Sblind, cos’è e come funziona il nuovo social con limitazioni su numero di followers e tempo di utilizzo.
Un nuovo modo di intendere le relazioni tra utenti sui social. È questo il concetto cardine di Sblind, una nuova piattaforma sviluppata e presentata a Bergamo dal CEO Francesco Bertuletti.
La nuova applicazione rivede i pilastri della social network moderni e pone al centro la coscienza etica. L’obiettivo non è quindi sottostare alle regole di visibilità ed acquisire un vasto consenso tra i propri follewers.
La filosofia che ha ispirato gli ideatori segue anche il crescente problema della dipendenza dei più giovani dall’uso di queste tecnologie.
Sblind limita quindi il numero dei seguiti e anche il periodo giornaliero di utilizzo.
Cos’è Sblind: il significato del nome
La parola Sblind è la contrazione di due termini inglesi: blind e share. Il neologismo potrebbe così essere tradotto con “condivisione cieca”.
Sblind infatti non segue le stesse direttive di algoritmi che regolano Instagram o TikTok. L’obiettivo degli ideatori non è infatti l’indicizzazione di contenuti più popolari ma mostrare realmente all’utente le ultime preferenze.
Aprendo il portale sembra dunque di fare un passo indietro nel tempo quando anche gli odierni popolari social erano ordinati secondo criteri cronologici e l’utente per lo più si interessava degli avvenimenti di persone conosciute nella vita reale.
I tradizionalisti anche oggi effettuano l’iscrizione ad una nuova piattaforma social per conoscere nuove persone ma anche per ricercare informazioni.
Su queste basi Francesco Bertuletti e altri collaboratori hanno deciso di aprire una startup con il nome appunto di Sblind.
L’evoluzione del progetto
La startup nasce nel 2017 con un intento leggermente diverso.
Il gruppo di sviluppatori informatici stava lavorando ad un progetto sulla condivisione geolocalizzata b2b di documenti tecnici quando l’arrivo del Covid ha rivoluzionato i piani.
Nei fondatori è nata l’idea di proporre un social diverso dal solito, attento all’ecosostenibilità e alle problematiche delle nuove generazioni come la dipendenza dalla rete.
Nasce così Sblind. Il social propone di proteggere la condivisione dei contenuti del singolo utente e soprattutto di non mappare i dati di navigazione come accade nelle piattaforme più popolari.
Il modo di socializzare diventa così più semplice e sostenibile.
L’azienda infatti si impegna a contribuire alla compensazione di anidride carbonica grazie alla certificazione delle attività digitali.
In poche parole l’utilizzo di questo social migliora non solo il benessere dell’utente ma anche quello dell’ambiente.
Perché Sblind è diverso dagli altri social
Per capire cos’è Sblind è bene sapere che questo social segue un ordine puramente cronologico.
I contenuti vengono suggeriti non tanto sulle preferenze dell’utente ma per dare visibilità ad argomenti nuovi. Il termine followers viene sostituito da Lovers. Tutti gli utenti avranno però una rigida limitazione.
Si potranno seguire al massimo 100 altri profili che andranno a comporre la propria “love list”. In questo modo l’iscritto dovrà realmente selezionare i propri interessi.
Lo scopo di questo vincolo è infatti dare un maggior senso di responsabilità di fruizione dei contenuti social.
Seguire un vasto numero di persone infatti finisce per essere troppe volte dispersivo e molti contenuti non vengono così apprezzati.
L’algoritmo che regola Blind non mappa alcun dato dagli utenti e la proliferazione è assolutamente bandita. Esistono regole anche sul tempo di utilizzo della piattaforma, impostato ad un massimo di 90 minuti giornalieri.
Questa opzione mira a ridurre il più possibile il problema della dipendenza dei social e dalla rete internet in generale. La restrizione ha però anche motivazioni ambientali.
Quando una persona utilizza un social, l’attività digitale produce un’enorme quantità di emissioni di anidride carbonica equivalente.
Con il suo impegno ecosostenibile, l’azienda Sblind riesce ad acquisire certificazioni a tutela dell’ambiente. Il singolo utente invece riceve una green card con cui capire quale sia il suo apporto al salvataggio dell’ambiente.
Il sistema arriva ad un massimo di 5 foglie colorate di verde quando si raggiunge lo status “carbon neutral”, vale a dire nel momento in cui le emissioni generate dalle azioni svolte dall’account sono state compensate.