Guerra Israele-Hamas, iniziato l’attacco di terra nel sud della Striscia di Gaza
Cinquantanovesimo giorno di guerra tra Israele e Hamas. L’esercito israeliano ha comunicato di aver avviato, durante la notte, l’attacco di terra nel Sud di Gaza. Il capo dell’Idf ha promesso una campagna “non meno potente” di quella già effettuata nel Nord del Paese.
L’esercito israeliano sta espandendo l’offensiva di terra a “tutte le aree della Striscia di Gaza”. Ucciso un altro comandante di Hamas: era tra gli ideatori dell’attacco dello scorso 7 ottobre. Confermato intanto un intenso bombardamento a Khan Younis, nel sud di Gaza.
Il segretario ONU Guterres: “Allarmato per la ripresa delle ostilità”
Le Nazioni Unite fanno appello alle forze israeliane a evitare ulteriori azioni che aggraverebbero la catastrofica situazione umanitaria a Gaza e a risparmiare altre sofferenze ai civili. Civili di cui fanno parte anche lavoratori sanitari, giornalisti e personale dell’Onu.
Così si è espresso in una nota António Guterres, Segretario generale delle Nazioni Unite. La principale preoccupazione di Guterres va alla ripresa delle ostilità dopo la fine della tregua: il Segretario è “estremamente allarmato dalla ripresa delle ostilità tra Israele e Hamas e altri gruppi armati palestinesi a Gaza“.
C’è bisogno quindi di un cessate il fuoco permanente, che porti alla liberazione senza condizioni di tutti gli ostaggi in mano ad Hamas.
Media israeliani: “Pronti più aiuti per Gaza da parte del governo di Israele”
Un quotidiano israeliano afferma che il gabinetto di guerra che fa da governo in Israele stia per aumentare la quantità di carburante e di aiuti umanitari diretti verso Gaza e territori circostanti.
L’obiettivo di questa decisione sarebbe quella di non creare attriti con il principale alleato di Israele, gli Stati Uniti. Il presidente Biden si sta spendendo da settimane affinché le operazioni militari israeliane, pronte ad espandersi a sud di Gaza, non coinvolgano più civili del necessario.
In Israele c’è però chi pensa che fornire più gasolio e più aiuti umanitari al leader di Hamas a Gaza Yahya Sinwar lo porti a non intavolare più trattative anche per il rilascio degli ostaggi.
Borrell: “A Gaza un’altra carneficina”, scoppia la polemica
L’Alto rappresentante Ue per la politica estera e di sicurezza, Josep Borrell, ha suscitato per le parole espresse in riferimento a ciò che sta succedendo a Gaza.
L’attacco di Hamas “è stato una carneficina, ma quello a cui stiamo assistendo a Gaza è un’altra carneficina. Quante vittime? Non lo sappiamo, nessuno lo sa. Qualche stima dice 15 mila, ma temo che sotto le macerie delle case distrutte ce ne siano molte di più, con un alto numero di bambini“.
Mentre interveniva al 25esimo Forum Ue-Ong per i diritti umani, Borrell ha visto diverse persone lasciare la sala dopo le sue parole e l’Alto rappresentante ha aggiunto:
Perché non si può accettare questo alto numero di vittime civili, anche se ovviamente Israele ha il diritto di difendersi. Come ho detto un orrore non può giustificarne un altro, c’è stato l’orrore ma l’orrore non può giustificarne un altro. E la comunità internazionale ha più volte fatto sentire la sua voce chiedendo di porre fine a questo orrore.
Sondaggi USA, il 36% dei Democratici appoggia la guerra di Israele a Gaza
Un sondaggio Gallup condotto fra elettori Democratici ha visto il 36% del campione essere d’accordo riguardo le azioni militari che Israele ha intrapreso contro Hamas dopo il 7 ottobre.
Oltre alle persone che non si sono espresse, c’è un 55% del campione che ritiene che gli Usa non stiano fornendo sufficienti aiuti umanitari ai palestinesi. L’opposizione alla guerra è più forte fra le persone di colore e gli adulti sotto i 35 anni.
