Aumento della tredicesima mensilità a dipendenti e pensionati con lo sconto contributivo, ecco i calcoli da seguire per la mensilità di dicembre 2023. In tutto saranno 35 milioni di contribuenti a poter disporre di una mensilità aggiuntiva prima di Natale, conosciuta proprio per questo anche con il nome di “gratifica natalizia”. Il pagamento della tredicesima mensilità è iniziato dal 1° dicembre 2023 ai percettori di pensione da parte dell’Inps, mentre nei prossimi giorni arriverà anche ai lavoratori alle dipendenze.
L’importo, naturalmente, dipende da vari fattori, primo tra i quali il livello di stipendio (o di pensione) percepito. In tutto si calcola che la spesa complessiva tra dipendenti e pensionati ammonti a 41 miliardi di euro. Di questi, 13,2 torneranno al Fisco sotto forma di imposta Irpef. Per i lavoratori, la novità della mensilità di dicembre è lo sconto contributivo dettato dal taglio del cuneo, in vigore già per tutto il 2023.
Non sarà, tuttavia, quello del 6% e del 7% di percentuale, ma sarà più basso. Inoltre, nel calcolo di quanto spetti di tredicesima incide anche l’assenza dal lavoro durante l’anno per specifici motivi. Ad esempio, chi si è assentato per malattia avrà una tredicesima più bassa nel caso dei lavoratori alle dipendenze. Lo stesso avviene per la maternità o per l’infortunio.
Aumento tredicesima mensilità a dipendenti e pensionati con lo sconto contributivo, ecco i calcoli
Tempo di pagamento della tredicesima mensilità per 35 milioni tra pensionati e lavoratori alle dipendenze. E sarà una mensilità più pesante di quella dello scorso anno per vari ragioni rispetto a quella versata a dicembre di un anno fa. Il valore complessivo delle tredicesime nel 2023 è di 41 miliardi di euro, 7 miliardi di euro in più rispetto al 2022. In primis perché il numero dei dipendenti è aumentato in tutto di circa 400.000 lavoratori.
Tredicesima mensilità più alta a dicembre 2023 rispetto al 2022: ecco perché
Altri aumenti degli stipendi sono da considerarsi per effetto del rinnovo del contratto nazionale di una buona parte delle categorie. Si calcola un incremento del 5% nel primo semestre del 2023 rispetto allo stesso periodo del 2022. La tredicesima mensilità, oltre ai percettori di pensione, spetta ai lavoratori dipendenti titolari di un rapporto di lavoro subordinato.
Non spetta, invece, a chi abbia un contratto di lavoro coordinato e continuativo (co.co.co.) e alle partite Iva e lavoratori autonomi. Nel calcolo di quanto spetti occorre considerare una mensilità aggiuntiva se il dipendente ha lavorato tutto l’anno. Per periodi inferiori, occorre calcolare tanti dodicesimi quanti sono le mensilità per le quali il dipendente abbia prestato lavoro. La mensilità va calcolata per almeno 15 giorni di lavoro.
Calcolo con taglio del cuneo fiscale 2023: lo sconto contributivo aumenta l’importo
Ma c’è da considerare, nel calcolo della tredicesima mensilità, che sull’importo netto incide il taglio del cuneo contributivo, in vigore sulle buste paga di tutto il 2023. Nei primi sei mesi del 2023, per effetto di quanto prevedeva la legge di Bilancio di un anno fa, lo sconto sui contributi a carico dei lavoratori era pari al 3% per retribuzioni fino a 25mila euro all’anno (ovvero per mensilità lorde fino a 1.923 euro) e del 2% per stipendi da 25mila a 35mila euro all’anno (ovvero da 1.923 a 2.692 euro).
Il decreto “Lavoro” del 1° maggio scorso ha aumentato il taglio dei contributi a carico dei lavoratori di altri quattro punti percentuali, portando le nuove percentuali di sconto al 7% e al 6% da applicare alle buste paga da luglio a dicembre 2023. Tali percentuali sono state confermate anche per gli stipendi del 2024. Tuttavia, per la tredicesima mensilità si applicheranno ancora le percentuali del primo semestre del 2023, ovvero del 2% e del 3%.