I colori della bandiera italiana: verde, bianco e rosso e la scritta Massimo Bossetti sulla sua cresta. Questa la foto postata dall’influencer MohawkaManiaBob sul suo profilo ufficiale Instagram.

Il video shock dell’influencer si scrive sulla cresta “Massimo Bossetti”: cosa è successo

“Colpevole o non colpevole?” è la domanda che pone Bob ai suoi followers, seguito dagli hashtag “Bossetti Innocente”, “Giustizia”, “Incastrato” e “Liberatelo”. Il video ha diviso il web tra chi indignato ne ha richiesto la rimozione per rispetto di Yara Gambirasio, la giovane di 13 anni ritrovata assassinata il 26 febbraio 2011, in seguito alla sua sparizione e chi ne ha supporato il gesto.

Non è noto se il tingersi “Massimo Bossetti” sulla cresta sia stata una scelta dell’influencer o una commissione pagata da un fan. Il video apre un ulteriore dibattito sulla potenziale innocenza dell’uomo, dato che in Italia diverse persone lo ritengono vittima di un errore giudiziario.

Chi è Massimo Bossetti, accusato dell’omicidio di Yara Gambirasio

Massimo Bossetti è l’uomo condannato in via definitiva nel 2018 per l’omicidio di Yara Gambirasio, la tredicenne di Brembate di Sopra scomparsa il 26 novembre 2010 e ritrovata morta tre mesi dopo, il 26 febbraio dell’anno successivo, in un campo di Chignola d’Isola.

Ad incastrare l’ex tecnico rigeneratore di macchine per caffé espresso, è stata l’analisi del Dna estrapolato sugli slip e sui pantaloni della ragazza, referti che la difesa non ha mai avuto modo di visionare, né di esaminare.

I legali di Bossetti chiedono nuovi esami per l’analisi dei referti

Nel corso degli anni, Bossetti ha fatto richiesta più volte alla Corte d’Assise di Bergamo e ad ogni “no” si è opposto con sei ricorsi in Cassazione. Lo scorso maggio, i legali hanno ricevuto il via libera all’accesso, ma soltanto per presa visione. L’udienza era prevista per il 20 novembre, ma i difensori hanno presentato una nuova istanza ed è slittata.

L’obiettivo degli avvocati è riuscire a compiere nuovi esami, affinché si possa comprendere se ci siano stati o meno degli errori.