Da una parte tiene a rassicurare, dall’altra però preoccupa e allora suona quasi come una tenera richiesta quel “Pregate per me” finale. I fedeli a San Pietro hanno potuto vedere Papa Francesco solo in collegamento video da Santa Marta, mentre la catechesi è stata eletta da monsignor Filippo Braida.
Come sta Papa Francesco. Cede la lettura a monsignor Braida e si rammarica per la tregua rotta a Gaza
Cari fratelli e sorelle – ha esordito infatti il pontefice – neanche oggi potrò leggere tutto. Sto migliorando, ma la voce ancora non mi dà… Sarà monsignor Braida a leggere la catechesi.
Nonostante la bronchite che sta curando con antibiotici da più di una settimana, nonostante le difficoltà, Bergoglio è riuscito comunque a trasmettere forte e chiaro il suo messaggio. Anzitutto per quel che concerne la situazione nella Striscia.
In Israele e Palestina la situazione è grave. Addolora che la tregua sia stata rotta. Ciò significa morte, distruzione, miseria. Molti ostaggi sono stati liberati, ma tanti sono ancora a Gaza. Pensiamo a loro, alle loro famiglie che avevano visto una luce, una speranza di riabbracciare i loro cari. A Gaza c’è tanta sofferenza. Mancano i beni di prima necessità. Auspico che tutti coloro i quali sono coinvolti possano raggiungere al più presto un nuovo accordo per il cessate il fuoco e trovare soluzioni diverse rispetto alle armi, provando a percorrere vie coraggiose di pace.
Rinnovando poi l’appello lanciato ieri ai protagonisti di Cop28 di rispondere con cambiamenti politici a quelli climatici, Papa Francesco ha invitato a condividere.
Ecco un bel programma per l’Avvento: incontrare Gesù che viene in ogni fratello e sorella
che ha bisogno di noi e condividere con loro ciò che possiamo. Ascolto, tempo, aiuto concreto. Ci fa bene oggi chiederci come preparare un cuore accogliente per il Signore. Possiamo farlo accostandoci al suo Perdono, alla sua Parola, alla sua Mensa, trovando spazio per la preghiera, accogliendolo nei bisognosi. Coltiviamo la sua attesa senza farci distrarre da tante cose inutili e senza lamentarci in continuazione, ma tenendo il cuore vigile, cioè desideroso di Lui, desto e pronto, impaziente di incontrarlo.
Papa Francesco preoccupato per la tregua rotta in Medio Oriente
Ma si parla anche di accoglienza, in una domenica speciale come questa.
Oggi è la giornata internazionale delle persone con disabilità. Accogliere e includere chi vive questa condizione aiuta tutta la società a diventare più umana. Nelle famiglie, nelle parrocchie, nelle scuole, nel lavoro, nello sport, impariamo a valorizzare ogni persona con le sue qualità e capacità. E non escludiamo nessuno.