La storia di Emanuele Giaccherini è quella di ogniuno di noi. È quella di un bambino che cresce con un sogno, quello di riuscire a calcare i campi più importanti e di raggiungere la Serie A e ci riesce. Prima il Cesena, poi la Juventus, l’esperienza al Sunderland per poi approdare al Bologna e poi al Napoli, prima di chiudere con la maglia del Chievo. Esempio di umiltà e determinazione, nel corso della sua carriera si è adattato per ricoprire quasi ogni ruolo: dalla seconda punta, all’esterno o al rifinitore fino al mediano o alla mezzala. Importante anche la parentesi in Nazionale. Per commentare l’esordio di Mazzarri in Champions League e Real Madrid-Napoli, Giaccherini è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Real Madrid-Napoli, Giaccherini a Tag24
L’esordio con vittoria in campionato contro l’Atalanta: per Mazzarri è stata buona la prima. Il cammino degli azzurri però è ancora in salita. Dopo il big match con la Dea, la squadra di mister Walter dovrà affrontare altre 3 partite complicatissime, una dopo l’altra. Questa sera il Real Madrid in Champions League, poi l’Inter e infine la Juventus in Serie A. Quattro sfide di fuoco che potranno dire tanto sul cammino del nuovo Napoli. La squadra però vuole fare un passo alla volta, pensando a un impegno dopo l’altro. Quella del Bernabeu, alle ore 21.00, è una sfida che non ha certo bisogno di presentazioni. Per commentare Real Madrid-Napoli, Giaccherini, che ha vestito la maglia azzurra per due stagioni, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Torna la Champions League e questa sera Mazzarri, all’esordio in Europa, affronterà un match difficilissimo al Bernabeu. Hai visto qualche segnale in campionato da cui ripartire?
“Mazzarri ci ha fatto vedere, contro l’Atalanta, un Napoli con la testa più sgombra e meno appesantita. Kvara ad esempio è uno di quelli che ne aveva assoluto bisogno. Questi ragazzi si sono liberati a livello mentale di tutta quella parte negativa che avevano accumulato in questi mesi. Il Napoli è una squadra forte, che dispone di calciatori di grandissima qualità. Lo scorso anno lo hanno dimostrato vincendo uno scudetto in quel modo e ora devono ritrovare quelle trame di gioco”.
Possono tornare anche in lotta per lo scudetto secondo te?
“Non so se potranno tornare al livello dello scorso anno. Quella di Spalletti a mio avviso è una stagione irripetibile. Però per lo scudetto ne possiamo parlare. L’Inter in questo momento ha un grandissimo vantaggio e mi sembra sia la squadra più forte in assoluto. Non ha crepe e sia in Champions che in campionato, sta mantenendo un ruolino incredibile. Detto questo però, penso anche che il Napoli abbia tutte le carte in regola per accorciare le distanze e tornare in corsa. Da qui a vincerlo ce ne passa e la vedo dura perché comunque i punti di distacco ci sono. Però ci può provare”.
Questa sera intanto, contro il Real Madrid, ti aspetti un Napoli attendista o propositivo?
“Penso che il Napoli non si debba snaturare e debba andare a Madrid con coraggio. Mi aspetto una squadra propositiva, anche perché giocare con il club più titolato al mondo è sempre bellissimo. Sono gare che si preparano da sole e c’è grande esaltazione anche da parte dei singoli calciatori. E poi i Blancos hanno tante defezioni, hanno giocatori importanti fuori, per ultimo Modric e la squadra di Mazzarri dovrà provare ad approfittarne. Quando gli azzurri sono al completo e gli avversari no, può succedere di tutto. Le partite vanno giocate e si deve provare sempre ad ottenere il massimo. Il Napoli stasera non parte di certo battuto, lo abbiamo visto anche all’andata. È una partita aperta e se la può giocare”.
Mazzarri ha dichiarato di essere cambiato e di aver studiato tanto. Lo vedi diverso?
“Mazzarri si è evoluto insieme al calcio. Da quello che era il suo Napoli sono passati tanti anni. Oggi i calciatori sono diversi, sono diverse le caratteristiche, ma anche le preparazioni atletiche, quindi è cambiato tutto. Il mister è stato tanto tempo anche a Coverciano e ha lavorato in questi anni per cambiare ed aggiornarsi. Credo che i moduli tattici, in situazioni simili, c’entrino poco. Lui sta cercando di dare a questa squadra la serenità di cui aveva bisogno, senza parlare di moduli e tattica. Deve toccare le corde giuste e stimolarli dal punto di vista mentale”.
Con questa serenità ritrovata e soprattutto una buona condizione fisica, tornerà sui suoi livelli anche Victor Osimhen?
“Assolutamente sì, parliamo del giocatore più atteso e insieme a Kvaratskhelia anche di quello più importante per il Napoli. Gli infortuni fanno parte della stagione, ma è chiaro che avere un attaccante forte come lui fuori pesa. È uno capace di cambiare le partite, uno che ha una fisicità diversa lì davanti e quando non c’è, manca. Raspadori sa fare molto bene il suo lavoro, ma è completamente diverso. Victor è il bomber di questa squadra e sposta gli equilibri”.