Non è un buon momento per il Milan, nemmeno per Stefano Pioli, che dopo la sconfitta per 3-1 contro il Borussia Dortmund ha visto riavvicinarsi la parola esonero accanto al suo nome. Non sarà però una cosa immediata. L’incontro con il numero uno di RedBird Gerry Caridnale a tal proposito ha sancito la fiducia verso il tecnico, che però non sarà a lungo termine.

La richiesta è stata chiara: serve una svolta, a partire dal match di questo fine settimana in campionato contro il Frosinone. Vietato sbagliare, altrimenti verranno prese decisioni drastiche.

Milan, Pioli vicino all’esonero? Ad oggi no, ma fiducia a tempo: i nomi in caso di addio

Dalle parti di Milanello l’aria è pesante. A renderla tale l’assenza di risultati. La vittoria contro la Fiorentina è già un lontano ricordo, dato che la sconfitta contro il Borussia Dortmund ha fatto storcere il naso alla dirigenza. Nell’occhio del ciclone Stefano Pioli, chiamato a trovare la formula giusta per uscire dalle sabbie mobili.

Gerry Cardinale però vuole risposte, ecco perchè nel pomeriggio di oggi ha voluto parlare a quattr’occhi con il tecnico. Un incontro per capirsi, con una richiesta bene precisa, quella di riprendere la strada maestra. La qualificazione agli ottavi di Champions è quasi sfumata, in campionato la distanza dal primo posto comincia ad essere importante, serve ripartire.

Con Pioli in panchina. Perchè Cardinale vuole continuare con lui, ma la fiducia questa volta è a tempo. Il tecnico è chiamato a dare risposte immediatamente, se ciò non dovesse arrivare nelle prossime settimane, ecco che l’esonero potrebbe tramutarsi in realtà.

Bisogna ritrovare lo spirito di inizio stagione, dando una scossa dal punto di vista delle prestazioni e delle convinzioni. Ad oggi il Milan risulta essere una squadra prevedibile, incapace di reagire e in preda alle paure.

Come quelle relative agli infortuni, lo spogliatoio da questo punto di vista sta diventando un lazzaretto: l’ultimo in ordine cronologico quello di Thaw, il venticinquesimo in questa stagione, diciottesimo muscolare. Difesa da reinventare, un problema non da poco per Pioli, che già cammina sui carboni ardenti.

Gli eventuali sostituti

Testa al campo, obiettivo rinascita. In caso contrario le strade si separeranno. E i nomi non mancano. A partire dalle soluzioni interne. Il Milan potrebbe optare per un traghettatore per poi puntare al nome grosso. L’idea sarebbe quella di Ignazio Abate, che ben sta facendo in Primavera e che accetterebbe questa opportunità, magari con Zlatan Ibrahimovic insieme a lui, che da tempo sta parlando con Cardinale per tornare in rossonero.

C’è poi l’opzione Igor Tudor, finito al centro di numerose telenovele di mercato, ultima quella che lo ha portato vicino al Napoli per poi essere superato in volata da Walter Mazzarri, che bene ha cominciato con i partenopei. Un profilo che darebbe la giusta carica, da capire eventualmente se il tecnico croato accetterebbe eventualmente il ruolo di traghettatore.

Ma il nome che più piacerebbe è quello relativo a Thiago Motta. Lunedì emissari del Milan si sono recati al Dall’Ara per assister al match vinto 2-0 contro il Torino. Il brasiliano sta facendo un piccolo capolavoro con i felsinei, e a Milanello piace molto. Qui però il discorso è diverso: Motta sarebbe un nome da valutare a fine stagione, per poter aprire un nuovo ciclo.

Ecco perchè l’opzione traghettatore sembra essere quella più in voga in questo momento. Pioli permettendo. La parola esonero ormai non è più fantasia.