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Guerra Israele-Hamas, continuano i bombardamenti sulla Striscia di Gaza dalla fine della tregua

Sono ripresi in maniera intensa i bombardamenti sulla Striscia di Gaza, nel secondo giorno dalla fine della tregua tra Israele e Hamas. Si contano altri morti e feriti

La tregua tra Israele e Hamas è terminata dopo 7 giorni: sono riprese le ostilità e i bombardamenti israeliani a Gaza. il portavoce dell’Idf, Jonathan Conricus, ha dichiarato che colpiranno obiettivi militari lungo tutta la Striscia.

Austin, segretario alla Difesa degli USA: “Necessario proteggere i civili”

22:37
macron terrorismo social

Durante il Reagan National Defense Forum, il segretario alla Difesa statunitense Lloyd Austin ha parlato di quanto agli USA interessi che Israele nella sua guerra cerchi di minimizzare le perdite fra i civili palestinesi:

Si può vincere nella guerra urbana solo proteggendo i civili.

Il rischio per Austin è che attacchi che coinvolgono la popolazione civile radicalizzi ulteriormente persone che non hanno nessuna intenzione ad arrendersi ad Israele.

L’esercito USA ha abbattuto un drone iraniano nel Golfo Persico

22:01

Il Comando Centrale degli Stati Uniti, in un tweet su X, ha affermato che gli aerei del “Dwight D. Eisenhower Carrier Air Wing” hanno abbattuto un drone iraniano nel Golfo Persico.

L’operazione sembrerebbe volta a scoraggiare i possibili alleati palestinesi a tentare manovre non conformi al diritto internazionale o ad entrare fattivamente nel conflitto.

L’esercito israeliano ha ucciso un capo di Hamas

21:41

Daniel Hagari, portavoce dell’IDF, ha affermato in una conferenza stampa che l’esercito israeliano è riuscito ad uccidere Wissam Farhat, comandante del battaglione Shejaiya di Hamas.

Non sono stati forniti dettagli sul quando ciò sia avvenuto, ma è grazie ad un attacco aereo che è stato possibile eliminare il responsabile di un attacco alle truppe Golani nel quartiere di Shejaiya, a Gaza, durante la guerra del 2014.

Emmanuel Macron, presidente della Francia: “Bisogna intensificare gli sforzi per un cessate il fuoco duraturo”

20:17
macron terrorismo social

A margine della Cop28 e prima di partire per Doha, il presidente francese Emmanuel Macron ha parlato brevemente della complicata situazione militare, economica e sociale che Gaza sta affrontando:

La risposta giusta contro un gruppo terroristico non è di sopprimere l’intero territorio o bombardare tutte le strutture civili.

Probabilmente la presenza di 4 cittadini francesi fra gli ostaggi di Hamas ha consigliato prudenza al leader francese, che pure in passato si era speso pubblicamente a favore della forte reazione militare israeliana.

Stasera Macron incontrerà l’emiro qatarino Al-Thani, che dietro le quinte si sta spendendo per il rilascio di tutti gli ostaggi anc0ra nelle mani di Hamas. 

Lo scopo del viaggio di Macron è di ottenere anche le basi per un “cessate il fuoco duraturo“.

Il Presidente palestinese Abu Mazen: “Basta con il governo fascista di Israele, non permetteremo un’altra Nakba”

19:28
La Cnn turca lancia una clamorosa notizia che rischia di infiammare la guerra fra Israele e Palestina: Abu Mazen, leader del governo civile palestinese, sarebbe stato coinvolto in un attentato. Ignote le condizioni del politico.

Parlando con alcuni delegati palestinesi a Ramallah, il presidente dell’Autorità Palestinese Abu Mazen ha affermato che non è sua intenzione (e di conseguenza dei palestinesi) di arrendersi ad Israele.

L’obiettivo è uno solo: evitare che i palestinesi vengano cacciati dalle loro terre come accadde nel 1948, nel caso della “Nakba” (la “Catastrofe“):

Non ci inginocchieremo, né ci arrenderemo alle circostanze prevalenti. Non permetteremo il ripetersi della Nakba del 1948, indipendentemente dalle sfide o dai sacrifici. Adesso basta con questo governo fascista israeliano. Non c’è più spazio per ulteriore tolleranza. Se la comunità internazionale non prende l’iniziativa per intervenire in modo positivo ed efficace, la situazione arriverà a un punto che non potrà essere trattata o affrontata.

