Se un appartamento è vuoto si pagano le spese condominiali? Il proprietario di un appartamento vuoto deve rispettare determinate regole previste dalla normativa.
I proprietari degli appartamenti all’interno di un edificio condominiale devono rispettare precise regole previste dal regolamento e dalla normativa vigente. Ciò differisce dall’autonomia decisionale del proprietario di una casa indipendente. Tra le differenze più rilevanti c’è il pagamento delle spese condominiali, che sono necessarie alla manutenzione delle parti in comune.
Anche se si è proprietari di un appartamento vuoto ubicato all’interno di un condominio, si ha diritto ad usufruire di aree comuni a tutti i condomini. Il proprietario di un immobile vuoto ubicato in un condominio considera ingiusto il pagamento a fronte degli spazi e dei servizi inutilizzati.
Scopriamo in questa guida se si pagano le spese condominiali se l’appartamento in un condominio è vuoto.
Si pagano gli oneri condominiali se l’appartamento è vuoto?
Secondo la normativa vigente il proprietario di un appartamento vuoto deve pagare gli oneri condominiali. L’obbligo nasce dal fatto di essere proprietari ed utilizzatori degli spazi comuni, indipendenti dall’effettiva fruizione.
Nel caso in cui il proprietario volesse affittare l’appartamento a qualcun altro potrebbe usufruire anche degli spazi comuni. Se l’appartamento è vuoto nell’attesa di trovare affittuari, è probabile che il proprietario dell’immobile faccia visionare l’appartamento ai potenziali inquilini.
Il proprietario di un immobile all’interno della struttura condominiale è comproprietario delle aree comuni e, di conseguenza, è tenuto a pagate gli oneri condominiali. Il proprietario di un appartamento vuoto all’interno di un condominio non ha diritto di ottenere una riduzione degli oneri condominiali.
Quando non si pagano le spese condominiali?
L’obbligo di pagamento degli oneri condominiali riveste tutti i proprietari degli appartamenti in proporzione ai millesimi di proprietà. Ciò implica che tutti i condomini devono pagare, a prescindere dall’utilizzo effettivo dell’immobile. Ci sono determinate voci di spesa che non possono essere ripartite tra tutti i condomini in base ai millesimi, ma dipendono dall’utilizzo.
Si pensi, ad esempio, all’acqua ed al riscaldamento centralizzato: la spesa per condomino viene ripartita in base ai consumi. Se l’immobile è vuoto, il proprietario non è obbligato a pagare per tutti quegli oneri correlati ai consumi, essendo pari a zero. Ciò non implica neppure che il proprietario dell’immobile vuoto debba sempre evitare di pagare le spese che vengono computate in base al consumo.
Si pensi alle spese per il riscaldamento centralizzato: il proprietario del bene immobiliare vuoto deve essere al corrente del fatto che una parte della spesa sia costituita da una quota fissa. Questa non dipende dai consumi, ma dai millesimi posseduti. Di conseguenza, la quota fissa di queste spese condominiali deve essere pagata dal proprietario, indipendentemente dall’utilizzo. La quota variabile essendo nulla non viene aggiunta alla quota fissa.
Grazie al consenso del condominio, è possibile ottenere un decremento delle spese condominiali. La possibilità di sollevare un condomino dal pagamento delle spese condominiali implica un incremento degli oneri per tutti gli altri condomini residenti. Non è detto che in condizioni di particolari necessità si possa ricorrere a questa soluzione che prevede un aggravio di costi a tutti i condomini residenti, eccetto il proprietario dell’immobile vuoto.