Proseguono ininterrotte le ricerche di Kata, la bambina peruviana scomparsa a Firenze lo scorso 10 giugno: stando alle ultime notizie, starebbe per essere archiviata la posizione di tre dei cinque indagati. Restano nel mirino di chi indaga i due zii della bimba, entrambi detenuti.
Le ultime notizie sulla scomparsa di Kata a Firenze
La Procura di Firenze sta per chiedere l’archiviazione delle posizioni di tre dei cinque indagati per il presunto rapimento di Kata. Si tratta dei tre occupanti dell’ex hotel Astor – due donne peruviane e un uomo romeno – che il 10 giugno scorso, giorno della scomparsa della bambina, erano stati visti uscire dallo stabile con trolley e borsoni di grandi dimensioni.
Si pensava che al loro interno potessero aver nascosto qualcosa, un corpo, forse. Ma le analisi del genetista Ugo Ricci lo hanno escluso. Così come hanno escluso che le tracce di sangue rinvenute nei bagni di due stanze dell’edificio appartenessero alla bambina, come invece era stato ipotizzato.
Restano nel mirino di chi indaga i due zii, quello materno e quello paterno, che però, secondo i genitori, sarebbero estranei ai fatti. Negli scorsi giorni, stando a quanto riporta La Nazione, sarebbero stati messi sotto torchio. L’obiettivo è capire se stiano celando la verità. Quando Kata scomparve, infatti, era stata affidata a loro.
Le varie piste avanzate per spiegare il caso
Tra le tante piste che sono state seguite in questi mesi, ce n’è una che sembrava convincere più di altre: quella secondo cui Kata potessere essere stata rapita al posto di un’altra bambina, la figlia di una donna che da poco si era trasferita nell’ex hotel e che un tempo viveva insieme a un narcotrafficante peruviano, poi finito in carcere.
L’ipotesi era che i presunti rapitori volessero vendicarsi del fatto che l’uomo – ora detenuto in Perù – non avesse risanato i suoi debiti di droga. Per questo la Procura fiorentina aveva chiesto e ottenuto delle rogatorie internazionali, ascoltando 14 persone potenzialmente informate dei fatti. Dalla loro audizione non sarebbero emersi, però, dettagli utili alle indagini.
E il caso della bambina, come aveva messo in evidenza il legale che assiste i genitori, l’avvocato Filippo Zanasi, sembrerebbe quasi essersi arenato. Kata è stata cercata dappertutto, dentro e fuori dall’ex hotel, anche con l’aiuto di reparti dell’Arma specializzati. Finora però di lei sembrano essersi perse le tracce.
Nessuna delle videocamere di sorveglianza installate nei pressi dell’edificio l’ha ripresa al momento dell’uscita. La sua ultima immagine è stata catturata qualche minuto dopo le 15 del giorno della scomparsa, mentre risale le scale che conducono al cortile dell’ex hotel. In quell’istante il volto della bimba è girato verso la strada, come se qualcosa – o qualcuno – avessero attirato la sua attenzione.
Tutto porta all’ex hotel
Una testimone aveva detto di aver sentito una donna chiamare Kata. Era lei che la bambina guardava mentre è stata ripresa in video? Potrebbe trattarsi dell’occupante che secondo i genitori tutto sapeva e gestiva, all’interno dell’ex hotel?
Di certo dei rancori, all’interno dell’edificio, c’erano. Non si esclude che possano essere stati il movente del rapimento. Lo stesso zio di Kata, Abel, avrebbe avuto un importante ruolo nel racket degli affitti dello stabile, fatto per cui presto potrebbe finire a processo.
Con lui la bambina si trovava poco prima che scomparisse. Quando la mamma era tornata dal lavoro, cercandola, non l’aveva trovata, dando l’allarme. Da quel momento sono quasi passati sei mesi. Il marito, il papà di Kata, dopo essere stato scarcerato ha violato l’obbligo di firma, tornando detenuto. Lei invece ha tentato per due volte il suicidio e da poco è stata denunciata per lesioni aggravate a causa di una rissa avvenuta all’interno di una discoteca fiorentina.