Il vicepresidente USA Harris: “Non permetteremo un trasferimento forzato dei palestinesi”

18:58
BIden Harris 2024

Dopo aver incontrato a Dubai, durante la Cop28, il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, la vicepresidente degli Stati Uniti Kamala Harris ha affermato in una nota:

La vicepresidente ha ribadito che in nessuna circostanza gli Stati Uniti permetteranno il trasferimento forzato di palestinesi da Gaza o dalla Cisgiordania, l’assedio di Gaza o il ridisegno dei confini di Gaza.

Sarebbe quindi necessario uno stato guidato non da Hamas, ma da una rinnovata Autorità Palestinese, in grado di offrire le necessarie rassicurazioni difensive ad Israele

Quando sarà tempo di ricostruire Gaza, ha aggiunto la Harris, i punti principali saranno il rispetto del diritto internazionale e l’aiuto concreto da parte degli altri paesi mediorientali.

Hamas accusa Israele di aver rifiutato di estendere la tregua

18:51

Un portavoce di Hamas ha dichiarato che Israele è colpevole della mancata estensione della tregua. L’unico interesse israeliano sarebbe stato quello di trovare una scusa per riprendere i combattimenti, rifiutando uno scambio dei prigionieri e la restituzione dei corpi degli ostaggi deceduti.

Lo stesso portavoce ha poi aggiunto:

L’occupazione e l’amministrazione americana sono i responsabili della ripresa della guerra e della continuazione dei massacri a Gaza.

Gallant, ministro della Difesa israeliano: “Le operazioni

17:52

Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant è tornato a parlare dopo che la tregua fra Hamas ed Israele non è stata estesa:

Negli ultimi due giorni siamo intervenuti anche in aree in cui non avevamo operato nell’ultimo mese. E questo si intensificherà. Verrà raggiunta ogni zona in cui è necessario arrivare.

Gallant indica quindi che le operazioni militari potrebbero presto estendersi anche alla zona sud della Striscia di Gaza.

Hamas: “I raid israeliani hanno causato 300 morti a Gaza”

17:03

Hamas ha fatto pubblicare una nota stampa nella quale afferma che a Gaza City, nel quartiere di Shejaiyeh, 300 persone sono rimaste uccise a causa dei raid aerei da parte delle forze militari di Israele.

L’aviazione israeliana ha anche distrutto 50 edifici nella zona.


 

Fallisce la missione israeliana a Doha: il Mossad richiama i negoziatori

15:48

Il capo dei servizi segreti israeliani (Mossad), David Barnea, ha pubblicato un comunicato che indica come in “fase di stallo” i negoziati a Doha fra Israele e Hamas.

Nella nota si legge:

A causa dello stallo nei negoziati e su istruzione del primo ministro Benjamin Netanyahu, il capo del Mossad David Barnea ha ordinato alla sua squadra a Doha di tornare in Israele. L’organizzazione terroristica Hamas non ha rispettato la sua parte dell’accordo, che prevedeva il rilascio di tutti i bambini e le donne secondo un elenco fornito a Hamas e che ha approvato.

Nel frattempo, il Ministero della Sanità nella Striscia di Gaza afferma che nel conflitto sono decedute 15.207 persone, di cui il 70% è rappresentato da donne e bambini. Non è possibile verificare però in maniera indipendente questa stima.


 

Delegazione israeliana in Qatar: negoziati su ostaggi e tregua

13:40

Una delegazione israeliana si trova al momento in Qatar per portare avanti dei colloqui con l’obiettivo di una nuova tregua, scrive il Times of Israel citando Reuters.

Si sta valutando la possibilità che Hamas liberi altri ostaggi, forse persone anziane, in cambio del rilascio di prigionieri da parte di Israele e di un’altra tregua.

L’ultima sospensione dei combattimenti, che è durata una settimana, ha portato alla liberazione di 105 civili da Gaza: 81 israeliani, 23 cittadini thailandesi e un filippino.

