Sul Reddito di cittadinanza e sulle misure che sono entrate o entreranno in vigore a breve il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha aggiornato le Faq, includendo anche quesiti relativi a chi maturi i requisiti per la fruizione dell’Indennità a fine 2023. Si potrebbe configurare una perdita del beneficio, per lo meno di una mensilità, per le famiglie nelle quali avvenga una di quelle situazioni per le quali decorra il diritto ad ottenere l’indennità e si siano superate già le sette mensilità di fruizione nell’arco del 2023.
Ad esempio, le situazioni da tenere sotto controllo sono quelle che danno il diritto a percepire, dal 1° gennaio 2024, l’Assegno di inclusione (Adi) – quali la nascita di un figlio, l’avvenuta disabilità di un componente della famiglia oppure il compimento dei 60 anni di età di uno dei membri – ma che per la mensilità di dicembre 2023 (e anche di novembre) lasciano la Carta del Reddito di cittadinanza senza accredito.
Reddito di cittadinanza, nuove Faq ministero Lavoro: cosa avviene se i requisiti nascita del figlio, 60 anni o disabilità maturano a fine 2023?
Arrivano nuove Faq del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali in merito al diritto di fruire del Reddito di cittadinanza a seguito di quanto prevede la legge di Bilancio 2023 e il decreto legge “Lavoro” sulle sette mensilità da corrispondere nel 2023. Per una parte della platea, infatti, c’è stata già la perdita del diritto al Reddito di cittadinanza e il passaggio all’altra indennità, quella del Supporto per la formazione e il lavoro. Per le famiglie non occupabili – con membri minori, disabili o con almeno 60 anni di età – la fruizione del Reddito di cittadinanza avviene fino alla fine del 2023 per poi rimediare sul nuovo Assegno di inclusione (Adi) al permanere delle condizioni.
Tuttavia, proprio all’ultima curva del Reddito di cittadinanza appare sguarnita una situazione, ovvero quella per la quale, all’interno di una famiglia, possa avvenire un evento che ne cambi il diritto a richiedere l’indennità. Infatti, nel caso in cui a novembre o all’inizio del mese di dicembre si verifichi una nuova nascita, la famiglia non riceverebbe il Reddito di cittadinanza pur verificandosi una situazione per la quale ne avrebbe diritto. La stessa situazione si verificherebbe nel caso di compimento dei 60 anni di età di uno dei componenti o dell’avvenuta disabilità di un membro.
Reddito cittadinanza requisiti 2023, quando si può richiedere l’indennità dopo le sette mensilità?
Le situazioni elencate rientrano in una serie di domande che sono state poste al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, il quale ne ha prodotto le risposte nelle Faq. In vari casi, dunque, non potrebbe configurarsi quella che potrebbe essere definita come la riattivazione del Reddito di cittadinanza. Si prenda, ad esempio, una famiglia che abbia già terminato la fruizione delle sette mensilità del Reddito di cittadinanza nel 2023 e che, entro la fine dell’anno, registri una delle situazioni per le quali cambi il diritto a fruire dell’indennità, quale – ad esempio – la nascita di un figlio, l’avvenuta disabilità di uno dei componenti o il compimento dei 60 anni di età di uno dei membri.
Cosa avviene se l’evento si verifica a novembre o a dicembre 2023?
In questa situazione, il ministero del lavoro spiega nelle Faq che, se l’evento si sia già verificato dopo il primo mese dalla sospensione per le sette mensilità (ad esempio, sospensione a fine luglio scorso ed evento verificatosi a settembre), si può presentare una nuova domanda del Reddito di cittadinanza con erogazione dell’indennità a partire dal mese susseguente all’istanza stessa.
Quindi, nel nostro caso, pagamento del Rdc per le mensilità di novembre e dicembre se la domanda sia stata presentata a ottobre. Il secondo caso, riguarda un evento che si verifichi durante i sette mese di fruizione del Reddito di cittadinanza o il mese successivo: in tal caso, non è necessario presentare una nuova domanda del Rdc e l’erogazione prosegue in automatico.
Una delle due situazioni, invece, non sono previste nel caso in cui il nuovo evento si verifichi nel mese di novembre o ai primi di dicembre e la famiglia abbia già terminato la fruizione delle sette mensilità. In questa situazione la famiglia non avrà diritto a ricevere né le due mensilità né la singola mensilità di dicembre perché il Reddito avrebbe decorrenza da gennaio 2024, mese in cui spetterebbe già il nuovo Assegno di inclusione. In definitiva, si perderebbe almeno una mensilità.