Il presidente russo Putin: “Il conflitto a Gaza è diventato un disastro umanitario”
Il presidente russo Vladimir Putin, durante la consegna delle credenziali agli ambasciatori stranieri al Cremlino, ha commentato ciò che sta avvenendo a Gaza con l’offensiva a sud dell’esercito israeliano:
I conflitti regionali si stanno intensificando e nel caso del confronto israelo-palestinese la situazione, per quanto tragica, ha assunto la forma di un vero e proprio disastro umanitario.
Media israeliani: truppe spostate in Cisgiordania prima del 7/10
L’emittente pubblica israeliana Kan afferma che due compagnie della Brigata Commando delle forze armate israeliane erano state trasferite in Cisgiordania il 5 ottobre, cioè due giorni prima dell’attacco di Hamas.
Questa rivelazione è importante perché l’IDF aveva sempre smentito le voci che indicavano come il governo israeliano avesse posto più attenzione nella protezione dei coloni in Cisgiordania che alla protezione dei confini israeliani verso la Striscia di Gaza.
Gaza, gli attacchi israeliani fanno cessare le comunicazioni
La compagnia di telecomunicazioni palestinese (Paltel) ha affermato che gli attacchi militari israeliani hanno causato il malfunzionamento ed il crollo delle comunicazioni.
Al momento non è possibile comunicare con Gaza City ed il nord della Striscia di Gaza.
Olanda, gli attivisti per i diritti umani protestano contro la vendita degli F-35
Oltre le difficoltà nel formare il nuovo governo, Wilders ora deve fronteggiare anche la protesta di alcuni gruppi di attivisti per i diritti umani.
Questi si sono rivolti ad un tribunale, chiedendogli se fosse lecito per l’Olanda vendere le parti di ricambio degli aerei F-35 ai paesi che ne hanno fatto richiesta, compreso Israele.
La preoccupazione degli attivisti è che il proprio paese si renda complice di eventuali crimini di guerra commessi dall’esercito israeliano a Gaza.
Hamas: 15.899 morti a Gaza, 70% donne e bambini
Il ministero della Salute a Gaza, gestito da Hamas, ha aggiornato il bilancio delle persone decedute nella Striscia dall’inizio del conflitto.
Secondo quanto riportato, è arrivato a 15.899 morti. Di questi, il 70% sono donne e bambini.
Israele indica nuovo corridoio umanitario a Gaza
Le forze israeliane hanno annunciato che l’autostrada Salah ad-Din, che ‘taglia’ la Striscia di Gaza da nord a sud, è “zona di battaglia”.
Hanno quindi indicato un nuovo corridoio umanitario verso il sud. Come ha riferito il portavoce dell’Idf, Avichay Adraee
il passaggio dalle aree di Rafah e Khan Yunis verso Deir al-Balah e i campi del centro di Gaza sarà disponibile attraverso i seguenti percorsi: strada costiera al-Rashid e via al-Shuhada a Deir al-Balah.
Il presidente turco Erdogan in Qatar per parlare della Palestina
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan è arrivato oggi a Doha, in Qatar, per incontrare in una visita ufficiale l’emiro Tamim bin Hamad al Thani.
Lo scopo della visita è di parlare con uno stretto alleato della Turchia a proposito della Palestina e dell’emergenza umanitaria a Gaza.
Secondo fonti turche, Erdogan avrebbe chiesto ad al Thani un cessate il fuoco permanente, ma allo stesso tempo cerca di capire se ci sono spiragli per la liberazione di altri ostaggi. Erdogan ed al Thani, infine, sigleranno altri accordi commerciali fra Qatar e Turchia.
