La Francia vieta WhatsApp ai suoi ministri. A stabilirlo la premier parigina Elisabeth Borne, per una ragione ben precisa: possibili falle in materia di sicurezza.

L’invito del primo ministro francese è indirizzato a ministri e dipendenti pubblici: dall’8 dicembre WhatsApp, come ogni app di messaggistica straniera, non sarà consentita. No dunque, per citarne alcune delle più note, a Telegram e a Messenger.

Il monito è pervenuto attraverso una circolare che indica anche una richiesta, quella di installare l’app francese Olvid, ideata da una startup della Capitale.

WhatsApp vietato ai ministri in Francia: ecco quale sarà il sostituto

Tra le app di messaggistica più utilizzate al mondo, WhatsApp conta al giorno d’oggi miliardi di utenti attivi mensili. La risposta francese Olvid, di gran lunga meno conosciuta e affermata, è considerata dal governo transalpino più sicura da un punto di vista informatico.

Il governo francese ha imposto l’installazione di Olvid sugli smartphone e sui pc di ministri, membri dei vari ministeri e funzionari pubblici. Sarà il “sostituto di altri sistemi di messaggeria istantanea, allo scopo di rafforzare la sicurezza degli scambi”.

Nato nel 2019 da esperti francesi di cybersecurity, Olvid presenta alcune differenze rispetto alle sue controparti. L’innovazione principale è legata alla rimozione della directory utente centralizzata. Le informazioni sugli utenti, come i loro account, le autorizzazioni e le informazioni di autenticazione, non sono dunque gestite e archiviate in un’unica posizione centrale. Uno stratagemma per ottenere la massima sicurezza delle conversazioni.

Come su WhatsApp, i messaggi sono crittografati end-to-end, ma la novità su Olvid è quella che lo sono anche i metadati: chi parla con chi e quando.

Lo stop entro l’8 dicembre

Borne chiede ai funzionari governativi di adeguarsi e rimpiazzare le altre app con Olvid “entro l’8 dicembre 2023 al più tardi”.

L’integrazione di questa soluzione non costituisce solo una presa di coscienza in termini di sicurezza informatica, ma anche un passo avanti verso una maggiore sovranità francese.

Dal canto suo, l’app verde di proprietà di Meta cerca sempre di migliorare il proprio servizio offerto ai clienti: ha da poco sdoganato i canali ed è pronta ad offrire agli utenti un proprio servizio di pagamento digitale.