Tanto lavoro sulle spalle, tanti bocconi amari da mandare giù, ma anche tanto talento e tanta determinazione. Gennaro Iezzo aveva un sogno, arrivare in Serie A e con costanza e umiltà lo ha raggiunto. L’esordio con il Cagliari e poi la consacrazione con il Napoli, squadra a cui rimarrà legato in eterno. 6 stagioni, tante presenze, Gennaro è stato un punto di riferimento e uno dei senatori dello spogliatoio. Dal 2005 al 2011, di esperienza ne ha fatta tanta e di allenatori ne ha visti passare. Ottimo il rapporto con mister Mazzarri, guida azzurra per due stagioni. Per commentare il suo ritorno in panchina, le prime due prestazioni e la preparazione di Napoli-Inter, Iezzo è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Napoli-Inter, Iezzo a Tag24
Il tempo per lavorare è stato poco, ma Mazzarri ha già iniziato ad avere qualche risposta. Sapeva bene che l’esordio sarebbe stato complicatissimo: prima l’Atalanta, poi l’impegno al Bernabeu contro il Real Madrid e ancora due big match, l’Inter e la Juventus. Un calendario pazzesco, ma il Napoli sa che se vuole tornare in corsa non ha più tempo per sbagliare e gli errori, da questo momento in poi, non sono più ammessi. Garcia è stato esonerato e la squadra non ha alibi. Gli azzurri devono tornare ad essere la schiacciasassi che lo scorso anno ha incantato in Serie A. Contro i blancos la prestazione è arrivata e sono chiamati a fare lo stesso, anche domenica sera contro la formazione di Inzaghi. Fermare la capolista non sarà semplice, ma il mister ci crede. Per commentare l’arrivo di Mazzarri e presentare Napoli-Inter, Iezzo, ex portiere, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Due gare difficili ma con altrettante risposte importanti da parte del Napoli. Mazzarri si sta già facendo sentire?
“Penso che Mazzarri abbia avuto poco tempo per lavorare dal punto di vista tattico. Quando lui è arrivato tantissimi giocatori erano impegnati con la Nazionale e di sicuro non avuto il tempo materiale per poter incidere sul gioco. Quello che ha fatto sicuramente è stato invece ricompattare il gruppo e gli ha fatto capire che c’era bisogno di mettere qualcosa di più in campo per fare risultato. Ha lavorato tanto dal punto di vista caratteriale, sotto l’aspetto mentale e dal punto di vista psicologico e penso che abbia fatto un buon lavoro da subito. Si vede dalle esultanze, dalle interviste post partita. Ha già trovato il giusto feeling con qualche calciatore ed è già entrato nella loro testa”.
Una prestazione così al Bernabeu, nonostante la sconfitta, fino a un mese era impensabile?
“È cambiato qualcosa nella testa dei calciatori, sono loro che scendono in campo. Al di là delle colpe di Garcia, sappiamo bene che quando i risultati non arrivano è sempre l’allenatore a pagare. Le responsabilità di quanto visto finora però sono di tutti. Non riuscivano più ad esprimere il calcio che li aveva resi grandi lo scorso anno. Nelle ultime due gare invece è tornata la voglia di correre e di ritornare ad essere la squadra che ci ha fatto divertire. Nelle ultime due gare il Napoli ha perso qualcosa anche dal punto di vista fisico, ma le prime risposte sono arrivate”.
E adesso c’è un’altra partita molto complicata, quella con la capolista. Gara quasi proibitiva?
“Mi aspetto dalla squadra una risposta importante. Con una vittoria il Napoli sa bene di poter riaprire il campionato. Penso che la squadra di Mazzarri ci arrivi un pochino più stanca, sia dal punto di vista fisico che mentale. La trasferta di Madrid ha portato via più energie rispetto a quella portoghese, con il Benfica e tra l’altro l’Inter a mio avviso, dal match di Champions, esce galvanizzata per il pareggio raggiunto in quel modo. Un recupero di 3 gol mette buon umore e grande autostima. Sarà difficile per il Napoli”.
Prima l’Inter, poi la Juventus: gare da dentro o fuori per la corsa scudetto o è ancora troppo presto?
“Io dico che i punti di distacco dell’Inter e della Juventus in questo momento non sono tantissimi, ma è un buon margine. Il Napoli deve cercare di fare il massimo e vincere se vuole rientrare nel discorso scudetto. Una sconfitta invece potrebbe deprimere la squadra e non voglio immaginarlo in questo momento. L’allenatore deve cercare di mettere anche del suo dal punto di vista tattico, invece rischia di dover lavorare sempre sull’aspetto psicologico”.
L’abbraccio con Kvara, la fiducia di Osimhen. Sono giocatori che Mazzarri ha già recuperato?
“Mazzarri sa bene come lavorare con la squadra e il Napoli è sempre stato un meccanismo quasi perfetto. Questi ragazzi non avevano legato con Garcia e non avevano trovato il feeling necessario all’interno di una squadra. I malumori poi li porti anche in campo. Per quello che abbiamo visto invece Mazzarri ha capito come far stare bene questi ragazzi. Ci vuole poco poi, perché quando stai bene in settimana poi rispondi sul campo con le prestazioni. Io Mazzarri l’ho avuto e so come lavora con il gruppo. Penso che sia l’uomo giusto in questo momento, per ricompattare la squadra e l’ambiente, e dare una svolta al campionato. Resto convinto che il Napoli, insieme all’Inter, sia ancora la squadra più forte”.