La Croce Rossa avverte: “La sofferenza a Gaza è intollerabile”
Mirjana Spoljaric, a capo del Comitato internazionale della Croce Rossa, ha pubblicato un post su X lamentando la situazione grave e problematica presente a Gaza:
Ripeto il nostro appello urgente affinché i civili siano protetti nel rispetto delle leggi di guerra e affinché gli aiuti possano entrare senza ostacoli. Gli ostaggi devono essere rilasciati e la Croce Rossa deve poterli visitare in sicurezza.
Bufera su ministro israeliano: “Uccidere aggressori sul posto”
Il ministro israeliano per il Patrimonio, Amichai Eliyahu, di nuovo nella bufera. Dopo le critiche ricevute per aver ipotizzato di lanciare la bomba atomica su Gaza, il deputato del partito di estrema destra Otzma Yehudit ha invitato le forze di sicurezza a uccidere tutti i terroristi trovati sulla scena degli attacchi.
La settimana scorsa un civile israeliano, Yuval Castleman, è stato ucciso da ‘fuoco amico’ sulla scena dell’attentato a Gerusalemme.
L’uomo era intervenuto sparando contro gli aggressori e, scambiato per uno di loro, era stato poi colpito da un soldato.
L’incidente ha quindi riacceso il dibattito sull’uso eccessivo della forza da parte di militari, ma anche dei civili, che hanno aperto il fuoco su coloro che non sembravano rappresentare una minaccia.
Quando è stato fatto notare al ministro che le sue parole violano le regole d’ingaggio delle forze armate, Eliyahu ha risposto che si deve arrivare a un “controllo da morti”: i terroristi devono essere “uccisi e scoraggiati”.
Israele: morti 15 dei 137 ostaggi in mano ad Hamas a Gaza
Il governo israeliano ha confermato che 15 dei 137 ostaggi, ancora prigionieri a Gaza, sono stati uccisi.
L’ufficio del Primo Ministro Benjamin Netanyahu ha rilasciato una nota con i loro nomi:
- Shaked Dahan;
- Tomer Achims;
- Kirill Borovsky,
- Assaf Hammi;
- Mia Goren;
- Ofra Kidar;
- Aryeh Zalmanovitz;
- Eliyahu Margalit;
- Ronen Engel;
- Aviv Azili;
- Ravid Aryeh Katz;
- Shani Luke;
- Oren Goldin;
- Yonatan Samarno,
- Guy Iloz.
Secondo i dati del governo, a Gaza sono ancora vivi 122 degli oltre 240 sequestrati da Hamas durante l’attacco del 7 ottobre.
Tra i prigionieri considerati vivi ci sono due bambini, i fratelli Ariel e Kfir Bibas, rispettivamente di 4 anni e 10 mesi, rapiti insieme alla madre Shiri Silverman Bibas, di origine argentina, e al padre Yarden Bibas.
Israele ha accusato Hamas di aver violato i termini della tregua- durata una settimana dal 24 al 30 novembre- in quanto avrebbero rifiutato di rilasciare la signora Bibas e i suoi due bimbi.
l gruppo terrorista, però, sostiene che i tre sono stati uccisi dai bombardamenti israeliani e si è offerto di consegnare i loro corpi: accordo rifiutato da Israele.
Sabato, a Tel Aviv, migliaia di persone, tra cui alcuni degli ostaggi recentemente liberati, hanno manifestato per chiedere al governo di salvare gli altri.
Il premier Netanyahu ha insistito sul fatto che la priorità è ora quella di intensificare l’offensiva militare nella Striscia.
In totale, 105 ostaggi – 81 israeliani e 24 stranieri – sono stati liberati durante la tregua, in cambio del rilascio di di 240 palestinesi detenuti nelle carceri israeliane.
A loro vanno aggiunti altri quattro ostaggi liberati in precedenza: una madre e una figlia israelo-americane; due anziane donne israeliane.
Inoltre, Israele ha recuperato i corpi di tre ostaggi morti a Gaza: un uomo, un soldato e una donna anziana.
Iran minaccia una risposta dopo l’uccisione di due ‘Pasdaran’ in Siria
Nessuna azione contro gli interessi dell’Iran e le nostre forze consultive in Siria rimarrà senza risposta
ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri, Nasser Kanaani, citato da Reuters.