Restano nelle mani di Hamas altre 136 persone: 114 uomini, 20 donne e due bambini. Dieci di questi prigionieri hanno più di 75 anni, mentre 125 sono israeliani. Undici gli stranieri, tra cui 8 persone provenienti dalla Thailandia.

Erdogan: “Impossibile eliminare Hamas”

12:17
erdogan hamas

Oggi 2 dicembre il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, a margine del vertice sul cambiamento climatico, è intervenuto sulla guerra tra Israele e Hamas.

Hamas è una realtà della Palestina. Pensare di escluderli o eliminarli non è realistico

ha dichiarato.

Erdogan, che ha definito Israele “uno stato terrorista”, ha poi ribadito l’intenzione di portare il primo ministro israeliano di fronte alla Corte penale internazionale, accusandolo di aver messo la parola fine alla tregua. Ha inoltre rilanciato la necessità di arrivare a un “cessate il fuoco”.

Possono continuare a tirarmi fango addosso, ma non dirò che Hamas è un’organizzazione terroristica. Si tratta di persone che dal 1947 lottano per difendere un pezzetto di terra e io sto facendo la stessa cosa ora

ha affermato, criticando USA e Inghilterra.

Paesi che sostengono Israele, tra tutti Stati Uniti e Gran Bretagna, quando parlo della soluzione dei due Stati mi chiedono cosa sarà della minaccia di Hamas. Rispondo loro che con i due Stati la minaccia svanisce. Escludere Hamas o pensare di eliminarli non è uno scenario realistico. Si tratta di una realtà palestinese, di un movimento politico che ha anche vinto le elezioni.

Il presidente turco ha poi rivolto altre accuse al premier israeliano:

Netanyahu continua a fare riferimento alla religione per giustificare un genocidio, ma non c’è nessun nesso tra la religione e quello che fa Israele. Questa è un’invasione, è violenza di uno Stato terrorista e noi non rimarremo in silenzio dinanzi al terrore di Stato.

Erdogan non ha risparmiato neanche l’Occidente, attaccandolo per il suo “silenzio”:

L’Occidente ha un debito con Israele e al di fuori di alcuni Paesi coraggiosi come la Spagna rimane in silenzio. Il massacro di Gaza è destinato a rimanere una macchia nella storia. Una vergogna che non riguarda solo Israele, ma anche coloro che hanno assicurato un sostegno incondizionato a Netanyahu. Il prezzo di tutto questo sarà pagato dalle prossime generazioni.

Nelle ultime settimane Erdogan ha assunto la leadership dell’Organizzazione per la cooperazione Islamica (Oic), sottolineando che la Turchia farà la propria parte.

Continueremo a impegnarci al massimo per un cessate il fuoco. Con la fine della tregua è stato chiaro che Israele non rispetta il diritto. La tregua era una speranza per la pace che abbiamo perso a causa dell’atteggiamento di Israele. Per la Turchia cambia poco, Non abbiamo perso le speranze e i nostri contatti continuano per giungere alla pace. Valuteremo ogni spiraglio, coglieremo ogni singola possibilità

ha concluso.

Israele, arrestati sei manifestanti davanti casa di Netanayahu

11:17

 Sei manifestanti sono stati arrestati mentre protestavano davanti alla casa del primo ministro Benjamin Netanyahu, nella città costiera di Cesarea. Lo ha riferito il Times of Israel.

I manifestanti chiedono al premier di dimettersi dopo i fallimenti che hanno portato all’attacco di Hamas lo scorso 7 ottobre.

Secondo la polizia non avevano il permesso di manifestare sul posto

La denuncia di Medici Senza Frontiere: “Israele responsabile dell’attacco al nostro convoglio”

10:40

Un convoglio di evacuazione di Medici Senza Frontiere è stato attaccato lo scorso 18 novembre: nel raid sono morte due persone. Oggi 2 dicembre l’organizzazione umanitaria denuncia il coinvolgimento di Israele nell’attacco.

