In Italia ci sono tantissimi campioni ma in determinati sport, come l’atletica, alcuni vengono ricordati più di altri in caso di vittorie storiche. È il caso di di Marcell Jacobs, campione olimpico nei 100 metri a Tokyo nei Giochi del 2021. In quell’anno, infatti, l’Italia fece la storia: oltre a vincere l’Europeo di calcio a luglio, ci fu la straordinaria vittoria di Gian Marco Tamberi nel salto in alto e quella di Jacobs nell’atletica. Il velocista italiano, peraltro, è stato l’unico europeo a vincere dopo il britannico Linford Christie a Barcellona nel 1992. Inoltre, è stato il secondo italiano dopo Pietro Mennea che vinse nei 200 metri a Mosca 1980. A proposito di Tokyo, del suo futuro e non solo: Marcell Jacobs ha parlato in un’intervista a La Repubblica.

Atletica, l’intervista di Marcell Jacobs

Il campione olimpico di Tokyo 2020, svoltosi nel 2021, ha parlato innanzitutto della sua vita che sta vivendo a Jacksonville:

“Niente male la vita qui, la città è molto grande ma al tempo stesso tranquilla. Non c’è quel caos di Roma: per me è fondamentale vivere in un ambiente tranquillo dove non assorbi nessuna tensione. La gente è molto cordiale e col sorriso. Sono tornato qui per vedere un po’ le mie origini e vivere quella parte americana che non ho mai vissuto”.

Poi ha spiegato il motivo del perché è andato in America e l’allenamento è sicuramente uno delle ragioni. Ha anche detto quando tornerà in Italia per allenarsi in vista dell’Olimpiade:

“A fine allenamento ero distrutto: ho cambiato totalmente il modo di lavorare. All’inizio ero anche un po’ intimorito perché mi allenavo da solo. Non avevo idea di cosa significasse farlo con atleti così forti. La mia famiglia mi ha però appoggiato dicendomi che se la ritenevo la cosa giusta mi avrebbero appoggiato. In Italia tornerò in primavera: mi allenerò a Rieti. La mia fiducia? Nasce dal fatto che sono arrivato a 4 centesimi dalla finale del Mondiale con 10 giorni di allenamento”.

Essendo uno dei candidati al portabandiera a Parigi 2024 ha detto:

“Sarebbe incredibile: una seconda vittoria ai Giochi. Ce la giochiamo in tre o quattro e se alla fine sceglieranno Tamberi che ha vinto tutto, andrà bene lo stesso. Mi impegnerò ancora di più in quel caso per vincere ed essere portabandiera nella prossima”.

Jacobs: “La mia carriera non finisce a Parigi”

Sul suo futuro, Jacobs, sembra avere le idee piuttosto chiare. Parigi 2024 non pare essere l’ultima Olimpiade del campione azzurro:

“La mia carriera non finisce a Parigi. Ci sono ancora due Mondiali e un Europeo: ho le idee ben chiare sul mio futuro”.

Poi sulle staffette e sulle rinunce fatte negli ultimi anni prima della vittoria al Mondiale di Budapest ha detto:

“Mi dispiace che si sia detto che ho saltato le staffette in passato per mancanza di volontà. Sono stato costretto dalle mie condizioni fisiche. Quello che abbiamo fatto a Budapest è stato importantissimo poi: a Parigi entreremo con lo stesso spirito sapendo di poterci ripetere”.

L’allenamento con gli altri grandi campioni è un motivo per spingerti oltre e per lavorare sempre di più e meglio (Blake, Bromell, Sani Brown):

“Sono i primi a incitarti a dar e di più nonostante siano avversari. Ci trasciniamo a vicenda e facciamo le ripetute insieme: è quello che mi è sempre mancato. Ho affrontato tipologie di lavoro che da solo non avrei mai fatto: in un gruppo così vedi che non sei l’unico a soffrire. Poi oltre al lavoro si scherza anche”.

Di recente c’è stato il cambio di allenatore di Marcell Jacobs che ha spiegato com’è Rana Reider:

“Rana è un uomo veramente competente con tanta esperienza. Ogni volta che mi assegna un esercizio, mi spiega come farlo, mi dà la motivazione per farlo in un certo modo e mi dice anche l’influenza che avrà nella mia velocità. Un genio che mi ha illuminato e mi ha permesso di vedere gli esercizi in un altro modo”.

Infine sugli anni difficili dopo Tokyo 2021, sulla capacità di affrontare nuove esperienze e sulla felicità ritrovata ha detto:

“Negli ultimi due anni volevo vincere e non ci sono riuscito. Nello sport non duri in eterno ma io volevo riportare a casa i risultati. C’era un qualcosa che non mi stimolava più e non mi rendeva felice e dato che sono uno che non ha paura di buttarsi in nuove esperienze ho ricominciato da capo. So che ora ci sarà Parigi 2024 e sono il campione in carica: volevo quelle emozioni che ora posso dire di aver ritrovato”.