebus o indovinelli da risolvere che ricevo. Stavolta l’hanno mandata anche a te, Fabio (Camillacci, ndr), che su Radio Cusano Campus e Cusano Italia TV tratti da anni la vicenda di mia sorella. Forse lo hanno fatto temendo che a me non fosse arrivata. Francamente sono anche un po’ stanco di questa gente che invece di aiutarmi mi manda lettere con certi enigmi. Se questa persona che ci ha scritto sa qualcosa, ci aiuti veramente“, ha dichiarato Pietro Orlandi, ospite in studio.
“Uno che fa queste cose è uno come Marco Fassoni Accetti; anzi non escludo che possa esserci proprio lui dietro quest’ennesima lettera anonima. Persone così non ci sono affatto utili: la persona che ha scritto queste cose con un preciso riferimento a un fascicolo del 2019 presente presso la Procura di Roma, se sa davvero qualcosa la dica, altrimenti taccia perchè non è utile. Certa gente non la sopporto più”, ha aggiunto, amareggiato.
La questione della Commissione parlamentare d’inchiesta
Pietro Orlandi si è poi rivolto alle istituzioni, facendo riferimento alla recente approvazione, da parte del Senato, della Commissione parlamentare d’inchiesta che dovrà fare luce sui casi di Emanuela e di Mirella Gregori.
“Ci sono troppe cose e troppi comportamenti strani e ostruzionistici che non mi piacciono visto che ancora non sono stati scelti i nomi che faranno parte della Commissione e visto che peraltro è stata inserita una clausola che non prevede limiti di tempo. E’ evidente che questa Commissione non piace al Vaticano e la Santa Sede ha fatto, sta facendo e farà di tutto per ostacolarla. Camera e Senato ci hanno promesso che si sarebbero impegnati; io ci credo a questo. Però, se davvero vogliono aiutarci devono accelerare i tempi, perché già hanno perso troppo tempo”, ha detto.
E ha concluso: “Purtroppo, finchè tutti i partiti non presentano i nomi dei 20 deputati e 20 senatori che ne faranno parte, la Commissione non può cominciare a lavorare. Quindi il mio appello è questo: presentate presto questi 40 nominativi ai presidenti di Camera e Senato, affinchè la Commissione possa finalmente partire. Io vi sto aspettando, non vedo l’ora di essere convocato; anche perché se con tre inchieste aperte non riusciamo a fare un passo avanti, la vedo davvero dura. E non mi capacito di questo fatto: ma perché in Italia la ricerca della verità e della giustizia devono sempre trovare ostacoli? Purtroppo, però questa è la realtà: verità e giustizia vengono sempre più calpestate dallo Stato e dal Vaticano”.