Lo psichiatra Alessandro Meluzzi è stato colpito da ischemia cerebrale ed è stato sottoposto ad una operazione d’urgenza. Ieri pomeriggio intorno alle 15, mentre il professore riceveva pazienti nello studio di Rimini, è stato colto da un malore. Meluzzi è stato trasportato dall’ambulanza in ospedale. Dopo aver accertato la gravità della situazione, è stato trasferito all’ospedale i Cesena dove è stato sottoposto ad un intervento chirurgico d’urgenza durato diverse ore.

Alessandro Meluzzi ricoverato, come sta?

Dai primi riscontri, pare che Alessandro Meluzzi sia stato colpito da una emorragia cerebrale causata dalla alta pressione sanguigna. Dopo l’operazione al quale è stato sottoposto, i medici stanno attendendo il periodo critico di 48 ore per valutare l’esito dell’operazione. La notizia ha fatto subito il giro del web.

Ad esprimere preoccupazione per le condizioni di salute è stata Francesca Donato, membro del Parlamento europeo e presidente del Consiglio nazionale della Democrazia Cristiana. In un post su Twitter ha scritto: “Sono addolorata e preoccupata dalla notizia dell’ischemia che ha colpito il caro amico Prof. Meluzzi. Attendo con ansia notizie sul decorso post operatorio, pregando che superi al meglio questo difficile momento. Forza Alessandro!”. Sulla pagina Facebook del professore è apparso stamattina un brevissimo messaggio: “Preghiamo uniti”. Numerosi i messaggi di vicinanza e solidarietà espressi dal mondo della politica e da quello della cultura.

Chi è Alessandro Meluzzi

Alessandro Meluzzi è nato a Napoli il 9 ottobre 1955, è un famoso psichiatra e criminologo, spesso ospite anche in tv come opinionista. Laureato in Medicina e chirurgia, specializzato in psichiatria, baccalaureato in Filosofia, è psichiatra, psicologo clinico, psicoterapeuta e direttore scientifico della Scuola superiore di umanizzazione della medicina di Alba-Bra.

È professore del dipartimento di Psichiatria e Riabilitazione dell’Università di Cagliari e docente dell’Istituto di Psicoterapia Umanistico Esistenziale. Autore di oltre duecento pubblicazioni, è editorialista di periodici e quotidiani e ospite di trasmissioni sulle reti Rai, Mediaset e La7. È stato parlamentare e senatore per due legislature e console onorario del Paraguay.

E’ sposato con una donna di nome Maria, conosciuta in Bolivia, con cui è convolato a nozze dopo 12 giorni di frequentazione diretta e due mesi di telefonate. La coppia ha una figlia: Araceli, nata a Moncalieri nell’agosto 1989, anche lei criminologa. Insieme vivono ad Albugnano, in provincia di Asti.

Risultando noto anche per le sue posizioni “no vax”, Meluzzi ha suscitato controversie nel 2021 quando ha ricevuto la sospensione dall’Ordine dei medici per la sua inosservanza dell’obbligo vaccinale contro il COVID-19. Meluzzi si era giustificato così: “Ho fatto una scelta consapevole. Credo che l’Ordine, a cui sono iscritto da 41anni, abbia fatto quello che doveva fare sulla base delle normative vigenti. Sono cresciuto nella cultura di Socrate e so che le leggi della polis si rispettano qualsiasi cosa se ne pensi, quindi va bene così”.

L’attività politica

Alle elezioni politiche in Italia del 1994 è stato candidato alla Camera dei deputati dal Polo delle Libertà nel collegio di Torino 7, e ha sconfitto di poco Sergio Chiamparino, candidato dell’Alleanza dei Progressisti (35,59% contro 35,15%). Ha aderito al gruppo di Forza Italia. Alle successive elezioni del 1996 è stato candidato al Senato nel collegio di Agropoli dal Polo per le Libertà e ha sconfitto Pier Giovanni Maria Crocco dell’Ulivo.

Nel marzo 1998 ha lasciato Forza Italia per aderire all’Unione Democratica per la Repubblica (UDR) di Francesco Cossiga. Con lo scioglimento del partito, il 24 febbraio 1999, insieme agli altri “cossighiani” ha aderito al gruppo parlamentare di Rinnovamento Italiano e per quella lista è stato candidato alle elezioni europee del 1999 nella circoscrizione Italia nord-occidentale, ottenendo 1.416 preferenze (primo della lista), ma senza essere eletto.

Nel febbraio del 2000, infine, dà vita, insieme a Stefano Pedica (un altro ex UDR), ai “Cristiano Democratici Europei”, un movimento di ispirazione centrista, presente soprattutto nel Lazio, che aderisce all’Unione Democratici per l’Europa (UDEUR) di Clemente Mastella. Resta a Palazzo Madama fino al 2001.