Sarà una giornata nera per chi deve spostarsi utilizzando la rete ferroviaria italiana. I lavoratori hanno deciso di incrociare le braccia in protesta all’incidente avvenuto in Calabria, per la precisione a Corigliano Rossano. Tragedia che ha coinvolto un treno della linea e un camion.
Ad organizzare lo sciopero sono state le Segreterie Nazionali delle organizzazioni sindacali Filt, Cgil, Fit, Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Fast Confsal e Orsa Trasporti. Questo ha portato allo sciopero odierno, dalle 9 alle 17, per denunciare “la fragilità di un sistema infrastrutturale dimostratosi nuovamente inadeguato per utenza e lavoratori“.
Trenitalia, sciopero odierno dalle 9 alle 17
Le ripercussioni dello sciopero, comunica la Rete Ferroviaria statale, potrà essere sui regionali ma anche Intercity e Frecce (Italo incluso):
“Gli effetti sulla circolazione in termini di cancellazioni, limitazioni e ritardi potranno verificarsi anche prima e protrarsi oltre l’orario di termine dello sciopero”.
In seguito, il comunicato rimanda ai passeggeri l’invito a informarsi su eventuali cancellazioni o variazioni del proprio treno. Questo prima di recarsi fisicamente alla stazione necessaria. I canali per le informazioni sono gratuiti e coinvolgono i profili social di Trenitalia. Senza dimenticare il numero verde gratuito, il sito web o eventualmente le agenzie di viaggio convenzionate.
L’incidente in Calabria: due i morti
La tragedia avvenuta a Calabria pochi giorni fa ha scosso l’intero comparto ferroviario, portando allo sciopero odierno. L’incidente di Corigliano-Rossano ha infatti coinvolto un treno regionale ed un camion. Quest’ultimo è stato travolto in prossimità del passaggio a livello. I due conducenti sono morti sul colpo, l’autista del camion e il capotreno. Fortunatamente non ci sono stati feriti e il treno in questione viaggiava semivuoto. Erano 10 le persone a bordo, in un orario lontano da quelli considerati di punta.
Si tratta del primo sciopero recente verso cui non è intervenuto l’attuale ministro dei Traporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini. In precedenza aveva invece precettato quello del 27 novembre, riducendolo da 8 a 4 ore.