Il primo ministro ungherese, Viktor Orban, torna a schierarsi contro l’ipotesi di adesione dell’Ucraina all’Unione europea. E, per farlo, mette sul piatto quella che ha la pretesa di essere una profezia.
Orban: “Adesione dell’Ucraina all’Ue? È a rischio l’unità”
L’ingresso di Kiev nell’Ue – dice infatti il premier in un’intervista rilasciata a una radio ungherese – non coincide con gli interessi nazionali dell’Ungheria. Si può prevedere che non ci sarà un accordo e allora andrà in frantumi l’unità europea.
Al contrario
l’unità può essere difesa evitando di mettere all’ordine del giorno le questioni su cui non c’è accordo.
La discussione sui negoziati è in agenda per il 14 e 15 dicembre. L’Ungheria è contraria anche soltanto a tale calendarizzazione. Secondo Orban, l’Ucraina è difatti un’incognita a prescindere.
Non sappiamo nemmeno quanto sia grande il suo territorio e quante persone ci vivano, né conosciamo informazioni su quanti soldi riceverebbe, da dove e da chi.
Orban era stato chiaro a giugno: “Non daremo più soldi a Kiev”
Non è da oggi che Budapest punta i piedi, tra l’altro senza aggiungere molto altro al dibattito se non quella strana profezia in apertura. Tre settimane fa, Orban aveva tagliato corto così:
L’Ucraina sotto tutti gli aspetti non è pronta a discutere della sua ambizione di aderire all’Ue. I negoziati non possono essere avviati, questa è una chiara posizione ungherese.
Ancor più nette erano state le sue parole l’estate scorsa:
Noi ungheresi non daremo più soldi all’Ucraina fino a quando non diranno dove sono finiti i precedenti fondi per un valore di circa 70 miliardi di euro.