Orrore a Marawi, nel sud delle Filippine: un’esplosione, durante la celebrazione di una messa cattolica, ha causato morti e feriti. Pesante il bilancio, che si è aggravato nelle ultime ore: almeno 4 persone sono decedute, mentre 42 sono rimaste ferite.

Secondo il presidente Marcos si sarebbe trattato di un “attentato terroristico”.

Esplosione durante una messa nelle Filippine: colpita l’Università di Mindanao

L’esplosione si è verificata oggi 3 dicembre 2023, intorno alle 7 del mattino, in una palestra dell’Università di Mindanao. Al suo interno si stava celebrando una messa con decine di persone, molte delle quali studenti universitari.

L’Università, attraverso un comunicato, si è detta  “profondamente rattristata e scioccata dall’atto di violenza”, condannando, inequivocabilmente e con la massima fermezza, “questo atto orribile e insensato”.

Il presidente delle Filippine Ferdinand Marcos: “Condanno gli atti dei terroristi”

Secondo Mamintal Adiong, governatore della regione di Lanao del Sur, la cui capitale è Marawi, si è trattato di “un attentato terroristico”.

Il presidente filippino, Ferdinand Marcos, ha condannato l’attacco.

Condanno con la massima fermezza gli atti insensati ed efferati perpetrati da terroristi stranieri contro l’Università Statale di Mindanao e le comunità di Marawi

ha dichiarato.

Il capo di Stato non ha dato indicazioni sulla nazionalità o l’affiliazione al gruppo armato dei presunti aggressori, mentre la polizia sta indagando sulla scena dell’esplosione per chiarire le responsabilità.

Gli estremisti che compiono violenze contro gli innocenti saranno sempre considerati nemici della nostra società. Porgo le mie più sentite condoglianze alle vittime. Siate certi che consegneremo alla giustizia gli autori di questo atto spietato.

ha sottolineato ancora il presidente filippino, aggiungendo di aver chiesto una maggiore sicurezza nella regione.

Decenni di conflitti a Mindanao

Marawi, nel 2017, è stata teatro di molti sanguinosi scontri dopo che alcuni gruppi jihadisti, che inneggiavano allo stato islamico, hanno conquistato in parte la città. 

L’esercito filippino, combattendo contro gli estremisti, è riuscito a liberarla dopo cinque mesi, nel corso di una battaglia che ha provocato 1200 morti: 978 jihadisti, 168 soldati e 87 civili.

L’isola meridionale di Mindanao, con una popolazione musulmana del 20%, per decenni è stata sconvolta da conflitti tra i gruppi estremisti, affiliati all’Isis, e il governo.

Ieri 2 dicembre, al largo dell’isola di Mindanao, è stato registrato un terremoto di magnitudo 7.6: l’allerta tsunami è poi rientrata.