Il riferimento è l’uccisione di due Guardiani della Rivoluzione in Siria durante un raid israeliano, avvenuto la scorsa settimana.
Borrell sente ministro dell’Iran: “Sfrutti la sua influenza”
Josep Borrell, l’Alto rappresentante dell’Ue per la politica estera, ha scritto su X di aver parlato con il ministro degli Esteri iraniano.
Ho parlato con Hossein Amir-Abdollahian della situazione a Gaza e in Cisgiordania. La soluzione non può che essere politica, centrata su due Stati. Dobbiamo evitare qualsiasi ricaduta a livello regionale. Ho esortato l’Iran a sfruttare la sua influenza e a lavorare attivamente per evitare qualsiasi ulteriore escalation nella regione
ha riferito in merito al colloquio avvenuto telefonicamente.
Spoke to @Amirabdolahian on the situation in Gaza and the West Bank.
— Josep Borrell Fontelles (@JosepBorrellF) December 4, 2023
The solution can only be political, centred on two states. We must prevent any regional spill over. Urged Iran to use its influence and to actively work towards avoiding any further escalation in the region.
Netanyahu: “Non dimentico le famiglie degli ostaggi”
Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha respinto le accuse arrivate delle famiglie degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas, secondo cui il governo li starebbe ignorando. Un incontro è previsto per mercoledì.
Un incontro tra il gabinetto di guerra e le famiglie degli ostaggi era già stato fissato per mercoledì. A causa della richiesta delle famiglie si sta valutando la possibilità di anticiparlo
si legge in un comunicato del suo ufficio, rilanciato dal Times of Israel.
Le famiglie degli ostaggi ancora a Gaza hanno chiesto di incontrare tutti i membri del gabinetto di guerra. In caso contrario, hanno dichiarato, saranno pronte a intensificare le proteste.
Come riportano alcuni media locali, i familiari dei prigionieri – che si sono detti “umiliati” – avevano chiesto un incontro due giorni fa, dopo la fine della tregua. Ma pare che il governo abbia risposto solo ieri, 3 dicembre.
Erdogan: “Processare Netanyahu come Milosevic”
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan è tornato a parlare del primo ministro israeliano Netanyahu, defininendolo “Il macellaio di Gaza”.
Ribadendo l’impegno della Turchia nel portare davanti alla corte penale internazionale il premier Benjamin Netanyahu, ha chiesto che venga processato come l’ex leader serbo Slobodan Milosevic, autore di crimini contro l’umanità durante la guerra nei Balcani.
Gaza è Palestina, è terra dei palestinesi e tale rimarrà per sempre. Lo dico per coloro che hanno in testa piani differenti
ha dichiarato Erdogan.
Il presidente turco ha poi lanciato un appello al tutto il mondo islamico contro le “mire espansionistiche” di Israele in Cisgiordania.
Raid di Israele in Cisgiordania, uccisi due palestinesi
Due palestinesi sono morti e altri due sono stati arrestati in un raid israeliano in Cisgiordania.
Secondo l’esercito Israeliano, i due palestinesi uccisi sarebbero stati responsabili di diversi attacchi a fuoco contro le truppe presenti nella zona. A effettuare l’operazione sono stati uomini di polizia dell’unità Gideonim e agenti della polizia di frontiera.
Stando alla versione fornita da Israele, gli agenti hanno inseguito i ricercati e sono scoppiati scontri in cui i due uomini armati sono morti.
Il ministero della Sanità dell’Autorità palestinese afferma di essere stato informato dei fatti, indicando che i corpi erano trattenuti dalle autorità israeliane.
Attesa delegazione USA in Israele
La Casa Bianca ha annunciato che una delegazione dell’amministrazione Biden arriverà oggi 4 dicembre in Israele, per discutere la pianificazione del dopoguerra a Gaza.
