Felicia Giagnotti è una donna di 73 anni nata a Barletta, che si trasferì a Milano con il marito per motivi professionali. Nel capoluogo lombardo, nonostante le molte sfide incontrate, Felicia cominciò a costruire una nuova vita, avviandosi a diventare una ricercatrice universitaria.

Chi è Felicia Giagnotti?

Mentre affrontava una periodo di depressione, Felicia scoprì Progetto Itaca, un’organizzazione impegnata nella promozione di programmi dedicati all’informazione, alla prevenzione e al supporto delle persone affette da disturbi mentali e delle loro famiglie. Attraverso questo incontro, acquisì gli strumenti per affrontare la sua depressione. Una volta completato il percorso di cure, decise di partecipare attivamente al progetto.

Il suo impegno e contributo significativo l’hanno portata a ricevere il titolo di commendatore nell’Ordine del Merito della Repubblica italiana.

Di cosa si occupa il Progetto Itaca?

Felicia è responsabile della creazione dei Club Itaca, distribuiti in tutto il paese, dove coloro che ricevono cure possono condividere esperienze e intraprendere un cammino di reinserimento nella società civile. Si impegna attivamente nella realizzazione di progetti volti all’accoglienza, all’ascolto, alla formazione, alla prevenzione e alla riabilitazione delle persone colpite da disturbi mentali e dei loro familiari.

La fondazione adotta il convincimento che i disturbi della salute mentale siano malattie trattabili e sostiene il diritto di ogni individuo affetto da tali disturbi a ricevere un’assistenza tempestiva, una diagnosi accurata e un trattamento efficace per vivere una vita appagante, libera da pregiudizi e discriminazioni.

Guidata da questa convinzione, la fondazione si impegna a sensibilizzare la comunità per superare gli stereotipi, a educare le nuove generazioni in modo completo e chiaro riguardo all’insorgenza dei disturbi mentali, a facilitare il percorso di diagnosi e cura e a fornire un supporto empatico, potenziando le competenze e le risorse personali per favorire l’integrazione sociale.

Il suo impegno e contributo significativo l’hanno portata a ricevere il titolo di commendatore nell’Ordine del Merito della Repubblica italiana.