Il 18 novembre 2023 un convoglio di evacuazione di Medici Senza Frontiere (Msf) è stato attaccato a Gaza City. Due persone sono state uccise in quello che è apparso subito come un attacco deliberato contro mezzi di Msf con il simbolo dell’organizzazione ben riconoscibile. Entrambe le vittime erano familiari di membri dello staff di Msf, uno di loro era anche un volontario che supportava l’azione medica all’ospedale di Al Shifa. A distanza di due settimane, dopo aver raccolto le testimonianze del personale presente quel giorno nel convoglio, Msf ritiene che tutti gli elementi indichino l’esercito israeliano come responsabile di questo attacco. Msf ha chiesto una spiegazione formale alle autorità israeliane, oltre a un’indagine indipendente per stabilire fatti e responsabilità

è il comunicato di Msf. 

L’organizzazione ha inoltre raccolto alcune testimonianze su quanto accaduto lo scorso 20 novembre, quando sono stati distrutti 5 veicoli ed è stata danneggiata la clinica a Gaza City.

Mezzaluna Rossa: “Israele vieta ingresso aiuti da Rafah”

9:15
israele vieta aiuti umanitari

Israele ha vietato l’ingresso degli aiuti umanitari a Gaza attraverso il valico di Rafah, al confine con l’Egitto.

Lo sostiene la Mezzaluna Rossa palestinese, che ha dichiarato su X:

Oggi, le forze di occupazione israeliane hanno informato tutte le organizzazioni e gli enti che operano al valico di Rafah che l’ingresso di camion di aiuti dal lato egiziano alla Striscia di Gaza è proibito, a partire da oggi fino a nuovo avviso.

La Società ha poi aggiunto che questa iniziativa ha reso più complesso il lavoro delle organizzaziono umaitarie, aggravando le sofferenze dei civili nella Striscia.

Israele: “Prenderemo in considerazione altre pause nella guerra”

8:27

Israele è disposto a prendere in considerazione future tregue nella guerra a Gaza, in modo da permettere il rilascio del maggior numero possibile di ostaggi.

Lo ha riferito un funzionario al Wall Street Journal. Secondo il giornale, la fonte ha dichiarato che si può ancora negoziare in fase di combattimento e che l’accordo scaduto è stato reso possibile “grazie alla pressione della nostra operazione militare sul terreno”.

Hamas: 193 morti e 650 feriti

07:10

 Il governo della Striscia di Gaza, guidato da Hamas ha annunciato che 193 persone, e non 240 come precedentemente indicato, sono state uccise nel territorio palestinese dalla fine della tregua ieri 1 dicembre.

Altre 650 persone sono rimaste ferite in centinaia di bombardamenti di artiglieria, attacchi aerei e navali in tutta la Striscia, ha dichiarato Hamas in un comunicato.

Ha inoltre aggiunto che le forze militari israeliani hanno colpito in particolare Khan Younes, dove molte case sono state distrutte con gli abitanti al loro interno.

https://twitter.com/muadmzaki/status/1730839192861835321

Attacchi israeliani a sud di Damasco, in Siria

07:10

Durante la notte sono stati colpiti diversi punti alla periferia di Damasco da attacchi aerei israeliani: hanno provocato danni materiali. Lo hanno riferito i media statali siriani, citati dal Times of Israel.

L’agenzia di stampa statale SANA, che ha fatto riferimento a un ufficiale anonimo, ha riferito che gli attacchi provenivano dalla direzione delle alture di Golan.  Le difese aeree siriane avrebbero abbattuto la maggior parte dei missili.

L’Osservatorio siriano per i diritti umani afferma che il raid ha avuto luogo nell’area di Sayyida Zeinab, a sud di Damasco, dove sono presenti forze militari che lavorano con gli Hezbollah libanesi. Ossia il gruppo terroristico sostenuto dall’Iran.

 

I bombardamenti di Israele distruggono tre moschee

06:36

Nuovi raid israeliani nella parte meridionale della Striscia di Gaza: distrutte tre moschee a Khan Yunis.

A riferirlo sono i media palestinesi.

 

Blitz israeliano in Cisgiordania

00:45

Le forze israeliane starebbero portando avanti una “massiccia campagna di arresti” a Bidya, nelle vicinanze della città di Salfit, nel centro della Cisgiordania.

Ci sarebbero anche degli scontri tra palestinesi e israeliani a Yatta, principale città della West Bank. Lo riferisce l’emittente pro-Hamas Al Mayadeen.