Questa mattina la Guardia di Finanza di Milano ha effettuato diverse perquisizione all’interno del Cpr del capoluogo lombardo. L’acronimo sta per Centro di permanenza e rimpatrio per i migranti. Come suggerisce il nome, è il luogo in cui le persone arrivate illegalmente attendono l’esecuzione dei provvedimenti di espulsione.

Il presidio sanitario all’interno del centro viene definito come assolutamente inadeguato, tanto per personale medico e infermieristico di molto sotto organico quanto per la mancanza cronica di medicinali. Non esiste o è largamente insufficiente il supporto psicologico e psichiatrico, a maggior ragione perché esiste una barriera linguistica ed il personale lì presente non è adeguatamente preparato.

Blitz della Guardia di Finanza al Cpr di Milano: “Bagni in condizioni vergognose”

I servizi erogati sono insufficienti non solo dal punto di vista medico. Sono risultati essere in condizioni pessime anche le camere della struttura e soprattutto i bagni, definiti “vergognosi”. A questo, si aggiunge il cibo maleodorante e scaduto.

La mancanza di questi servizi viene imputata alla società che gestisce il Cpr in questione, Martinina Srl, con sede nella provincia di Salerno (nello specifico a Pontecagnano Faiano). Nel bando di gara vinto dalla ditta in questione sono specificati i servizi richiesti, dall’assistenza sanitaria alla pulizia dei locali fino al servizio mensa. Ora gli inquirenti hanno aperto un fascicolo d’indagine con l’accusa di presentazione di documentazione falsa.

Cucchi: ” I CPR sono un completo fallimento e sono pure costosi”

La senatrice dell’Alleanza Verdi e Sinistra Ilaria Cucchi ha criticato duramente la funzione di questi CPR, considerati al pari di vere e proprie carceri, con condizioni di detenzione però al limite della sopravvivenza.

“Le perquisizioni e le acquisizioni di documenti in corso al Centro di Permanenza per il Rimpatrio di Via Corelli a Milano, da parte del Comando Provinciale della Guardia di Finanza, confermano le nostre preoccupazioni sulla gestione e il funzionamento del Centro, tra cui sulle procedure di erogazione dei servizi e il trattamento dei migranti.

Alcuni giorni fa, su segnalazione dell’associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione (ASGI) ho presentato una interrogazione al Ministro Piantedosi nella quale chiedevo quali iniziative intendesse intraprendere per attuare procedure di verifica sulla gestione del Centro di Milano. Da quanto emerso dall’analisi dell’Asgi sul contratto di appalto viene fuori un quadro molto preoccupante con carenze non solo dal punto di vista amministrativo ma, soprattutto, sul rispetto delle persone trattenute e dei diritti fondamentali delle persone.

Da tempo diciamo che i Centri per il Rimpatrio sono vere e proprie galere e andrebbero aboliti. I CPR sono un completo fallimento e sono pure costosi ma il governo Meloni, non solo continua a spendere milioni di euro l’anno per mantenerli, ma pensa di costruirne di nuovi, più simili a carceri e più inumani di quelli attivi, esportandoli fino in Albania“.