Superbonus, tempo di chiusura dei lavori di fine anno e di scelte sull’opzione da esercitare sulle spese sostenute – tra cessione dei crediti d’imposta e sconto in fattura – o di detrazione fiscale da esercitare nella dichiarazione dei redditi del prossimo anno. Alcune scelte sono obbligate dalle condizioni fissate dalla normativa e dalle successive novità introdotte dal governo.

In ogni modo, per procedere è necessario fare attenzione a quando le spese sono state sostenute e agli stati di avanzamento degli interventi di efficientamento energetico e di ristrutturazione dei condomini e delle singole unità immobiliari.

Superbonus, così nei condomini sconto in fattura, cessione crediti e detrazione fiscale

Cosa cambia per la cessione dei crediti, sconto in fattura o detrazione fiscale del superbonus per i lavori dei condomini? Un’attenzione particolare deve essere posta per gli interventi a cavallo degli anni, tra il 2023 e il 2024. Senza il ricorso a una delle due opzioni di cessione dei crediti o dello sconto in fattura, i contribuenti potranno detrarre la prima rata del superbonus (in tutto sono quattro rate) nel modello dei Redditi del 2024 o nel modello 730 del prossimo anno, per l’anno d’imposta 2023.

Non sarà consentita la detrazione allargata a dieci anni, come previsto per le spese del superbonus del 2022 per chi non abbia iniziato le rate nella dichiarazione dei redditi del 2023. A meno di interventi normativi del governo, la situazione attuale consente la detrazione ridotta in quattro anni. Ecco, dunque, come recuperare le spese del 2022.

Per la detrazione fiscale è occorrente il bonifico parlante entro la fine di quest’anno sui condomini, che rimborseranno i relativi costi condominiale entro la fine di settembre 2024 anche per interventi non ancora effettuati. Si richiede, invece, l’esecuzione dei lavori entro il 31 dicembre 2023 – almeno con uno stato di avanzamento degli interventi del 30 per cento – nel caso in cui si dovesse optare per la cessione dei crediti d’imposta o lo sconto in fattura.

Superbonus così sconto cessione, perché allineare i lavori con le spese effettuate

Nel caso della detrazione fiscale del superbonus, nel prossimo anno si potrà utilizzare la prima delle quattro rate previste per gli acconti pagati durante il 2023. Non sarà necessario, in caso di detrazione fiscale, presentare l’attestazione di non ultimazione degli interventi e le asseverazioni dei requisiti tecnici, di congruità dei costi mentre dovrà essere apposto il visto di conformità sugli acconti pagati durante quest’anno. Tali adempimenti dovranno essere presentati in caso di cessione del credito di imposta o di sconto in fattura sugli acconti pagati nel 2023 per lavori eseguiti a cavallo degli anni 2023 e 2024.

Naturalmente occorre che i lavori effettuati non rientrino nel blocco della cessione dei crediti o dello sconto in fattura del decreto legge 11 del 17 febbraio 2023 che, di fatto, ha interrotto la possibilità di avvalersi delle due opzioni. A tal proposito, non ricorrendo le condizioni di blocco, è necessario che i lavori debbano essere effettuati entro il 31 dicembre 2023, facendo corrispondere un allineamento tra l’avanzamento dei lavori e il sostenimento delle relative spese.

Comunicazione cessione dei bonus entro marzo 2024

Entro il 16 marzo 2024 – ma di solito la scadenza viene prorogata alla fine del mese – i contribuenti dovranno presentare la comunicazione delle opzioni utilizzate (sconto in fattura e cessione dei crediti d’imposta) durante l’anno 2023 per i lavori effettuati e pagati (nel caso della cessione dei crediti) o per i quali sia stata emessa la fattura (nel caso dello sconto).

In mancanza di questo allineamento non sarà possibili per i contribuenti proprietari di unità immobiliari all’interno dei condomini avvalersi delle due opzioni, ma si potrà ricorrere – per le relative spese – solo alla detrazione fiscale nella dichiarazione dei redditi del 2024.