La balbuzie infantile è un fenomeno complesso che coinvolge difficoltà nella fluidità del linguaggio nei bambini.

Le cause sono svariate e possono riguardare problemi genetici, neurologici o ambientali. È importante affrontare la questione con sensibilità, poiché la balbuzie può influenzare la fiducia e la comunicazione dei bambini.

Scopriamo le possibili cause della balbuzie infantile e i trattamenti che possono essere adottati per aiutare i bambini a superare questa sfida.

Quali sono i sintomi della balbuzie infantile?

In Italia ci sono quasi un milione di balbuzienti. Il 5% di questi sono in età prescolare, all’incirca 250 mila bambini. I bambini maschi ne sono più colpiti.

I sintomi della balbuzie variano di intensità a seconda della persona colpita. Ecco i sintomi:

  • Ripetizioni di sillabe;
  • Suoni che si allungano;
  • Blocco dei suoni;
  • Pause quando si parla.

Nel cosiddetto comportamento di evitamento, le persone colpite cercano di evitare singoli suoni, parole o addirittura intere situazioni di conversazione.

Le parole difficili vengono spesso sostituite con termini alternativi più facili da pronunciare, vengono utilizzati parole di riempimento o le frasi vengono riformulate.

Chi ne soffre cerca di superare i sintomi tendendo i muscoli facciali, respirando in modo anomalo o facendo smorfie.

Le conseguenze psicologiche della balbuzie infantile

Le emozioni e i pensieri stressanti legati al disturbo del linguaggio includono:

  • Paura, impotenza o vergogna di fronte a determinate situazioni (ad esempio quando si parla con estranei o si tiene una lezione a scuola) e di conseguenza evitarle;
  • Frustrazione, stress, perdita di controllo;
  • Timore degli effetti della balbuzie sui partner di conversazione;
  • Autosvalutazione;
  • Isolamento sociale;
  • Vittima di bullismo (ad esempio a scuola).

Da cosa è causata la balbuzie infantile

La balbuzie è un fenomeno complesso con molteplici spiegazioni riguardanti le sue cause.

La causa principale è spesso attribuita a una predisposizione ereditaria, con una base neurologica che provoca interruzioni nel flusso della parola.

In casi rari, esperienze traumatiche possono essere un fattore scatenante. La balbuzie si manifesta spesso durante l’infanzia, con i primi sintomi che compaiono prima dei sei anni e possono persistere fino all’adolescenza.

La prevalenza è più elevata nei ragazzi, con una probabilità maggiore di risoluzione completa nei sintomi per le ragazze. Se i sintomi persistono dopo la pubertà, la completa risoluzione diventa meno probabile, ma miglioramenti attraverso la terapia della balbuzie possono portare a buoni risultati.

Tanti personaggi famosi da piccoli hanno sofferto di balbuzie e poi hanno risolto. Per esempio Paolo Bonolis e Fedez.

È essenziale comprendere che l’eccitazione e lo stress possono peggiorare la balbuzie, ma non sono queste la cause principali.

Come trattare la balbuzie infantile?

Trattare la balbuzie negli adulti rappresenta una sfida, poiché il recupero completo è spesso considerato quasi impossibile a causa delle peculiarità anatomiche a livello neurale. Tuttavia, esistono diverse terapie e approcci terapeutici mirati a migliorare la fluidità del linguaggio:

  1. Approccio dalla modifica:
    Derivato dalla terapia comportamentale, questo approccio si concentra sull’accettazione del disturbo del linguaggio e sulla gestione delle sue manifestazioni. Le fasi includono accettazione, identificazione, desensibilizzazione, modifica dei sintomi e addestramento alla comunicazione.
  2. Approccio della tecnica vocale:
    Questo approccio mira a migliorare la respirazione, la fonazione e gli aspetti retorici attraverso l’apprendimento di tecniche vocali specifiche, attraverso l’aiuto di un logopedista.
  3. Approccio mentale:
    Basato sugli insegnamenti degli sport agonistici, questo approccio si concentra sul subconscio. Esercizi regolari e autosuggestione sono utilizzati per aiutare la persona a recuperare la fluidità nella comunicazione.

Inoltre, per i bambini dai due anni e mezzo ai sette anni, è utilizzato con successo anche l’approccio terapeutico Lidcombe. La varietà di approcci terapeutici offre opzioni personalizzate per affrontare la balbuzie in diverse fasce di età e contesti.

Prima si inizia e migliori sono i risultati, sino alla completa risoluzione.

Cosa dovrebbero fare i genitori dei bambini balbuzienti

I consigli per affrontare la balbuzie infantile richiedono una prospettiva sensibile anche da parte di genitori e insegnanti:

  1. Evita correzioni dirette:
    Evita di correggere direttamente il bambino che balbetta, come chiedere di rallentare o ripetere. La balbuzie non è un tratto negativo, e gli sforzi per parlare più fluentemente possono causare stress e peggiorare i sintomi.
  2. Rispondi con pazienza:
    Tratta la balbuzie come una sfida temporanea nel percorso di sviluppo del bambino. Rispondi con calma e serenità, prestando attenzione al contenuto del discorso anziché al modo in cui viene espresso.
  3. Mantieni il vivo il desiderio di comunicare:
    Supporta il desiderio di comunicazione e l’individualità del tuo figlio. Incoraggialo a socializzare nei “giorni buoni”, evitando eccessive attenzioni o aspettative.
  4. Rompi i tabù:
    Non trattare la balbuzie come un tabù. Rispondi con comprensione e conforto quando tuo figlio parla della sua balbuzie, assicurandogli che non c’è nulla di cui vergognarsi.
  5. Sii un modello positivo:
    Quando parli, sii un modello positivo. Evita di parlare velocemente o in modo incomprensibile, utilizzando invece un linguaggio chiaro e semplice.
  6. Ambiente sensibilizzato:
    Condividi con familiari, amici, educatori e altre persone importanti nella vita del tuo figlio informazioni sulla balbuzie e su come rispondere in modo appropriato.
  7. Ricerca supporto professionale:
    Se la balbuzie persiste per oltre tre mesi e siete preoccupati, cercate il supporto di un logopedista. Una consulenza specializzata può determinare se è necessaria una terapia.

Seguendo questi consigli con comprensione e sensibilità, è possibile creare un ambiente favorevole che sostenga il bambino nel suo percorso di sviluppo linguistico.