Tra i tanti protocolli che si prefiggono di conseguire una scalabilità adeguata, c’è anche Conflux. La piattaforma, infatti, ha dato vita ad una soluzione che punta a promuovere la collaborazione tra reti e transfrontaliera all’interno dell’industria blockchain asiatica.
Il motivo di grande interesse che la riguarda è proprio il fatto di rappresentare l’unica blockchain pubblica approvata dal governo cinese. Un dato sorprendente, alla luce del fatto che a Pechino e dintorni sin dal 2017 sono state vietate le Initial Coin Offering (ICO) e che dal 2022 le banche e le altre istituzioni finanziarie non possono offrire servizi crypto.
Al tempo stesso, però, il gigante orientale non ha chiuso all’innovazione finanziaria. Ha invece deciso di appoggiare il settore blockchain e le realtà che si muovono in maniera trasparente al suo interno. Come Conflux, in particolare.
Conflux: di cosa si tratta
Conflux è un protocollo open source che punta a dare vita ad un ecosistema popolato da applicazioni decentralizzate, servizi finanziari e Web3. La sua blockchain pubblica riesce a conseguire notevoli prestazioni in termini di rapidità, senza risultare per questo meno sicura.
Per farlo adotta un meccanismo di consenso Proof-of-Work e una struttura ad albero, Tree-Graph, una scelta tecnologica resa possibile dalla collaborazione tra Tsinghua University e Università di Toronto.
La figura di spicco all’interno di questo variegato team è quella di Andrew Yao, vincitore del Premio Turing. Cui si affiancano in veste di fondatori altri ricercatori, ovvero Fan Long, Shi Qiao, Yuan Yao e Xia Wu.
Dal punto di vista tecnologico, all’interno di Conflux, un ruolo chiave è detenuto dagli smart contract. Adottati nel preciso intento di evitare un sovraccarico della rete e consentire un’archiviazione efficiente dei dati, si avvalgono dell’implementazione di Bonded Storage (CFS).
Si tratta di un meccanismo che obbliga gli utenti intenzionati a distribuire contratti intelligenti su Conflux a fornire garanzie sotto forma di token CFX in maniera tale da coprire i costi di archiviazione. I token da mettere in staking sono bloccati in quantità di un CFX per kilobyte utilizzato. Il procedimento inaugurato per questa via consente di conservare l’efficienza della rete ed evitare un accumulo indiscriminato di dati.
Le caratteristiche tecniche di Conflux
Al meccanismo PoW, Conflux aggiunge altre peculiarità che hanno attirato l’attenzione degli esperti. A partire proprio dallo staking, fondamentale per garantire un funzionamento efficiente del network. Chi deposita i propri token CFX viene ricompensato con un interesse del 4% annuo.
Per quanto riguarda i processi di governo della rete, sono anch’essi legati allo staking. Chi li blocca non solo riceve gli interessi cui abbiamo accennato, ma può partecipare alle votazioni che avvengono all’interno della catena.
Conflux Network, proprio grazie alle scelte tecnologiche condotte, riesce infine a distinguersi alla stregua di servizio multi-catena in grado di andare oltre le enunciazioni. E, come tale, riesce a superare il problema della compartimentazione che grava sulla finanza decentralizzata. L’interoperabilità conseguita per tale via evita in pratica le costose conversioni di asset tipiche degli altri sistemi.
Il token che alimenta Conflux è CFX, che viene impiegato non solo per facilitare i processi di governo interni alla rete, ma anche sotto forma di commissione per i servizi prestati dai minatori. Si tratta quindi di un coin che cumula le funzioni di utility e governance.
Le prospettive di Conflux
Conflux si presenta come una notevole soluzione per alcuni problemi che rallentano il commercio transfrontaliero. In particolare, prevede al suo interno la presenza di Shuttleflow, un servizio che rende possibile agli utenti il facile trasferimento di risorse tra varie catene, tra cui Ethereum Virtual Machine, Binance Smart Chain, OKEx Chain e Huobi ECO Chain.
L’ecosistema unificato in tal modo, non solo semplifica al massimo l’esperienza utente, ma abbatte i costi collegati alle transazioni cross-chain. In pratica, per condurre a termine le transazioni non è necessario uscire e rientrare tra le blockchain, coi costi collegati alle varie operazioni. Una notevole semplificazione in ottica DeFi, tale da configurare una soluzione multi-chain di rilievo.
Attualmente all’86° posto della classifica relativa alle criptovalute, proprio le caratteristiche tecnologiche e i livelli di innovazione sembrano porre le basi per una forte crescita di Conflux in termini di quotazione e di influenza nell’immediato futuro.