Non è ancora nota la causa della morte di Henry Kissinger l’ex segretario di Stato americano, che si è spento questa notte nella sua casa in Connecticut. Lo scorso maggio aveva compiuto a 100 anni. Con lui se ne va un pezzo importante della storia americana.
Morto Henry Kissinger, l’uomo ha segnato la Guerra Fredda: causa morte dell’ex segretario di Stato
La Kissinger Associates ha annunciato la morte di Kissinger questa notte in un comunicato: “Il dottor Henry Kissinger, uno stimato studioso e statista americano, è morto oggi nella sua residenza nel Connecticut“. Nella nota si spiega che le esequie saranno in forma privata, anche se una cerimonia pubblica si svolgerà a New York. Le cause del decesso non sono state diffuse. La notizia è stata poi diffusa dal Washington Post.
L’ex segretario di Stato e diplomatico aveva festeggiato lo scorso maggio i 100 anni e a luglio aveva incontrato il presidente Xi Jinping, il quale si è detto profondamente rattristato dalla notizia. “È una perdita tremenda sia per i nostri paesi che per il mondo“, sono le parole dell’ambasciatore Xie Feng in un post su X e aggiunge: “la storia ricorderà il contributo del centenario alle relazioni Cina-Stati Uniti“.
Henry Kissinger: dal Nobel per la pace alle critiche per le sue politiche “spregiudicate”
Una lunga carriera politica cominciata come membro del Partito Repubblicano. Sotto le presidenze di Nixon e Ford, tra il 1969 e il 1977, divenne Consigliere per la sicurezza nazionale e Segretario di Stato americano. La sua diplomazia gli valse nel 1973 il premio Nobel per la pace.
Aspramente criticato da alcuni per le sue politiche spregiudicate, come nel caso di Cile e Argentina, fu uomo di grande influenza nazionale e internazionale per tutta la seconda metà del XX secolo. Lavorò senza sosta per salvaguardare il potere degli Stati Uniti e contrastare le politiche considerate “ostili”.
L’eredità del politico machiavellista
“Il potere è il massimo afrodisiaco” aveva detto Kissinger e mai frase poteva essere più rappresentativa dell’uomo che contribuì in maniera significativa alla distensione con la Russia e al disgelo con la Cina. Concentrò nelle sue mani qualsiasi trattativa diplomatica e la sua vita ha lasciato un segno nella storia americana e non solo.
La fine della Guerra Fredda, l’ascesa di Pechino e il focus sul Medio Oriente
Nel 1971 si recò segretamente a Pechino. Il suo lavoro diplomatico contribuì alla fine dell’isolamento della Cina e la sua ascesa nel mercato globale, permettendo nel ’72 la visita del presidente Nixon. Altro importante successo l’anno dopo, quando gli fu conferito il premio Nobel per la pace per la sua attività di negoziatore con Le Duc Tho per mettere fine alla guerra del Vietnam.
Non sempre trasparente, la politica diplomatica di Kissinger è stata oggetto di critiche. Soprattutto, nel caso della lotta contro il comunismo cileno. Attraverso l’apporto della sua interferenza e dell’intervento degli Stati Uniti, il dittatore Pinochet riuscì a salire al potere. I suoi detrattori puntano il dito contro il suo tacito consenso all’invasione di Timor Est da parte dell’Indonesia. Seguita poi da quella di Cipro da parte della Turchia, durante la guerra civile in Angola.
La sua attenzione, però, fu riversata in particolare sul Medio Oriente. Dedicò notevoli sforzi diplomatici con Israele, Siria ed Egitto. Sebbene, sia stato in attività a dispetto della sua età, Kissinger non si è mai espresso sull’attuare conflitto fra Israele e Hamas.
Con l’elezione del democratico Jimmy Carter nel 1977, la sua attività pubblica ebbe fine. In seguito Kissinger fondò il suo studio di consulenza, la Kissinger Associates, che oggi ha dato il triste annuncio.
L’incontro con la Premier Giorgia Meloni e il cordoglio della von der Leyen
Il suo ultimo impegno politico è stato l’incontro con la presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni, lo scorso luglio negli Usa. La Premier ha così ricordato il l’incontro: “Due ore di colloquio con ‘una delle menti più lucide, punto di riferimento della politica strategica e della diplomazia‘. Ringrazio Kissinger per il prezioso tempo che mi ha dedicato, è stato un privilegio e un onore dialogare con lui sui temi della contemporaneità”.
Cordoglio da parte della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen: “La strategia e l’eccellenza nella diplomazia di Henry Kissinger hanno plasmato la politica globale nel corso del XX secolo. La sua influenza e la sua eredità continueranno a riverberarsi anche nel 21° secolo“. A cui ha fatto seguito Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel: “Ho avuto il privilegio di incontrare Henry diverse volte. Un persona gentile e una mente brillante che, nell’arco di cento anni, hanno plasmato i destini di alcuni degli eventi più importanti del secolo. Uno stratega attento al più piccolo dettaglio“.