La delegazione sarà guidata da Phil Gordon, consigliere per la sicurezza nazionale della vicepresidente Usa Kamala Harris. Sarà presente inoltre Ilan Goldenberg, consigliere di Harris per il Medio Oriente, insieme ad altri.
Secondo il sito Walla, questa delegazione statunitense incontrerà il presidente del Consiglio di sicurezza nazionale Tzachi Hanegbi, il ministro degli affari strategici Ron Dermer e il presidente dell’Autorità palestinese Mahmoud Abbas in Cisgiordania.
Colpiti 200 obiettivi Hamas: distrutto tunnel sotto scuola
Le forze di difesa israeliane (Idf) hanno dichiarato di aver colpito, durante la notte, circa 200 obiettivi di Hamas a Gaza, mentre le forze di terra continuano a operare nella Striscia.
L’Idf afferma, in una nota, che è stata distrutta un’infrastruttura all’interno di una scuola a Beit Hanoun, nel nord di Gaza, utilizzata per attaccare le truppe. All’interno di questo complesso scolastico sono stati trovati due ingressi a tunnel- di cui uno con trappole esplosive- e altre armi.
L’esercito ha diretto degli attacchi aerei contro una postazione di lancio di missili anticarro, un gruppo di agenti di Hamas, un deposito di armi e auto che trasportava missili e mortai.
Anche la marina israeliana ha mandato avanti diversi attacchi durante la notte, prendendo di mira i posti di osservazione di Hamas e altre strutture sulla costa di Gaza.
Onu: dopo la guerra circa 400.000 palestinesi senza lavoro
Circa 400mila palestinesi in Cisgiordania hanno perso il lavoro, oppure si sono visti “congelare” gli stipendi dopo che le autorità israeliane hanno annullato i permessi di lavoro, nonché imposto rigide restrizioni ai valichi di frontiera, come conseguenza degli attacchi del 7 ottobre.
Circa 182mila residenti di Gaza, che però lavorano in Israele e negli insediamenti, sono rimasti senza occupazione secondo le prime stime dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (Ilo). Perso anche il 24% dell’occupazione in Cisgiordania, dopo lo scoppio del conflitto.
Sempre secondo l’Ilo, altri 160mila sono temporaneamente senza lavoro o rischiano di perderlo.
Come riportato dal Guardian, Hani Mousa, assistente professore di scienze politiche all’Università Birzeit in Cisgiordania, ha affermato che questa è
la punizione collettiva di Israele contro i palestinesi, che si estende anche ai dipendenti dell’Autorità palestinese (Anp), i cui stipendi non sono stati pagati perché Israele non ha trasferito il denaro necessario.
Sulla base degli accordi di pace provvisori, il ministro delle Finanze israeliano ha l’ultima parola sui trasferimenti di denaro effettuati all’Autorità palestinese dalle tasse che raccoglie per conto dei palestinesi.
L’Anp paga poi i suoi dipendenti: cosa che non è successa invece a ottobre, poiché Israele si è rifiutata di completare i trasferimenti di denaro.
Unicef: “A Khan Younis una notte di bombardamenti implacabili”
Il portavoce dell’Unicef James Elder ha descritto una “notte di bombardamenti implacabili” a Khan Younis, nel sud di Gaza.
Non riesco a smettere di pensare agli 1,8 milioni di persone qui nel sud. Non credo che ci sia stato più di un periodo di cinque o dieci minuti nel corso della notte, e non ho davvero dormito, senza che qualcosa volasse sopra di me o il cielo non fosse illuminato
ha fatto sapere il portavoce in una nota su X.
Morto dj israeliano rapito nell’assalto di Hamas al rave
E’ arrivata la notizia della morte di un altro giovane israeliano, rapito durante l’attacco di Hamas dello scorso 7 ottobre.
Si tratta di Jonathan Samerano, 21 anni, di Tel Aviv: si trovava al rave vicino a Re’im la mattina del 7 ottobre. È fuggito nel vicino Kibbutz Be’eri, dove è stato colpito e rapito.
