Nel 2023, il mercato del lavoro italiano si è dimostrato estremamente dinamico, con un incremento notevole delle assunzioni previste dalle imprese. Il Bollettino annuale del Sistema Informativo Excelsior di Unioncamere e Anpal evidenzia un aumento di 330 mila contratti rispetto al 2022, indicando una crescita complessiva del 6,4% su base annua e del 19,4% rispetto al 2019. Questo trend positivo, tuttavia, si scontra con una crescente difficoltà nel reperire figure professionali allineate alle esigenze del mercato, un fenomeno definito come “mismatch” o disallineamento.

Lavori più richiesti in Italia nel 2023, ma introvabili: un problema di disallineamento

Il disallineamento tra domanda e offerta di lavoro è un fenomeno complesso, influenzato da diversi fattori. Tra questi, emergono le rivoluzioni tecnologiche, come quelle digitali e green, che richiedono competenze specifiche non sempre presenti nel mercato del lavoro attuale. A ciò si aggiunge la crisi demografica, che vede una diminuzione di giovani disponibili per i colloqui, e una mancata crescita della produttività e dei salari. Un ulteriore elemento critico è la difficoltà di connessione tra il mondo della scuola e quello del lavoro, che fatica a preparare i giovani alle esigenze specifiche delle aziende.

Il concetto di mismatch sottolinea una discrepanza significativa tra le competenze apprese nel percorso formativo e quelle richieste dal mercato. I dati mostrano che il 65,5% dei diplomati ITS Academy (Istituti Tecnologici Superiori), il 74,3% dei diplomati in istituti tecnici specializzati in meccanica e il 68,8% in ICT risultano difficili da trovare. Questa situazione si riflette anche tra i laureati, in particolare nelle discipline scientifico-tecnologiche, dove il 49% risulta difficile da reperire.

Per Andrea Prete, presidente di Unioncamere, i fattori da cui dipende questo problematico disallineamento sono infatti molteplici, ma c’è una cosa sulla quale puntare subito. Ecco la sua dichiarazione:

Sicuramente, una leva sulla quale agire subito è l’orientamento dei giovani. Ci sono percorsi formativi, come gli ITS Academy, che assicurano tassi di occupazione altissimi. Sono scelte ponderate, che assicurano grandi opportunità.

Boom nel settore del turismo

Il settore privato mostra una notevole vitalità, in particolare nel turismo, con 1,1 milioni di assunzioni previste. Il commercio, le costruzioni e le industrie manifatturiere seguono questa tendenza positiva, con incrementi significativi che vanno dai 59 mila ai 291 mila contratti.

Lavori più richiesti in Italia nel 2023: i profili più cercati

Il Bollettino di Unioncamere-Anpal evidenzia una forte domanda per figure con formazione tecnico-professionale, che rappresentano circa 3,5 milioni delle 5,5 milioni di assunzioni programmate. Tra queste, spiccano gli ingegneri dell’informazione, con una difficoltà a coprire l’80,3% dei posti disponibili.

Anche figure come infermieri, ostetriche, tecnici delle costruzioni civili e operai specializzati sono tra le figure più ricercate e difficili da reperire.

Le opportunità professionali per i giovani under 30 sono particolarmente evidenti in alcune categorie professionali. Idraulici, farmacisti, elettricisti nelle costruzioni civili e tecnici programmatori rappresentano alcune delle figure più richieste e, contemporaneamente, più difficili da trovare.

Alla luce delle figure irreperibili, e in buona parte dei casi si tratta solo di mancanza di competenze, si registra quindi una crescente esigenza di riallineare la formazione alle reali necessità del mercato del lavoro.

Quali sono le lauree più richieste

Le aziende mostrano una predilezione per i laureati a indirizzo economico, con una previsione di 233 mila assunzioni. Seguono, a distanza, i titoli legati all’insegnamento e all’ambito sanitario-paramedico. Questo trend suggerisce una crescente domanda di competenze specifiche, in particolare nelle aree economiche e sanitarie.

Competenze digitali e green: nuove frontiere del lavoro

L’importanza delle competenze digitali e ambientali (green) è in aumento in tutti i livelli formativi. In particolare, il diploma turistico-alberghiero supera il 50% nelle competenze green richieste, mentre per le lauree economiche e ICT, le competenze digitali sono fondamentali, rispettivamente al 77,2% e 92,6%.