Il treno della discordia, quella tratta ferroviaria Roma-Napoli, è stato al centro dell’interrogazione al ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida in occasione del question time alla Camera.
Il deputato di Fratelli d’Italia ha avuto ancora una volta occasione per dire la sua sulla tanto chiacchierata vicenda riportata dai giornali negli ultimi giorni. Il ministro ha sottolineato che le polemiche su questo caso, sul quale si è scatenato in particolare il senatore Matteo Renzi, “sono pretestuose“.
La mia condotta è ascrivibile al ministero, le polemiche sulla vicenda del treno sono pretestuose. Sono certo che, se fossi rimasto comodamente seduto su quel treno, tra quelli che hanno polemizzato per il mio operato in questi giorni, avrei senz’altro trovato qualcuno che avrebbe trovato il modo di accusarmi perché lo Stato non era presente a Caivano.
La versione di Lollobrigida al question time alla Camera sul treno in ritardo: “Nessun disagio ulteriore all’utenza”
Considerato il ritardo accumulato dal treno, il cognato di Giorgia Meloni ha “ritenuto di chiedere se era possibile effettuare una fermata straordinaria“. Dietro un simile gesto, ci tiene a sottolineare Lollobrigida, non c’era “alcuna pretesa di ricevere un trattamento di favore”.
Anzi, il ministro spiega di aver agito “nel pieno rispetto del Regolamento delle Ferrovie dello Stato, che ben conosco, avendo svolto l’incarico di assessore regionale ai Trasporti“. Senza contare che, continua, in questo caso, come dichiarato dagli stessi responsabili di Ferrovie dello Stato, “non v’è stato alcun disagio ulteriore all’utenza, né costo aggiuntivo”.
Tutti i passeggeri, infatti, “hanno avuto la possibilità di scendere alla stazione di Ciampino”, proprio come ha fatto lui.
Sono certo di aver fatto il mio dovere: la mia presenza ad un’iniziativa come quella di Caivano rappresentava la vicinanza dello Stato in un territorio martoriato dalla criminalità.
Pd chiede Salvini in aula sul caso in questione
Ad ulteriore riprova della sua buona fede, Lollobrigida cita le parole di don Patriciello, “sacerdote simbolo della rinascita di Caivano”.
È normale che il ministro Lollobrigida abbia fatto di tutto per esserci a Caivano. Va capito, lo aspettavano comandanti dei carabinieri, esponenti della società civile, sottosegretari, ma soprattutto i cittadini. È bello quando lo Stato dimostra di voler essere così presente.
Sempre a proposito del caso che ha investito il ministro dell’Agricoltura, durante la riunione dei capigruppo della Camera, il Partito Democratico ha chiesto la calendarizzazione dell’informativa di Matteo Salvini.
Il ministro dei Trasporti è dunque chiamato ad esprimersi in prima persona sulle circostanze che hanno avuto come protagonista Lollobrigida.