“Era un discorso che sentivo, per tanti sportivi che quotidianamente vengono attaccati”. Ce lo spiega così, a quattr’occhi, Gianmarco Tamberi, il suo intervento di oggi, 29 novembre, al Quirinale. Non un discorso come tanti, piuttosto contro gli hater, “quelli che stanno sempre lì a giudicare, convinti che noi atleti siamo soltanto esecutori. Non persone“. Ed è così che la mattinata degli azzurri dell’atletica e del pentathlon moderno ospiti del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si trasforma in qualcosa che va addirittura oltre. Lo stesso Capo dello Stato applaude, sorride e chiude il suo intervento regalando a sua volta un sorriso: “In bocca al lupo, ma senza pressioni“.
Azzurri di atletica e pentathlon al Quirinale: Tamberi contro gli hater e il Presidente applaude
È una mattinata indimenticabile per tanti. Ci sono appunto gli azzurri dell’atletica che, lo scorso giugno, hanno vinto per la prima volta in 58 anni gli Europei a squadre (un tempo noti come Coppa Europa) capitanati da Tamberi e i colleghi del pentathlon moderno Alessandra Frezza, Giorgio Malan, Alice Sotero ed Elena Micheli che, nel 2023, hanno portato complessivamente a casa due titoli mondiali, altrettanti ori dai Giochi europei, un argento iridato e una finale di Coppa del Mondo.
Giunti alla Sala degli Specchi, gli azzurri restano a bocca aperta. Poi arrivano le strette di mano. È puro orgoglio quello del ministro dello Sport, Andrea Abodi, e del presidente del Coni, Giovanni Malagò. Emozionati tanto il presidente della Federatletica, Stefano Mei, che si scioglie quando Mattarella gli ricorda il suo titolo europeo sui 10.000 vinto da atleta nel 1986; che l’omologo della Federazione Pentathlon, Fabrizio Bittner.
Mattarella: “Prossima tappa Parigi, ma prima gli Europei di Roma. Sarò alla cerimonia di apertura”
L’intervento di Tamberi (che l’estate scorsa ai Mondiali di Budapest aveva rivelato a Tag24 i suoi piani) è celebrativo, ma anche determinato. Fosse candidato alle elezioni avrebbe il voto di chiunque nella sala.
Da atleta e capitano – dice il campione di tutto nel salto in alto – vorrei congratularmi con tutti i miei compagni di squadra per aver messo da parte le proprie ambizioni e mettersi al servizio del gruppo. Questa attitudine ci ha permesso di arrivare agli obiettivi che sappiamo, ma non posso purtroppo tacere dei grossi limiti che ci troviamo a combattere per via di quelle critiche.
La memoria corre allora allo sprinter Marcell Jacobs e a tutti quegli sportivi che hanno dovuto chiedere comportamenti “urbani” a leoni e miciotti da tastiera vari.
Guardateci come ambasciatori di valori e soprattutto come esseri umani – l’appello di Tamberi – non solo come esecutori.
Applaude convinto Mattarella, al quale Elena Micheli e lo stesso Gimbo regalano le maglie autografate.
Complimenti e ringraziamenti a tutti voi, ma i vostri successi non si esauriscono con le medaglie. Avete infatti convinto molti giovani a impegnarsi per ottenere risultati straordinari.
Il Capo dello Stato si conferma grande appassionato di sport, rivela di aver seguito tutti i salti di Larissa Iapichino (che uscendo dal Quirinale è, per questo, pura gioia) e promette la sua presenza alla cerimonia di apertura di Roma 2024.
La grande pressione sugli atleti è comprensibile, ma ci sono critiche immotivate da chi dimentica che i risultati sono il frutto di sacrifici e devozione. Richiedono aggiornamenti di metodologie, che impongono anche delle pause.
Un complimento particolare va alla pentatleta Alice Sotero, vittoriosa dopo nemmeno un anno dalla nascita della piccola Greta. È l’Italia che vince e compie imprese su imprese. Si calmino – anzi, spariscano – gli hater.
Di seguito le interviste raccolte stamani, prima dell’evento nella Sala degli Specchi.
Gianmarco Tamberi
Filippo Tortu
Il d.t. dell’atletica azzurra, Antonio La Torre
La Nazionale di pentathlon moderno