Sulla cessione dei crediti del superbonus e degli altri bonus edilizi, parte da oggi, 1° dicembre 2023, la piattaforma dell’Agenzia delle entrate per comunicare quelli non più utilizzabili. Su questa comunicazione, la regola generale è che l’ultimo cessionario debba effettuare la comunicazione sempre, nel termine tassativo di 30 giorni dall’avvenuta conoscenza dell’inutilizzabilità del credito o dello sconto sui lavori edilizi e di efficientamento energetico.
Tuttavia, il debutto del nuovo adempimento di comunicazione per gli operatori interessati è segnato dalla scadenza del 2 gennaio 2024. Da qui a un mese dovranno essere effettuate tutte le comunicazione relative al pregresso, ovvero dei bonus edilizi il cui credito maturato non sia più utilizzabile per uno dei vari motivi previsti.
Cessione crediti superbonus, parte oggi 1° dicembre la piattaforma per comunicare quelli inutilizzabili: prima scadenza il 2 gennaio 2024
Parte da oggi, 1° dicembre, la nuova piattaforma dell’Agenzia delle entrate per la comunicazione dei crediti d’imposta e degli sconti del superbonus che non siano più utilizzabili per varie motivazioni. L’obbligo di comunicazione riguarda anche i bonus differenti dal superbonus, posseduti nel cassetto fiscale dall’ultimo cessionario della catena di circolazione.
Pertanto, oltre al cessionario, dovrebbero detenere questi crediti anche i fornitori dopo aver applicato lo sconto in fattura sui lavori di efficientamento energetico e di ristrutturazione degli immobili. Tutti i crediti oggetto di comunicazione non sono stati ancora utilizzati in compensazione mediante il modello F24 e non più utilizzabili successivamente per differenti cause dal semplice decorso dei termini di utilizzo. Si fa riferimento, ad esempio, ai crediti oggetto di comunicazione sbagliata per errori sostanziali.
Tuttavia, nel novero dei motivi di impossibilità di utilizzare i crediti d’imposta, rientrano anche le rate dei bonus edilizi per i quali le prime rate di compensazione abbiano scadenza nel 2023 (con costi sostenuti mediante bonifico parlante nell’anno 2022); i bonus di quote annuali residue non ancora scaduti, purché non oggetto già di compensazione. A tal proposito, è utile ricordare che, nel caso del superbonus, le quote annuali sono quattro per i costi sostenuti a partire dal 2022, mentre per quelli precedenti le rate sono cinque.
Crediti superbonus comunicazione 1° dicembre: ecco chi deve farla e perché
Soggetti alla comunicazione sono i crediti d’imposta di bonus edilizi e superbonus posseduti nel cassetto fiscale dall’ultimo cessionario (o dal fornitore, nel caso dello sconto in fattura). I soggetti obbligati devono inviare la comunicazione nel termine di 30 giorni dall’avvenuta conoscenza dell’inutilizzabilità del credito d’imposta stesso. Nel modello di comunicazione è presente anche uno spazio nel quale il cessionario deve indicare la data nella quale sia venuto a conoscenza di questa situazione.
Il debutto della nuova comunicazione avrà comunque una scadenza. Infatti, i cessionari dovranno procedere con la comunicazione di tutti i crediti d’imposta dei quali siano venuti a conoscenza dell’inutilizzabilità in data precedente a oggi, 1° dicembre 2023. Per tutti questi crediti, occorre fare la comunicazione entro il 2 gennaio 2024. Per i crediti di cui si ha notizia della non utilizzabilità da oggi in poi, il termine è sempre fissato a 30 giorni. Cessionari e fornitori che non provvedano a effettuare la comunicazione subiranno la sanzione di 100 euro.
Bonus edilizi, i numeri di sconti prodotti dai lavori sugli immobili
Con la messa a punto della piattaforma di comunicazione da parte dell’Agenzia delle entrate con Sogei si potrà disporre di uno strumento che calcoli, quasi in contemporanea, l’ammontare dei crediti d’imposta per i quali non si può più procedere alla compensazione.
L’amministrazione tributaria cercherà di arrivare a un dato oggettivo relativo a circa 135 miliardi di euro, cifra risultante dalla differenza tra i 160 miliardi di euro di crediti comunicati dal ministero dell’Economia e delle Finanze una decina di giorni fa in audizione al Parlamento e i 25 miliardi di euro di crediti che risultano essere stati già compensati.