La chiesa della Santissima Trinità a Potenza è stata teatro di un atto vandalico che ha riacceso le polemiche legate alla morte di Elisa Claps. Nella notte scorsa, una scritta con vernice spray nera, accompagnata da un disegno a forma di onda, è apparsa sul muro perimetrale della chiesa, sulla centrale via Pretoria. La parola “Assassini“, che accusa la Chiesa del lungo silenzio attorno alla sparizione della ragazza, ha dato luogo ad accesi contrasti.
“Assassini”: imbrattata la chiesa in cui morì Elisa Claps
La Santissima Trinità è stata riaperta alle funzioni religiose solo un mese fa, dopo diversi anni di chiusura. Il corpo di Elisa Claps, scomparsa nel 1993 e ritrovata nel sottotetto della chiesa nel 2010, ha segnato una pagina dolorosa nella storia della cittadina. Il responsabile dell’omicidio, Danilo Restivo, è stato condannato a 30 anni di carcere, ma il caso ha sempre suscitato interesse per i presunti comportamenti omertosi di alcuni religiosi legati alla Santissima Trinità.
La famiglia Claps, da sempre contraria alla riapertura della chiesa al culto, auspica che il luogo diventi uno spazio di memoria e riflessione sulla tragedia di Elisa. La madre, Filomena Iemma, e il fratello, Gildo Claps, hanno sempre creduto che la chiesa avesse un ruolo cruciale nella vicenda.
Le reazioni della comunità
Il vandalismo ha suscitato reazioni contrastanti nella comunità. Durante la prima messa domenicale celebrata dall’arcivescovo Salvatore Ligorio il 5 novembre, un presidio di Libera ha radunato circa 1500 persone, esprimendo il malcontento di una parte della popolazione di fronte alla riapertura della chiesa. La tensione si è acuita con l’atto vandalico di questa notte.
Il sindaco ha condannato fermamente l’azione, definendola “un gesto vigliacco che offende la comunità e riapre ferite ancora aperte“. Le forze dell’ordine stanno indagando sull’accaduto, mentre la parola “Assassini” resta come una testimonianza grafica di un passato oscuro che continua a dividere la cittadinanza.