In vista del freddo e del cambiamento delle temperature, molte persone – soprattutto quelle che si trovano in condizioni di salute più fragili – scelgono di ricevere il vaccino antinfluenzale per proteggersi dai mali di stagione.

Di recente però sottoporsi al vaccino nel Lazio sta diventando più difficile, i cittadini q questo punto si chiedono se ci sia un numero sufficiente di dosi e anche perché le Asl stiano riscontrando numerosi problemi nella somministrazione dei vaccini, rinviando le persone a ricorrere ai medici di base o alla farmacie.

Per capire meglio quale sia davvero la situazione nella Regione Lazio riguardo la somministrazione dei vaccini, Tag24 ha intervistato il Professor Pier Luigi Bartoletti, segretario Provinciale della Fimmg di Roma e vice segretario nazionale vicario (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale).

Vaccino antinfluenzale nel Lazio: il numero delle dosi è sufficiente?

D: Ci sono problemi attualmente con la somministrazione del vaccino antinfluenzale nelle Asl di Roma? Il numero delle dosi è sufficiente per coprire le richieste della popolazione?

R: Abbiamo problemi di distribuzione del vaccino nella Asl Roma 2 e nella Asl Roma 1 per quanto riguarda la terza tranche. La campagna vaccinale termina a gennaio 2024, non ora. Molti medici sono esasperati dalla situazione, lo dico francamente. La realtà è che anche da noi mancano proprio i vaccini: quello che di solito cerco di fare io è dire alle persone di prendere un nuovo appuntamento.

Quest’ultimo periodo per i medici è stato abbastanza effervescente, mi rendo conto che qualche collega possa essersi lasciato scappare qualche affermazione ‘migliorabile’. La realtà è che ci sono problemi nella Asl Roma 2 per quanto riguarda la terza tranche, derivati soprattutto dal sistema di prenotazione – lo affermo con certezza perché parlo della mia Asl – in cui bisogna accedere al portale online, che segnava la scadenza per le richieste nella data del 18 novembre 2023, quindi ora non si può più prenotare attraverso questo sistema.

E’ un problema serio: si sta determinando un disservizio sia per i cittadini che chiedono di essere vaccinati, sia per i miei colleghi che non sanno più come comportarsi per soddisfare le richieste.

Vaccino antinfluenzale a Roma: “Le dosi ci sono, è un problema di distribuzione. Ogni Asl fa come gli pare”

D: Perché non ci sono i vaccini? Mancano all’interno delle Asl?

R: No, non manca niente: è un problema di distribuzione. Nel Lazio la situazione è la seguente: ogni Asl distribuisce i vaccini a modo suo, non c’è un’uniformità nella distribuzione. Dal 2 ottobre 2023 la prima tranche dei vaccini è andata benissimo, è stata distribuita in tempo e nelle quantità richieste. Poi c’è stata una seconda tranche, che ha previsto l’uso di un secondo blocco di vaccini, ed è andata anche quella. Per la terza tranche, quella che doveva essere consegnata adesso, abbiamo problemi enormi.

I vaccini ci sono, i problemi nella somministrazione si sono verificati nel Lazio a causa di un sistema troppo farraginoso, perché qui ogni Asl fa come gli pare. Nella Asl Roma 2 si inoltra la richiesta di vaccinazione tramite un portale unico che spesso alla fine rimanda agli ospedali. Molti colleghi non hanno avuto a disposizione il numero delle dosi dei vaccini richiesti e non si capisce bene il perché. La conseguenza è che poi si devono disdire gli appuntamenti.

La soluzione che abbiamo proposto, visiti i problemi attuali, si allinea con quanto hanno fatto anche altre regioni in Italia, ed è optare per la “distribuzione per conto” (una procedura che si usa anche per altri farmaci) presso le farmacie su richiesta del medico. Cercando così di ovviare a tutti i problemi che hanno le Asl, attraverso questo sistema. In tal modo il medico di base può avere i vaccini dalla farmacia più vicina, per evitare le proteste dei cittadini, che sono legittime.

La campagna vaccinale termina a gennaio 2024, quindi non c’è nessuna urgenza al momento. E’ sicuramente frustrante dover rimandare – e al contempo verdi rimandati – gli appuntamenti, ma non possiamo fare nient’altro se non ci forniscono i vaccini purtroppo. In ogni caso nel Lazio siamo riusciti a somministrare 800 mila vaccini in 45 giorni lavorativi. In tanti dimenticano che le Asl non sono centri vaccinali, sono attività in più che noi facciamo, in aggiunta a tutto il resto dei compiti che siamo chiamati a svolgere.

D: Le difficoltà nella somministrazione riguardano anche altri vaccini?

R: Un problema serio riguarda il vaccino pneumococcico, cioè quello contro la polmonite. In questo caso mancano proprio le dosi, ma dalle Asl dicono che stanno arrivando. Per quanto riguarda il Covid stessa situazione, abbiamo avuto dei problemi perché le dosi sono state distribuite in ritardo rispetto all’influenza.

D: Questi problemi legati alla distribuzione dei vaccini hanno interessato solo il Lazio oppure anche altre regioni italiane?

R: Per quanto riguarda il vaccino contro il Covid sì, ci sono stati problemi a livello di distribuzione a livello nazionale. Io conosco bene la situazione del Lazio ovviamente. Per esempio in Toscana si sono organizzati in modo efficiente perché la distribuzione viene fatta dalle farmacie, quindi i medici di base non devono fare avanti e indietro con gli ospedali.

Ecco un approfondimento sull’annuncio del piano vaccinale previsto per l’Italia, presentato dal Ministro Schillaci.