Jonathan era un bambino magico, circondato da amici, un DJ che voleva solo fare musica, crescere, essere felice e viaggiare. Aveva tanti sogni
hanno detto i suoi familiari distrutti, come riporta il Times of Israel.
Jonathan ha lasciato i due genitori, Kobi e Ayelet, e un fratello, Yair.
Jonathan Samerano, 21, from Tel Aviv was kidnapped on October 7, and was murdered in Gaza.
— Avraham Berkowitz (@GlobalRabbi) December 4, 2023
"Jonathan was a magical kid, surrounded by friends, a DJ who only wanted to make music, grow, be happy and travel. He had so many dreams," members of his family said.
Jonathan left behind… pic.twitter.com/Hx7zKUmjD9
IDF: ucciso comandante battaglione Shati di Hamas Khuwajari
L’Idf e lo Shin Bet hanno guidato un attacco aereo e ucciso il comandante Haitham Khuwajari del battaglione Shati di Hamas. Lo ha comunicato il portavoce dell’Idf, contrammiraglio Daniel Hagari.
Khuwajari è stato uno degli ideatori dell’incursione nel sud di Israele lo scorso 7 ottobre, che ha dato il via al conflitto.
Tre soldati uccisi domenica nelle operazioni a Gaza
Il portavoce dell’Idf ha reso noto che, ieri 3 dicembre, tre soldati sono morti nei combattimenti nella Striscia di Gaza.
Si tratta del sergente maggiore (riserva) Neriya Shaer, 36 anni, di Yavne; sergente di 1a classe (riserva) Ben Zussman, 22 anni, da Gerusalemme; sergente Binyamin Yehoshua Needham, 19 anni, di Zichron Ya’akov. A scriverlo è il sito online Haaretz.
IDF: “Iniziato attacco a Sud di Gaza”
L’esercito israeliano ha fatto sapere di aver avviato, nella notte tra il 3 e il 4 dicembre, l’attacco di terra nel Sud di Gaza.
Parlando alle truppe della Divisione di Gaza nel sud di Israele, il capo di stato maggiore dell’Idf, tenente generale Herzi Halevi, ha dichiarato:
Ieri, oggi, abbiamo ucciso comandanti di battaglione di Hamas, comandanti di compagnia e molti agenti operativi. E ieri mattina abbiamo iniziato la stessa mossa nel sud della Striscia di Gaza. Abbiamo le capacità per operare nel modo più completo, per rafforzare i risultati ottenuti.
L’operazione è stata confermata anche dal portavoce dell’Idf, contrammiraglio Daniel Hagari, che ha sottolineato che l’esercito stava espandendo l’offensiva di terra a “tutte le aree della Striscia di Gaza”.
Oltre al bombardamento a Khan Younis, incursioni israeliane e colpi di artiglieria sono stati segnalati anche nei quartieri di Gaza di al-Shujaiya e al-Tuffah, vicino a Gaza City.
Israel is destroying and burning so many homes in Shujayia. Many people are still in their homes. #gazagenocide https://t.co/RJnOJVbXea pic.twitter.com/jKWZgFQ0FO
— Refaat in Gaza 🇵🇸 (@itranslate123) December 4, 2023
Ronen Bar (Shin Bet): “Elimeneremo Hamas ovunque sia”
Il direttore del servizio di sicurezza dello Shin Bet, Ronen Bar, ha affermato che il governo ha l’obiettivo di “eliminare Hamas ovunque sia“.
In una dichiarazione trasmessa dalla tv pubblica, Kan ha spiegato:
Questa è la nostra Monaco. Ovunque: a Gaza, nei territori palestinesi, in Libano, in Turchia e in Qatar. Ci vorranno alcuni anni, ma saremo lì per farlo.
Bar ha poi aggiunto che
la portata delle minacce che lo Stato di Israele deve affrontare non ha precedenti nell’ultimo anno, anche prima di questi eventi. Anche in questo caso, la cosa principale è nascosta agli occhi. Ci sono molte cose che fermentano sotto la superficie.