Nella notte si è spenta a Roma Marisa Rodano, figura emblematica della politica italiana e ultima deputata ancora in vita della prima legislatura. Con 102 anni, la sua voce si è spenta, ma il suo ricordo rimarrà indelebile. La triste notizia è stata confermata dal genero ed ex parlamentare Antonello Falomi.
Addio a Marisa Rodano, partigiana e membro della prima legislatura
Marisa Rodano, partigiana cattolica, ha dedicato la sua vita alla lotta per la libertà e la giustizia. Arrestata durante il periodo fascista per la sua attività nella Resistenza con i Movimenti dei Cattolici Comunisti e i Gruppi di difesa della donna, ha lasciato un segno indelebile nella storia italiana. “Siamo un paese senza memoria. Ma noi che quegli anni li abbiamo vissuti, non dimentichiamo,” aveva dichiarato nel 2020 in un’intervista a Repubblica.
Eletta con il Partito Comunista Italiano nella prima legislatura del 1948, Marisa Rodano ha continuato a servire il Paese fino al 1972, prima alla Camera e poi al Senato. Nel suo lungo impegno politico, è stata vicepresidente della Camera dal 1963 al 1968. Il suo contributo si è esteso anche oltre i confini nazionali, con la sua elezione al Parlamento europeo nel 1979 e nel 1984.
L’eredità sociale
La sua eredità non è solo politica ma si estende anche al sociale. Nel 2015 è stata insignita del titolo di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Ma forse uno dei suoi gesti più significativi è la scelta della mimosa come simbolo per l’8 marzo, la Festa della Donna. “La mimosa è il nostro grido di battaglia, la nostra solidarietà alle donne che lottano ovunque per i loro diritti,” aveva affermato con passione.
Il presidente nazionale dell’Anpi, ha espresso il dolore della nazione: “L’Anpi terrà Marisa Rodano nel cuore e nella responsabilità di ricostruire unitariamente un senso e una prospettiva di umanità, oggi più che mai urgenti.” L’Italia piange la perdita di un’icona della Resistenza, ma il suo spirito e la sua dedizione rimarranno guida per le generazioni future.
