Elly Schlein è in attesa di una mossa della premier: “Se Meloni si dovesse candidare lo farebbe anche Schlein”, spiegano dal Nazareno. Partirebbe cosi’ una corsa a due che, quasi sicuramente, avrebbe come momento di svolta un confronto televisivo. Rimane da capire a chi delle due gioverebbe di piu’ questo confronto. I dem sono divisi fra chi e’ convinto che polarizzare lo scontro faccia bene alla segretaria e chi, al contrario, ritiene che Meloni abbia tutto da guadagnare nell’ingaggiare un duello con una competitor stretta fra alleati riluttanti, i Cinque Stelle, e un partito tutt’altro che monolitico, sebbene le correnti sembrino al momento “narcotizzate”, per dirla con una fonte dem.

Per Matteo Renzi lo scontro televisivo farebbe il gioco della Premier

A quest’ultima scuola di pensiero si iscrive anche il leader di Italia Viva, Matteo Renzi convinto che un faccia a faccia televisivo tra Elly Schlein e Giorgia Meloni “serve piu’ alla premier per radicalizzare lo scontro. Forse anche a Elly. Ma la sinistra deve scegliere cosa fare da grande. Dopo di che in bocca al lupo a Elly Schlein, in bocca al lupo a Giorgia Meloni”. Al momento, quindi, ci si deve accontentare di un confronto a distanza e in differita, sebbene di pochi minuti. Meloni e Schlein sono state ospiti oggi di Bruno Vespa, per una puntata tematica di Porta a Porta tutta dedicata alla lotta alla mafia e alla criminalita’ organizzata.

Ma la leader dem ha messo piede negli studi di via Teulada alle 16,30, mentre la presidente del consiglio solo un’ora e mezza dopo, quando Schlein era gia’ tornata al Nazareno. E’ dal quartiere generale che la segretaria ha ripreso a cannoneggiare su Palazzo Chigi. Prima su Dalmastro, con il rinvio a giudizio del sottosegretario per rivelazione di segreto per il caso Cospito: “Penso che sia molto grave”, dice Schlein: “Al di la’ della vicenda giudiziaria, c’e’ stato oggi il rinvio a giudizio e la vicenda giudiziaria fara’ il suo corso, a me interessa soprattutto l’aspetto politico: sia il ministro Nordio e poi Giorgia Meloni hanno difeso Delmastro sostenendo che quegli atti non fossero coperti da segreto. Ora il Gup, il giudice e i Pubblici ministeri hanno confermato invece che si tratta di atti coperti da segreto. Non esiste uno scenario in cui Delmastro sia adeguato al ruolo che ricopre”, spiega ancora: “O era consapevole di aver passato a Donzelli atti coperti da segreto, e in questo caso e’ nel posto sbagliato, oppure non era consapevole e quindi e’ del tutto inadeguato al ruolo che ricopre”. Quindi la frecciata a Meloni: “Vorrei capire cosa ne pensa Meloni e cosa ne pensa il ministro Nordio. Anche perche” aveva parlato lei per prendere le difese di Delmastro“.