Era il 1974 quando Henry Kissinger avrebbe pronunciato ad Aldo Moro “Lei la pagherà cara”. Una frase passata alla storia, con un grande significato dietro e che ebbe non poche conseguenze. All’epoca dei fatti Moro si trovava negli Stati Uniti d’America in qualità di ministro degli Esteri. Due mesi dopo diventò Presidente del Consiglio.
Kissinger a Moro: “Lei la pagherà cara”. Cosa significa
Nel settembre del 1974 Kissinger incontrò Moro e gli avrebbe detto: “Lei la pagherà cara”. Si torna a parlare proprio oggi di questa frase passata alla storia in relazione alla notizia della scomparsa dell’ex segretario di Stato americano, il quale maggio aveva compiuto 100 anni. Per capire il significato dobbiamo prima fare un passo indietro.
In quel periodo Aldo Moro, che ricopriva il ruolo di ministro degli Esteri, era volato negli States per visite e incontri istituzionali. Gli anni ’70 erano anni in cui il politico italiano stava mettendo a punto una precisa strategia nei confronti del Pci. La cosiddetta “strategia dell’attenzione”.
Moro stava cioè pensando ad un modo per dialogare con il maggior partito dell’opposizione, nonché il più forte comunista di tutta quanta l’Europa occidentale. Ricordiamo che egli era stato tra i fondatori, nonché uno dei più grandi pilastri della Democrazia Cristiana in Italia. Il programma che aveva in mente era molto chiaro.
La politica si doveva basare non su un astio reciproco, ma su un dibattito ed un confronto volto ad assicurare agli italiani i valori su cui si basavano la democrazia e la libertà di allora. Un po’ come aveva fatto il segretario del Partito comunista italiano Enrico Berlinguer un anno prima con il famoso “compromesso storico”.
La sinistra italiana inoltre in quegli anni era sconvolta dalla tragica caduta di Salvador Allende, ex presidente del Cile ucciso nel suo palazzo presidenziale durante un golpe. Il Pci spesso stava facendo, proprio in quel periodo, importanti riflessioni su quello che sarebbe potuto accadere anche in Europa e in Italia.
L’apertura del democristiano nei confronti del partito dell’opposizione non venne vista di buon occhio. C’era addirittura qualcuno che affermava che Aldo Moro era diventato “amico dei comunisti”. E questa strategia non piaceva di certo alla diplomazia americana, guidata appunto in quegli anni da Henry Kissinger.
L’incontro tra Henry Kissinger e Aldo Moro
Così i due si incontrarono il 25 settembre del 1974. Henry Kissinger ricopriva il ruolo di segretario di Stato statunitense. Aldo Moro invece era il ministro degli Esteri italiano. I due si confrontarono ma il faccia a faccia non ebbe poi un così grande successo.
Non sappiamo esattamente che cosa accadde durante questo colloquio. Sappiamo però che ci fu una commissione d’inchiesta sul caso dalla quale emerse che l’americano avrebbe fatto un discorso al ministro italiano riguardo ai rischi legati alla promozione di eventuali aperture verso la sinistra.
Pare che egli illustrò ad Aldo Moro i casi di altri Paesi in cui leader aperturisti avevano fatto una brutta fine. Da qui poi lo avrebbe invitato caldamente a “lasciar perdere”, cercando di convincerlo a cambiare rotta con la famosa frase:
O lei smette di fare queste cose o la pagherà cara, molto cara.
Dopo quell’incontro il ministro rimase fortemente sconvolta. Si racconta che corse a rifugiarsi nella Cattedrale di Saint-Patrick a New York per pregare e trovare un po’ di conforto nella fede.
Cosa sappiamo oggi?
A proposito di questa fatidica frase e di che cosa si dissero quel 25 settembre 1974 il politico americano e il politico italiano ci sono ancora dei dubbi e dei punti da chiarire. Si tratta però probabilmente di questioni che non si risolveranno mai in modo vero e proprio in quanto i diretti interessati, Aldo Moro e Henry Kissinger non ci sono più.
Aldo Moro, il 9 maggio del 1978, fu ucciso dopo 50 giorni di prigionia e sequestro. I membri delle Brigate Rosse, responsabili dell’omicidio dell’ex Presidente del Consiglio italiano, fecero trovare il suo cadavere in un portabagagli di una Renault rossa.
L’ex segretario di Stato americano è scomparso invece il 29 novembre 2023 all’età di 100 anni, lasciando un grande vuoto nella politica statunitense e mondiale.