Airbnb per il Cloud Computing: questa è la definizione che si è dato Akash Network, per descrivere ciò che si propone di fare per la criptoeconomia. In pratica provvede ad assistere gli sviluppatori del Web3 nell’implementazione di applicazioni decentralizzate (dApps) tramite una configurazione, un setup e una manutenzione del server ridotti ai minimi termini.

Così come sono ridotti in maniera significativa i prezzi per la distribuzione di applicazioni distribuite, coi quali l’azienda intende fare concorrenza alle alternative centralizzate come Amazon Web Services (AWS) o Microsoft Azure. In pratica i primi si attestano a circa un terzo di quelli praticati dai giganti del web.

Akash Network: di cosa si tratta?

Akash Network è un mercato P2P distribuito per il cloud computing, che si propone di spezzare il monopolio detenuto nel settore dalle grandi aziende. Per farlo offre alla propria utenza prezzi estremamente competitivi, resi tali dal motore open source Docker e dalla tecnologia di containerizzazione.

Grazie all’utilizzo di queste tecnologie utilizzate Akash Network. è in grado di sfruttare l’85% della capacità cloud sottoutilizzata in 8,4 milioni di data center globali. Risorse di calcolo che possono essere invece utilizzate per la piattaforma Akash Container, permettendo agli sviluppatori di eseguire le proprie applicazioni al suo interno.

La containerizzazione permette di racchiudere un programma e le dipendenze necessarie ad esso in una sola soluzione. Al suo interno sono racchiusi l’app, il suo codice, le librerie e i file necessari per poterla configurare.

L’unione al motore Docker sugli host rende possibile il lavoro delle applicazioni non più su vari livelli decentralizzati, ma su canali, i container, i quali sono in grado di comunicare con lo stesso sistema operativo degli altri connessi allo stesso network.

In assenza di un sistema operativo da caricare, i tempi di avvio delle applicazioni sono sottoposti ad un drastico miglioramento, che si traduce anche in un abbattimento dei costi collegati a licenze e server.

Come funziona Akash Network

Il funzionamento di Akash Network dipende dal software fornito ai centri dati, grazie al quale gli stessi sono in grado di noleggiare le proprie risorse informatiche per l’host dei container Docker. In cambio, i fornitori di queste strutture ottengono AKT, il token nativo della rete, sotto forma di reddito passivo.

La blockchain di Akash è stata costruita utilizzando il kit di sviluppo software (SDK) di Cosmos. Tutti i dati delle transazioni che hanno luogo all’interno del suo mercato vengono memorizzati e registrati dalla rete. Le figure cui si rivolge il progetto sono gli affittuari, cui spetta il compito di distribuire i container, e i fornitori, delegati ad ospitarli.

All’interno di questo mercato sono distribuite le risorse necessarie, tramite le cosiddette aste inverse. In pratica, gli affittuari provvedono a generare i “deployments”, ordini basati sulle proprie esigenze, cui i fornitori fanno fronte con le proprie proposte. Quella che sarà reputata più aderente all’esigenza espressa sarà naturalmente scelta dagli affittuari, con la stesura di un vero e proprio contratto di locazione.

Una volta siglato lo stesso, l’affittuario dovrà inoltrare un documento recante i dettagli riferiti ai carichi di lavoro necessari, detto manifesto. Il fornitore, a sua volta, eseguirà i carichi di lavoro conformemente a quanto indicato nel manifesto, con conseguente distribuzione online dell’app. L’accordo intercorso tra le controparti può essere rescisso in ogni momento da entrambe. Al tempo stesso deve essere garantito in partenza con il versamento di un deposito da parte dell’affittuario.

Nel sistema così congegnato il token di servizio è AKT, che aggiunge a questo compito quello di incentivo, con un programma di staking, e di governance. Ciò vuol dire che chi lo detiene può partecipare alle votazioni interne alla blockchain.

Le prospettive per il futuro

Akash Network si propone un obiettivo ambizioso, fornire un’alternativa a basso costo ai servizi di cloud computing centralizzati offerti dalle Big Tech. Un compito il quale presuppone una forza tecnologica non indifferente, in grado di convincere gli utenti.

Proprio per questo sin dall’inizio della sua avventura ha attirato molte attenzioni ed elogi degli esperti. Si tratta in effetti di un progetto molto reputato, dotato delle caratteristiche giuste per una larga affermazione. Tale da andare oltre il 114° posto al momento detenuto nella classifica di settore.