Tempo di cambiamenti per il superbonus, con qualche novità in arrivo ma si tratta, soprattutto, di strette e di nuovi adempimenti per chi fruisce dell’agevolazione sui lavori edilizi di ristrutturazione e di efficientamento energetico. Nonostante la riduzione della percentuale di bonus, passata un anno fa dal 110% al 90% e in procinto di ridursi, ulteriormente, al 1° gennaio 2024 al 70%, continuano a tirare i lavori di ristrutturazione dei condomini. Dai dati Enea, emerge un quadro favorevole per queste tipologie di interventi, mentre sono destinati a terminare i lavori sulle cosiddette “villette”.
Tra i fronti aperti, vi è quello della cessione di crediti e sconti legati ai bonus edilizi. Con la fine della presentazione della comunicazione delle due opzioni con la remissione in bonus (entro il 30 novembre 2023), si attendono variazioni che possono arrivare solo dalla normativa per favorire la ripresa della circolazione dei crediti. Invece, aumentano gli adempimenti a carico dei cessionari e delle imprese fornitrici che devono comunicare, dal 1° dicembre scorso, eventuali crediti che non saranno più oggetto di utilizzo per varie motivazioni. Infine, arriva anche la stretta sulle plusvalenze per chi venda un immobile oggetto di interventi di superbonus.
Superbonus novità in arrivo nel 2024: si riduce la percentuale di bonus
Cambiamenti in atto riguardano il superbonus, l’agevolazione sugli interventi edilizi che assicura, fino al 31 dicembre 2023, la percentuale di beneficio più alta. Dall’ultima rilevazione dell’Enea, i lavori sui condomini continuano a trainare questo bonus che a ottobre scorso ha visto aumentare il computo di 4,3 miliardi di euro di lavori rispetto a settembre. Il 58,5% degli interventi di ottobre riguarda lavori nei condomini, rispetto alle villette che costituiscono il 29,4%. Proprio sugli interventi nei condomini c’è la grande incognita della fine dei cantieri al 31 dicembre 2023.
Superbonus novità in arrivo: stop definitivo alle villette
Le villette unifamiliari non riceveranno ulteriori benefici dal superbonus nel 2024 e terminano, dunque, la loro corsa al 31 dicembre 2023. Si tratta, principalmente, dei lavori che presentino quale requisito quello di aver raggiunto il 30% di stato di avanzamento entro il 30 settembre 2022. A questa condizione, i proprietari hanno potuto beneficiare di più di una proroga, l’ultima delle quali operata dal decreto Asset (DL 104 del 2023) durante la scorsa estate e proprio fino alla fine di quest’anno.
Bonus edilizi, nessuna soluzione per crediti e sconti incagliati
Per il 2024, tuttavia rimangono i problemi riguardanti le cessioni di crediti d’imposta e sconti rimasti bloccati. Non sono arrivati, nei mesi scorsi, le modifiche normative del governo nella direzione di una riapertura della circolazione dei bonus e, di fatto, il mercato si è arenato. I correttivi avrebbero dovuto consentire di poter svuotare i cassetti fiscali delle banche in modo da procedere a nuove acquisizione di bonus edilizi. Così non è stato e non sarà, e non ci sarà nemmeno una proroga del superbonus al 110% (o al 90%) dal 1° gennaio 2024.
Nuova tassa sulla plusvalenza sulla vendita immobili del bonus 110%
Arriva dalla legge di Bilancio 2024, invece, la stretta sulle plusvalenze realizzate dai committenti sulla vendita degli immobili oggetto di lavori in superbonus in caso di vendita dell’edificio stesso. La plusvalenza sarà tassata se la vendita avviene entro i 10 anni susseguenti dalla chiusura del cantiere dei lavori. A essere tassati saranno quegli immobili, non costituenti prime case, per una percentuale del 26% sulla plusvalenza generata dagli interventi.
Cessione crediti bonus edilizi non più utilizzabili, occorre comunicare la non utilizzabilità
Dal 1° dicembre 2023 è stato introdotto un nuovo adempimento per i possessori di crediti d’imposta divenuti non utilizzabili. Il tempo per la comunicazione di questi crediti è fissato in 30 giorni dal momento in cui l’ultimo cessionario (o l’impresa fornitrice nel caso dello sconto in fattura) ne abba ricevuto notizia. C’è tuttavia una scadenza che riguarda tutti: entro il 2 gennaio 2024 dovranno essere comunicati all’Agenzia delle entrate tutti i crediti pregressi maturati finora che siano divenuti inutilizzabili.