Con la scadenza imminente per la seconda e ultima rata del saldo IMU 2023, i contribuenti italiani si preparano ad affrontare un altro importante appuntamento fiscale. Andiamo a vedere quali sono le informazioni necessarie da sapere per pagare il saldo IMU 2023 tramite modello F24 evitando di incorrere in errori e sanzioni.
Come pagare il saldo IMU 2023: chi è tenuto al versamento
L’IMU, Imposta Municipale Unica, è un tributo locale che grava sugli immobili, esclusa l’abitazione principale (con alcune eccezioni). Rientrano nell’ambito dell’IMU: fabbricati, aree fabbricabili e terreni agricoli. Questa imposta è dovuta dai proprietari o da chi detiene diritti reali sugli immobili, compresi i locatari di immobili in leasing e i concessionari di aree demaniali.
I soggetti obbligati al pagamento dell’IMU includono i proprietari di immobili, titolari di diritti reali di usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi, superficie e locatari per immobili detenuti in leasing. Inoltre, l’assegnatario della casa coniugale in caso di separazione legale o divorzio è tenuto al pagamento dell’IMU sulla proprietà assegnata.
Come pagare il saldo IMU 2023: modalità di versamento
Il pagamento del saldo IMU può essere effettuato tramite diverse modalità:
- Modello F24: disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate, può essere utilizzato per effettuare il versamento e la compensazione con altri tributi.
- Bollettino di c/c postale: un’altra opzione per i contribuenti.
- Piattaforma PagoPA: permette il pagamento online in modo sicuro e veloce.
Dove trovare e come generare il modello F24 per l’IMU
Il modello F24 per il saldo IMU 2023 è disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate. I contribuenti possono anche utilizzare il servizio di Home Banking della propria banca o l’app di Mobile Banking per generare e pagare il modello F24. Alcuni Comuni offrono anche un calcolatore IMU sul loro sito web, che permette di generare automaticamente il modello F24 compilato.
Come compilare il modello F24 per pagare il saldo IMU 2023
Le istruzioni per la compilazione del modello F24 IMU 2023 sono fornite dalla risoluzione n. 29 del 29 maggio 2022. Queste includono l’inserimento dei codici tributo nella sezione “IMU e altri tributi locali”, l’indicazione del codice catastale del Comune e l’anno d’imposta nel formato “AAAA”.
Per compilare correttamente il modello F24 per l’IMU, i contribuenti devono inserire le proprie informazioni anagrafiche e codice fiscale, così come i dettagli relativi al motivo del pagamento. È importante utilizzare i codici tributo corretti e inserire tutte le informazioni richieste dall’Ente impositore.
Nella compilazione del modello F24 per l’IMU, è essenziale inserire il corretto codice destinatario nel campo “Sezione”:
- ER: Erario;
- RG: Regione;
- EL: Ente Locale (il più comune per l’IMU casa).
Codici tributo specifici per l’IMU nel Modello F24
I codici tributo variano in base alla categoria dell’immobile:
- 3912: IMU su abitazione principale e pertinenze;
- 3913: IMU per fabbricati rurali ad uso strumentale;
- 3914: IMU per terreni;
- 3916: IMU per aree fabbricabili;
- 3918: IMU per altri fabbricati (es. seconda casa);
- 3925: IMU per immobili ad uso produttivo classificati nel gruppo catastale D;
- 3930: IMU per immobili ad uso produttivo classificati nel gruppo catastale D – Incremento Comune;
- 3939: IMU per fabbricati costruiti e destinati alla vendita dall’impresa costruttrice.
Inserimento del codice catastale del Comune
Il “codice ente” nel modello F24 richiede il codice catastale del Comune destinatario del versamento, come ad esempio H501 per Roma.
Altre specifiche di compilazione
La compilazione deve includere dettagli chiave come:
- Se il pagamento avviene a titolo di ravvedimento, barrare la colonna “ravv.”
- Indicare “Saldo” e il numero degli immobili nel campo “num. Immob.”
- Inserire il codice “0101” in “rateazione/meserif” e l’anno corrente in “anno di riferimento.”
- Specificare eventuali detrazioni nel campo “detrazione.”
Quindi, riepilogando, per effettuare il pagamento del saldo IMU tramite modello F24, bisogna inserire il codice del comune, il numero di immobili, il codice tributo, l’anno di riferimento e l’importo da versare. È possibile compensare l’importo con altri tributi come l’IRPEF.
Compilazione del Modello F24 EP per Enti Pubblici
Per gli enti pubblici, la compilazione del modello F24 EP segue istruzioni specifiche fornite dall’Agenzia delle Entrate, con codici tributo dedicati, che sono i seguenti (esposti nella sezione IMU):
- 350E: fabbricati rurali a uso strumentale;
- 351E: terreni;
- 353E: aree fabbricabili;
- 355E: altri fabbricati;
- 357E: interessi da accertamento;
- 358E: sanzioni da accertamento;
- 359E: immobili a uso produttivo classificati nel gruppo catastale D;
- 360E: immobili a uso produttivo classificati nel gruppo catastale D – Incremento Comune.
Modalità di presentazione del pagamento per soggetti non titolari di partita IVA
Per i non titolari di partita IVA, le modalità di presentazione del pagamento possono avvenire tramite i canali dell’Agenzia delle Entrate, in caso di crediti compensati, oppure, in caso di assenza di crediti compensati, tramite i servizi dell’AdE, i servizi di home banking e internet banking, o ancora tramite Poste o banche.
Per i titolari di partita IVA il discorso è più o meno lo stesso: con crediti compensati, è necessario presentare il pagamento esclusivamente tramite i canali dell’Agenzia delle Entrate. Senza crediti compensati, oltre ai servizi dell’AdE, si possono usare anche servizi di home banking o internet banking.
Scadenze e sanzioni per mancato pagamento saldo IMU 2023
La scadenza per il versamento del saldo IMU 2023 è fissata per il 18 dicembre 2023. I contribuenti che non rispettano questa scadenza o che commettono errori nella compilazione o nel versamento dell’IMU sono soggetti a sanzioni. È quindi fondamentale assicurarsi di seguire tutte le procedure corrette per evitare penalità.
Le sanzioni per ritardi o mancati pagamenti dell’IMU variano in base al periodo di ritardo, con la possibilità di sanare la posizione tramite il ravvedimento operoso.
Tipologie di ravvedimento operoso
Le sanzioni ridotte variano a seconda della tempistica del ravvedimento:
- Super breve: entro 14 giorni dalla scadenza.
- Breve: entro 30 giorni.
- Medio: entro 90 giorni.
- Lungo: oltre i 90 giorni, ma entro un anno.
- Lunghissimo: oltre i 12 mesi.